La serie Galaxy Note è sempre stata indirizzata abbastanza esplicitamente ad un ambito enterprise. Anche quest’anno la situazione non sembrava essere differente. La rilevanza che Samsung ha dato sull’indipendenza del pennino dallo smartphone, per poterlo utilizzare ad esempio come controller remoto, non faceva presagire alcun cambio di rotta. Invece, in un modo quasi inaspettato, Samsung ha reso il Galaxy Note 10 appetibile anche per la categoria dei gamer. Come? Grazie al PlayGalaxy Link.
Hands-on Samsung Galaxy Note 10: prime impressioni
PlayGalaxy Link: cos’è e come funziona
L’idea di base è quella di eseguire il gioco su un dispositivo e utilizzarlo su un altro device. Non si può dire che l’idea di per se sia innovativa. Steam con Steam Link e Nvidia con GameStream, solo per citarne alcuni, nel corso del tempo hanno presentato servizi molto simili a questo.
In poche parole, dopo aver lanciato l’applicazione PlayGalaxy sul PC, sarà possibile interrompere la partita su quel supporto e, dopo aver aperto l’app sullo smartphone, riprenderla dove la si aveva interrotta. Questo può risultare utile in particolare se si vuole continuare a giocare dopo essere usciti di casa. Questo servizio è infatti basato su un protocollo P2P, che permette quindi di essere utilizzato anche se i due device non sono sotto la stessa rete.
Galaxy Note 10 e il gaming
Oltre a PlayGalaxy, Samsung ha strizzato l’occhio al mondo dei gamer in altri modi.
Per esempio Game Booster, una nuova tecnologia basata sull’intelligenza artificiale che permette di ottimizzare le prestazioni e ridurre i consumi durante le sessioni di gaming. Altre presenze praticamente auto esplicative sono l’app Discord preinstallata e Call of Duty: Mobile. Quest’ultimo fa il paio con l’esclusiva su Fortnite ottenuta da Samsung l’anno scorso.
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