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Scuola, ritorno in classe per 7 milioni di studenti

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Cari giovani lettori di Tech Princess, ci spiace dirvelo (ma intanto lo sapevate già): oggi, lunedì 11 settembre, c’è il ritorno a scuola.

Non per tutti, come vedremo, ma la giornata odierna segna l’inizio dell’anno scolastico 2023-24. A essere precisi, la sola provincia autonoma di Bolzano ha già aperto le porte agli studenti addirittura martedì 5 settembre.

Lunedì 11 settembre è la volta di Piemonte, Valle d’Aosta e Trentino-Alto Adige. E Poi via via tutte le altre regioni.

Anzi: prima di soffermarci sui numeri e sulle novità dell’anno scolastico 2023-24, vediamo proprio come è strutturato il ritorno a scuola regione per regione.

Il ritorno a scuola regione per regione

Come dicevamo, il 5 settembre gli studenti di Bolzano hanno inaugurato l’anno scolastico 2023-24 seguiti, oggi, da quelli di Piemonte, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta.

Il 12 settembre toccherà alla sola Lombardia, il 13 a Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Basilicata, Abruzzo, Campania, Marche, Umbria e Sicilia. Il 14 sarà la volta di Liguria, Puglia, Molise, Calabria e Sardegna. Infine, venerdì 15, Emilia-Romagna, Lazio e Toscana.

I numeri

Il ritorno a scuola è caratterizzato da numeri in flessione, ma per due motivi ben distinti.

Per quanto riguarda gli studenti, varcheranno la soglia degli istituti meno degli oltre 7.200.000 dell’anno scolastico 2022-23. Questo perché il calo demografico continua a farsi sentire: rispetto a 7 anni fa, ci sono ad esempio 71.000 bambini in meno alle elementari.

È uno dei dati, quello sul calo demografico, presenti nel prezioso report di Save the Children, che d’altra parte ci mostra come le nostre classi siano sempre più multietniche. Anche se spesso per la percentuale di studenti (il 10,6%) con “background migratorio” le difficoltà aumentano, soprattutto quelle legate al mancato riconoscimento della cittadinanza italiana.

Discorso diverso per gli insegnanti. Nonostante gli svariati concorsi che lo scorso anno hanno regolarizzato un certo numero di docenti, la quota di precari è ancora elevatissima. Se per il ministro dell’istruzione Valditara si parla di circa 130.000 insegnanti, per i sindacati il numero si aggira intorno ai 200.000 docenti non di ruolo, uno ogni 4 circa.

Le novità

Diverse le novità per questo ritorno a scuola edizione 2023-24. Vediamole in sintesi.

Per quanto riguarda gli studenti, cambiano i meccanismi della sospensione. A spiegarlo è stato il ministro Valditara: “La sospensione si attuerà stando a scuola. Oltre i due giorni lo studente dovrà partecipare ad attività di cittadinanza solidale. Saranno gli uffici scolastici regionali a fare convenzioni con i soggetti preposti, dalla Caritas alle case di riposo, dove gli studenti potranno prestare la loro opera di volontariato. Le scuole poi sceglieranno dove far svolgere queste attività. L’obiettivo è far capire al giovane il valore di far parte di una comunità, il rispetto verso gli altri e la solidarietà che questa appartenenza comporta, così l’errore diventa occasione di maturazione e crescita.”

Il ministro spiega anche come cambia il voto in condotta, che “farà media anche nelle scuole secondarie di primo grado e conterà per i crediti della Maturità. Chi avrà sei in condotta sarà rimandato in condotta e dovrà preparare un elaborato sui temi della cittadinanza solidale”.

Viene poi introdotta la figura del tutor e orientatore. Saranno, i tutor, 50.000 in tutta Italia, e dovranno favorire la personalizzazione dell’istruzione nelle classi terze, quarte e quinte delle superiori. Aiutando sia i ragazzi in difficoltà sia quelli di particolare talento.

Scuola e Covid

Per questo ritorno a scuola ci siamo, fortunatamente, lasciati alle spalle le restrizioni della pandemia.

Ma i casi di Covid sono in aumento nelle ultime settimane, e si è segnalata la nuova variante Eris. E così, con una circolare dello scorso 11 agosto, il ministero della Salute invita a “osservare le medesime precauzioni valide per prevenire la trasmissione della gran parte delle infezioni respiratorie.”

Tra le quali appaiono l’uso di mascherina in prossimità di altre persone e l’autoisolamento se sintomatici sino alla scomparsa dei sintomi.

Scuola e intelligenza artificiale

Questo ritorno a scuola è il primo dell’era ChatGPT, se così possiamo chiamarla.

Che impatto avrà l’IA generativa tra studenti e docenti? Ciò che sembra è che, almeno sinora, i timori siano di gran lunga maggiori degli entusiasmi.

Secondo un’indagine statistica di Homeschool Plus, addirittura il 98% degli insegnanti è preoccupato da ChatGPT e affini. Tutto sommato, un buon 57% è anche convinto che questa nuova declinazione dell’intelligenza artificiale potrà portare grandi benefici agli studenti con problemi di apprendimento.

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