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La recensione di Samsung Galaxy Z Fold 6: difficile da battere

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“Va beh, ma è uguale!”, ci siamo detti un po’ tutti di fronte ai primi leak di Samsung Galaxy Z Fold 6.
A prima vista non sembrava essere cambiato niente: Z Fold 6 pareva il gemello di Z Fold 5.
Una considerazione che, secondo noi, è allo stesso tempo vera e falsa.

Vera perché siamo di fronte a cambiamenti estetici e tecnici poco incisivi.
Falsa perché Samsung sta facendo un lavoro di rifinitura e limatura – tanto hardware quanto software – che punta a rendere perfetto uno dei pieghevoli più amati, venduti e famosi del mondo.

La recensione di Samsung Galaxy Z Fold 6

Qualche anno fa questa recensione sarebbe partita dall’hardware.
Avremmo parlato del design, del processore, della cerniera, della batteria… Insomma, di cose dotate di una loro fisicità e, all’epoca, di una certa rilevanza quando si trattava di valutare l’ultimo device di un’azienda.
Cinque anni fa scegliere il processore sbagliato significava condannare a morte uno smartphone. Oggi è davvero difficile trovare un processore che non regga la quotidianità della maggior parte degli utenti. E le differenze tra una generazione e l’altra, una famiglia e l’altra, sono invisibili se non di fronte ad occhi esperti o ai temibili benchmark.

Tutto questo ha portato le aziende a lavorare soprattutto sul software, sull’esperienza utente, sull’ecosistema. E, diciamocelo, Samsung qui è uno dei campioni del settore, una di quelle aziende che alza sempre un po’ l’asticella. Una di quelle società che non vuole ricorrere, vuole essere rincorsa.

L’esempio più recente di questo atteggiamento, di questa attitudine mentale, è la Galaxy AI, sbarcata sulla famiglia Galaxy S24 questo inverno e ora fonte di ispirazione per gli altri produttori di smartphone.

La Galaxy AI su Samsung Galaxy Z Fold 6

Chiariamo subito un punto: la Galaxy AI di Samsung Galaxy Z Fold 6 non è quella che possiamo avere oggi su Z Fold 5. Almeno per ora.

Che cosa c’è di nuovo?

Partiamo da Samsung Notes, una delle applicazioni più apprezzate e utilizzate sul pieghevole coreano.
Su entrambi i Fold è possibile registrare una nota vocale all’interno di questa applicazione ma con una differenza sostanziale: sul modello dell’anno scorso la registrazione è solo una registrazione, che potete riascoltare o cancellare. E basta.
Su Galaxy Z Fold 6 invece non solo registrate ma potete trascrivere la nota e generare un riepilogo, cosa che sul modello precedente è possibile solo all’interno dell’app Registrazione vocale.
In più ora è potete tradurre sia la trascrizione sia il riepilogo in un’altra lingua e persino trascinare il testo di trascrizioni e riepiloghi all’interno della nota stessa, in modo che diventi parte integrante dei vostri appunti.
Formattazione, riepilogo e traduzione del testo invece sono disponibili su entrambi i pieghevoli, con la differenza che Z Fold 6 ora traduce anche i PDF.

Non è tutto: il nuovo arrivato propone anche Bozza su immagine. Voi disegnate qualcosa nelle vostre note e lui trasforma lo schizzo in una vera immagine, proponendovi 5 stili e 4 alternative diverse tra cui scegliere.

A sinistra il disegno originale, a destra quello elaborato dall’AI

Ci sono poi i Writing Tools che no, non sono una novità assoluta. Con l’aggiornamento di primavera di Galaxy Z Fold 5 infatti potevamo già accedere a due strumenti: lo stile di scrittura per riscrivere un testo e il controllo ortografico. Ora però su Samsung Galaxy Z Fold 6 c’è il Compositore: voi date delle indicazioni e lui genera un testo. Potete persino selezionare il tono quindi una mail di lavoro può essere professionale mentre quella che inviate al vostro medico potrà essere educata ma non professionale.
Vi stiamo parlando di email ma in realtà questa funzione non è legata a un’app specifica ma alla tastiera di Samsung, quindi potete usarla su Gmail, sui social o per mandare qualche antichissimo SMS.

Sono state potenziate anche le funzioni di traduzione.
Ad esempio ora Cerchia e cerca permette di tradurre la schermata che state visualizzando in quel momento con un solo tasto, che sia una foto o, ad esempio, il menù di un ristorante.

È migliorato anche Interprete, che sfrutta la modalità Flex di Z Fold 6 (e di Flip 6). Questo significa che quando piegate il telefono a metà, il display interno mostrerà a voi la vostra schermata e la vostra traduzione mentre quello esterno servirà al vostro interlocutore per visualizzare la traduzione nella sua lingua.

Samsung ha introdotto anche la modalità di ascolto, che permette ad Interprete di rimanere sempre attivo così da trascrivere e tradurre tutto quello che viene detto. Comodissimo se siete ad una conferenza o state seguendo una lezione in un’altra lingua.

Infine ritroviamo la traduzione in tempo reale delle telefonate che ora però funziona anche per applicazioni di terze parti come WhatsApp.

La Galaxy AI continua a coinvolgere anche il reparto foto e video del device con il già noto slow-motion e naturalmente con la possibilità di editare le foto per eliminare elementi indesiderati o ingrandire quelli a cui volete dare risalto. In aggiungo abbiamo due novità:

La maggior parte di queste funzioni, che vi ricordiamo essere presenti anche su Samsung Galaxy Z Flip 6, richiedono la connessione ad Internet perché hanno bisogno del cloud e dell’accesso ai server di Google Gemini per esservi d’aiuto.

Ecco, “aiuto” è la parola chiave perché la sensazione generale è che il colosso asiatico stia cercando di dare vita a funzioni che possano davvero semplificarci la vita e darci una mano nella quotidianità, che sia per lavoro o per mero divertimento.
Capiamo che a prima vista la sensazione sia “eh ma non hanno aggiunto due cosine software” ma non è così: sono implementazioni complesse che puntano a migliorare l’esperienza d’uso dei singoli dispositivi.

Gemelli un pochino diversi

Sopra Samsung Galaxy Z Fold 6, sotto Z Fold 5

Abbiamo detto che Samsung Galaxy Z Fold 6 pareva, dai primi leak, uguale al suo predecessore ma in realtà non è così.
L’ultimo arrivato è più squadrato nelle forme, con linee più dritte ed elementi più semplici e diretti. Ad esempio lo speaker ora non è una griglia visibile ma una linea mentre il modulo fotografico è diventato più grande ma ben armonizzato con il resto del device.
Perdiamo anche qualcosina per quanto riguardo lo spessore mentre “crescono” altre dimensioni. E sì, le virgolette sono d’obbligo visto che abbiamo 1 millimetro in più di larghezza fuori e 2,7 millimetri dentro. Per Samsung questo dovrebbe in primis rendere più comodo l’utilizzo dello schermo esterno ma a dire il vero non abbiamo notato alcuna differenza rispetto al passato.
Il display esterno quindi, con il suo peculiare form factor, continuerà ad essere il destinatario delle critiche di tutti coloro che ormai danni chiedono a Samsung uno schermo esterno più utilizzabile.

Sopra Galaxy Z Fold 5 e sotto Galaxy Z Fold 6

È simile anche la cerniera, ma non uguale. Adesso Galaxy Z Fold 6 è certificato IP48 quindi non solo resiste all’acqua ma anche ad un po’ di particolato.
La piega si vede e si sente ancora anche se è difficile paragonarlo ora con il nostro Z Fold 5 che ha un anno di piegature alle spalle.

E le prestazioni?

Anche sul fronte delle performance il pieghevole di Samsung ci regala le solite certezze, con il processore Qualcomm Snapdragon 8 Gen 3 for Galaxy a supporto di qualsiasi attività, dalla navigazione al gaming, dall’utilizzo dell’AI a quello dei social.

A bordo abbiamo naturalmente Android 14, la One UI 6.1.1 e la promessa di Samsung di continuare ad aggiornare questo smartphone per ben 7 anni.

Bene anche la batteria, che vi porta fino a sera grazie ad un processore che consuma leggermente meno rispetto al passato. Se però volete avere la certezza di coprire l’intera giornata potete scegliere il Profilo prestazioni Light, che privilegia autonomia e efficienza del raffreddamento rispetto alla velocità di elaborazione.

Le fotocamere invece sono quelle dell’anno scorso ma sotto il cofano c’è il ProVisual Engine di Galaxy S24 quindi c’è qualche piccola differenza in termini di processamento della foto ma niente di troppo significativo.

Recensione Samsung Galaxy Z Fold 6: lo compro?

Il prezzo di partenza di Samsung Galaxy Z Fold 6 è di 2.099 euro, che sono 100 euro in più dell’anno scorso.
Ci aspettavamo sicuramente una tendenza diversa: magari non un’incredibile discesa dei prezzi ma quanto meno la stabilità visto che la tecnologia è un po’ più rodata adesso.
L’investimento necessario quindi non è poco e per molti la scelta sarà difficoltosa.

Quindi… vale la pena prendere Z Fold 6?
Dipende da cosa state cercando, anche perché la concorrenza è bella agguerrita e qualcuno offre l’agognato display dal form factor standard sulla parte esterna, che potrebbe tentare soprattutto coloro che puntano ad un foldable con l’idea di avere uno schermo più grande.
Le funzioni software del Fold però fanno davvero la differenza, soprattutto per chi è votato alla produttività e ancora di più per coloro che vorranno acquistare la S Pen. O usare quella dell’anno scorso, perché sì, inspiegabilmente la penna continua a non essere integrata e nemmeno inclusa in confezione.

Se ho uno Z Fold 5 passo al 6?
Domanda complessa perché chi lavora potrebbe beneficiare soprattutto delle novità AI di Samsung Notes e in generale della nuova Galaxy AI. Se però per il vostro uso e il vostro lavoro queste features non fanno la differenza, allora conviene attendere il prossimo anno per l’upgrade.
Tutto questo senza contare una grande incognita: il possibile arrivo della versione più recente di Galaxy AI sui “vecchi” device. Samsung per ora non si è ancora espressa ma la tendenza pare quella, soprattutto perché molte funzioni sono basate sul cloud quindi non serve necessariamente il processore più recente. Insomma, è una possibilità ma non una certezza.

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Ultimo aggiornamento 2024-07-24 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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