L’ambasciata della Russia ha appena chiesto agli Stati Uniti di porre un freno alle attività estremiste di Meta, con particolare attenzione verso Facebook e Instagram, che secondo la nazione stanno diffondendo informazioni false e odio riguardo l’invasione dell’Ucraina, affermazione che ovviamente lascia il tempo che trova. Questa richiesta arriva dopo che Meta ha allentato le misure che limitano il turpiloquio sulla piattaforma in merito alla questione russa.
Russia vs Meta: stop alle attività estremiste
A scatenare l’ennesima minaccia Russia è stato il cambio delle policy di Meta, che sta consentendo per un periodo limitato, i post che incitano alla violenza verso il paese, in merito alla sua invasione dell’Ucraina. “Quello che Meta sta facendo è chiamato ‘incitamento all’odio razziale che nella legislazione russa si qualifica come estremismo”, ha spiegato il vicecapo del comitato russo sulle tecnologie e le comunicazioni, Anton Gorelkin.
Dal canto suo Facebook ha dichiarato quanto segue: “Consentiremo in via temporanea alcune forme di espressione politica che altrimenti violerebbero le nostre politiche”, specificando che tra questi post ci sono anche quelli che inneggiano alla morte degli invasori. Si tratta quindi di una decisione piuttosto controversa, nonostante la gravità della situazione che non accenna a migliorare in Ucraina.
“Si tratta di misure temporanee per difendere la libertà di espressione delle persone che stanno affrontando questa situazione – ha aggiunto Meta nel suo comunicato, continuando spiegando che si tratta di una misura delimitata dai confini stessi dell’invasione – Come di consueto, stiamo vietando gli appelli alla violenza contro i russi al di fuori dello stretto contesto dell’invasione in corso”.
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