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Criptovalute in risalita

Nel 2021 abbiamo visto il valore del Bitcoin salire, crollare e riprendersi a tempi record. Quando si stabilizzerà?

Negli ultimi quattro anni il mercato delle criptovalute ha subito alti bassi, con picchi di crescita e cali improvvisi. Ma mai come quest’anno abbiamo visto il valore di alcune criptovalute come il Bitcoin gonfiarsi come una bolla, per poi esplodere. E riprendersi poco dopo. Con una traiettoria in generale crescita rispetto al 2020, il valore delle monete virtuali sta salendo a strappi e cadute. Quando si potrebbe finalmente stabilizzare?

Criptovalute: bolla che sta per esplodere o crescita a strappi

Le criptovalute circolano in rete da molti anni. Il Bitcoin nasce nel 2009, sfruttando la blockchain per diventare un “token” impossibile da clonare: la prima moneta interamente digitale. Sebbene alcuni appassionati ne parlino da una dozzina di anni, le criptovalute entrano nel discorso quotidiano negli ultimi cinque. Perché assumono un valore senza precedenti.

Il 17 dicembre 2017 il prezzo del Bitcoin sfiora i 20 mila dollari. Ma non esiste una solida economia dietro la valuta: gli acquisti ci sono ma giustificano il costo elevato. Gli esperti di finanza iniziano a parlare del possibile “scoppio della bolla”. Il prezzo è salito così in alto per l’eccitazione riguardo questa nuova moneta, non sostenuto dall’economia reale. E può scendere altrettanto rapidamente. Il 22 dicembre il valore cala a 11 mila dollari, una discesa del 45%.

Poly-Network-criptovalute

Il 2021 ha presentato una “gonfiatura” della bolla delle criptovalute ancora più importante, su tutta la linea. Il prezzo del Bitcoin sale del 700% rispetto l’anno precedente. A gennaio vale 40 mila dollari, il 16 febbraio supera quota 50 mila. A marzo sola a 64 mila dollari. E tutti si chiedono se possa superare i 100 mila entro la fine dell’anno.

Ma in mezzo a questa crescita ci sono anche le cadute. Una piccola correzione a febbraio. Un calo del 23% in soli sette giorni ad aprile, che ha eliminato 500 milioni di dollari dal mercato. Il 19 maggio vale “solo” 31 mila dollari. Al momento della stesura di quest’articolo, vale 44.319,30 dollari.

Un discorso simile lo potremmo fare per Ethereum e persino per nuove criptovalute come Dogecoin, che aumenta del 20.000% in un anno per poi dimezzare il proprio valore in una settimana.

Perché il valore delle criptovalute aumenta: cosa fa gonfiare e scoppiare le bolle?

L’aumento del 700% del Bitcoin in un anno è enorme. Ma non senza precedenti. Gli studenti di economia ricordano di certo l’esempio della prima bolla speculativa della storia, quella dei tulipani in Olanda. Oppure viene da pensare a quanto successo di recente con le azioni di Gamestop. Il valore effettivo del bene non vale quanto l’entusiasmo nei confronti del comprare le azioni.

Le criptovalute stanno seguendo un andamento simile. Uno dei cali più grandi c’è stato quanto Elon Musk ha annunciato che Tesla non avrebbe più permesso di acquistare auto con i Bitcoin. Ma è impossibile che l’acquisto in criptovalute di un auto giustifichi la dilapidazione di mezzo biliardo di dollari. La risposta va quindi cercata soprattutto (ma non soltanto) nel valore percepito, nella fiducia nei confronti di queste monete.

criptovalute

Chi ha investito cinque anni fa nel Bitcoin oggi ha fatto guadagni enormi. Ma forse dovrebbe seguire il consiglio di Joe Kennedy, banchiere di Wall Street nel ’29. Che capì di dover vendere le proprie azioni prima del crollo storico perché si era reso conto che “anche il ragazzino che mi puliva le scarpe mi dava consigli sugli investimenti”. Una visione molto elitaria della finanza ma che riassume bene il concetto: ora che tutti sanno che sì può guadagnare con le criptovalute e hanno fatto investimenti, il fatto che il panico faccia crollare il valore aumenta. Un piccolo calo può portare i piccoli investitori a vendere, innescando una valanga di cessioni che abbassa il prezzo. E quando tocca il minimo, di solito sono i grandi fondi di investimento che acquistano.

Ma nel 2021, le criptovalute sono restate resilienti, nonostante i cali. Perchè?

La bolla delle criptovalute: cosa cambia questa volta

Se il mercato delle criptovalute ha ancora una grande instabilità, legata molto al “sentimento” riguardo le monete, è vero che il valore del Bitcoin non è tornato sotto il livello del 2020. Anzi, dopo ogni caduta c’è un rimbalzo piuttosto rapido. La prospettiva totale è verso il positivo: ma arriverà ancora un’altra bolla?

Sebbene il rischio ci sia ancora, una differenza fondamentale sta nelle istituzioni che hanno deciso di accettare le criptovalute. Nel corso del 2020, molte istituzioni bancarie e di pagamento (da Visa a Paypal) hanno deciso di offrire un supporto di qualche tipo ad alcune criptovalute. Questo conferisce al mercato una stabilità che prima non aveva.

visa criptovalute

Ricorda un po’ quanto successo dopo la “bolla del .com” alla fine dello scorso secolo. Nei primi anni Duemila, molte istituzioni importanti hanno iniziato a investire nelle web company, dalle banche fino ai colossi dell’hardware come Microsoft e Apple. Questo ha fornito stabilità a un mercato prima senza regole e senza fondamenta. Ma che oggi è il più florido in Borsa.

Quindi c’è la possibilità che il mercato delle criptovalute si stabilizzi. Con due possibili conseguenze. Da un lato, la riduzione del numero di token: il costo per entrare nel mercato e competere aumenterà, selezionando solo le monete più competitive. Dall’altro c’è la possibile adozione delle monete per acquisti quotidiani. Che resta utopica fino a quando il mercato non sarà abbastanza stabile. Questo passaggio renderebbe le criptovalute un investimento sicuro, anche se meno redditizio. Se domani useremo il Bitcoin per fare la spesa, non potremo più aspettarci che aumenti del 700%.

Ma d’altra parte, nell’ultimo anno è esplosa la questione ambientale. Il Bitcoin consuma molta energia elettrica e questo è un problema per il nostro pianeta. Altre criptovalute sono meno energivore, oppure promettono di utilizzare risorse rinnovabili. Ma sono molti gli esperti che ritengono possibile che, se l’attuale bolla del Bitcoin dovesse scoppiare, sarebbe per colpa dell’inquinamento.

La situazione sembra muoversi verso una nuova stabilità. Ma resta comunque incerta. Noi abbiamo cercato di basare queste considerazioni su articoli specialistici e studi pubblicati nell’ultimo anno. Ma le opinioni anche degli esperti sono molto contrastanti fra loro. Se volete investire, rivolgetevi a dei professionisti e (tendenzialmente) differenziate, evitando di acquistare solo criptovalute. La fiducia è un sentimento splendido. Ma non in Borsa.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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