Di recente TikTok ha comunicato un aggiornamento sulla moderazione dei contenuti sulla piattaforma, che rivela in maniera trasparente i dati di aprile, maggio e giugno di quest’anno. In questi tre mesi, ha rimosso 81.518.334 video. E TikTok mette questo numero in proporzione dicendo che i video rimossi sono l’1% del totale, che quindi si aggira intorno agli otto miliardi, circa 90 milioni di video al giorno.
TikTok, rimossi in tre mesi 81 milioni di video
A luglio, TikTok ha comunicato di avere implementato una tecnologia che rimuove in automatico tutti i contenuti che violano le linee guida. Video problematici per la salute dei minori, la nudità e le attività sessuale, i contenuti violenti e le attività illegali. L’app ha automatizzato la rimozione di questi contenuti perché assicurano che in questi ambiti i loro algoritmi di intelligenza artificiale hanno la più grande accuratezza. Ma il social assicura anche di avere un numero di moderatori in carne e ossa che controllare i contenuti segnalati.
All’annuncio, TikTok ha spiegato che la percentuale di falsi positivi si aggira intorno al 5%. Se questo è vero anche per i dati riportati (quando sembra che TikTok stesse solo testando la rimozione automatica), significa che circa 4,6 milioni di video sono stati riportati online dopo i controlli umani.
Secondo i dati di TikTok, il 41,3% dei contenuti ha violato le policy sulla salute dei minori. Il 94,1% dei video è stato rimosso prima che qualcuno potesse vederlo. 27.518 video sono stati rimossi per aver riportato fake news sul COVID-19. L’87,6% dei video sarebbe rimosso entro le prime 24 ore, il 69,7% ha ottenuto zero visualizzazioni. Viceversa, le informazioni dell’OMS e dei ministeri della Sanità nel mondo hanno raggiunto ben 921 milioni di visualizzazioni.
Dopo aver raggiunto il miliardo di utenti attivi il mese scorso, TikTok continua a crescere. Sembra che il social di ByteDance sia intenzionato a comunicare in maniera trasparente come monitora i contenuti sulla piattaforma. Ma l’esperienza di questi anni di social network insegna che la questione è complessa. Il controllo software può sbagliare e gestire una rete così enorme (e multi-lingua) risulta difficile. Ma sembra che ci sia sempre più interesse ad affrontare questo problema di portata generazionale.
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