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Abbiamo guardato un cortometraggio “diretto” dall’AI. Ecco cosa ne pensiamo

Le immagini generate da DALL-E 2 variano dal ridicolo al sorprendente

Una landa desolata, avvolta nel ghiaccio. Un gruppo di tende nella tormenta. Dei ricercatori che parlano fra di loro. Ma c’è qualcosa di strano: il modo in cui muovono la bocca, gli occhi spenti. Perché non sono attori veri quelli che interpretano The Frost, il primo cortometraggio girato da DALL-E 2, ma dei personaggi creati dall’AI. Che cura anche la regia di questo corto davvero strano. Perché per certi versi il lavoro dell’AI è impressionante. Ma in un paio di punti, fa ridere (involontariamente).

The Frost, il primo cortometraggio “diretto” dall’AI

Un cortometraggio di dodici minuti, che ha per regista l’intelligenza artificiale (AI). La compagnia Waymark ha pubblicato in esclusiva sul sito del MIT Technology Review un filmato davvero strano. “In un certo senso abbiamo raggiunto un punto in cui abbiamo semplicemente smesso di combattere il desiderio di accuratezza fotografica e abbiamo iniziato a sfruttare la stranezza che è DALL-E spiega Stephen Parker di Waymark.

Waymark ha preso un copione scritto da Josh Rubin, un produttore di Latent Cinema, la compagnia che ha prodotto il film. E ha dato lo script a DALL-E 2, l’intelligenza artificiale di OpenAI che permette di creare immagini in automatico. Ogni singolo frame del cortometraggio è creato da DALL-E 2, poi l’azienda ha utilizzato uno strumenti AI chiamato D-ID per animare le immagini create, facendo sbattere le palpebre dei personaggi e muovere le labbra.

Un risultato impressionante – e stranissimo

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Se avete trovato un quarto d’ora per vedere il cortometraggio creato dall’AI sul sito di MIT Technology Review, forse anche voi avrete trovato che il film è davvero strano. Ma anche impressionante per alcuni versi. Anzitutto, ha uno stile unico dall’inizio alla fine. I colori restano cupi, il clima teso.

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Ma ci sono alcuni tagli fra una scena e l’altra che sono troppo rapidi e poco giustificati. E la scena in cui uno dei ricercatori cade nel vuoto fa sorridere per quanto l’effetto sia mal riuscito (nonostante non ci fosse bisogno di stunt-man o green-screen).

Il risultato è un prodotto che ha più la qualità di una cut-scene di un videogioco di qualche hanno fa, piuttosto che di un cortometraggio. Ma ha il vantaggio di essere davvero semplice da ricreare.

Una pubblicità per la pubblicità

Waymark ha sviluppato The Frost per indagare come l’IA generativa potesse essere integrata nei suoi prodotti. L’azienda offre soluzioni per la creazione di video per le imprese che vogliono realizzare spot pubblicitari in modo veloce ed economico. Insomma: questo prodotto più artistico serve per fare pubblicità al proprio servizio pubblicitario.

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La tecnologia attuale di Waymark, lanciata all’inizio dell’anno, combina diverse tecniche di intelligenza artificiale. Ci sono modelli di linguaggio di grandi dimensioni, analisi di immagini e sintesi vocale, per produrre un annuncio video in tempo reale. Per usare lo strumento di Waymark, che propone come parte di un servizio di abbonamento a più livelli a partire da $25 al mese, gli utenti devono semplicemente fornire un nome commerciale e una posizione. Lo strumento inizia a scansionare i siti Web e i profili dei social media di quell’azienda alla ricerca di testo e immagini. Poi usa quei dati per generare uno spot pubblicitario, utilizzando GPT-3 di OpenAI per scrivere una sceneggiatura che viene pronunciata da una voce sintetica su immagini scelte che mettono in evidenza l’attività.

Ogni inquadratura richiede meno di 15 minuti di prove

Con il metodo di Waymark si possono generare pubblicità di un minuto in pochi secondi – e sembra che l’azienda abbia già avuto 100 mila clienti. Il prossimo passo sta nel generare spot video in pochi minuti e questo cortometraggio generato dall’AI è il primo passo. Non è altrettanto veloce, ma ci va vicino.

Con 15 minuti di prove ed errori, ottieni l’inquadratura che volevi che si adatta perfettamente a una sequenza” spiega Rubin. Che sottolinea come l’AI ricorda di aver montato insieme il film e di aver bisogno di inquadrature particolari, come un primo piano di uno stivale sul fianco di una montagna. Con DALL-E, poteva semplicemente richiamarlo.

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Oltre a Waymark, altre aziende utilizzano strumenti simili. Private Island, azienda di Londra, ha realizzato pubblicità per brand come Nike e Uber, ma anche cut-scene di videogiochi come Call of Duty. Da tempo utilizza l’AI per la post-produzione, ma sempre di più diventa uno strumento completo. Velocizzando i tempi di lavorazione per la società.

Per il momento, i bravi registi, gli attori e gli sceneggiatori (che stanno scioperando negli USA) sono al sicuro: il cortometraggio dell’AI non supera gli standard qualitativi per vincere alcun premio. Ma non sappiamo per quanto questa frase resterà veritiera.

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Source
Technology Review

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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