SI è tenuta a Francoforte, alla fine di febbraio 2022, il primo European Samsung Summit. Un incontro in cui la multinazionale coreana racconta delle sue innovazioni in arrivo sul mercato e condivide le linee guida che intende adottare per il prossimo futuro. Sono tante le novità che attendono di entrare nelle nostre case nel 2023. Ma più interessante ancora è la visione generale che l’azienda sta adottando sui temi di sostenibilità e domotica.
La finestra sul 2023
Qui Tutto il meglio della telefonia Samsung
La vera innovazione per il 2023, secondo Samsung, non sono i singoli prodotti ma l’ecosistema che questi andranno a creare all’interno delle nostre case. Certo, su TechPrincess parliamo di domotica tutti i giorni, ma la domotica secondo il gigante coreano non vuol dire solo mettere gli elettrodomestici in rete, vuol dire farlo con semplicità e in maniera organica.
Ce ne ha parlato al Summit Benjamin Braun, Samsung Europe Chief Marketing Officer. Uno degli obiettivi principali di Samsung, spiega Braun, è quello di dotare tutti i suoi elettrodomestici di connettività Wi-Fi entro la fine del 2023. In questo modo sarà possibile rendere la domotica più semplice, perché si trasformerà in un ecosistema IoT (Internet of Things o Internet delle cose).
Avere una casa fatta di “cose connesse che si parlano” permette di adattarle agli ambienti in cui viviamo e di migliorare la qualità della nostra vita. Vita che, secondo Samsung, dovrebbe puntare a essere più calma proprio grazie all’aiuto dei suoi elettrodomestici connessi.
Allo European Summit vogliamo celebrare le caratteristiche dei nostri nuovi prodotti e la loro capacità di offrire ai clienti uno stile di vita connesso e all’insegna della calma.
Ed ecco quindi che la televisione si confonde con il quadro, le luci diventano intelligenti e adattano la loro intensità al contesto e il forno cuoce i biscotti senza bisogno di essere monitorato.
Innovazione e sostenibilità
Una casa più tecnologica non può e non deve essere una casa che consuma di più. Nonostante il grande numero di dispositivi elettronici, se questi si coordinano nel modo giusto, possiamo riuscire a consumare meno energia. Ad esempio, tenendo acceso solo ciò che serve facendo uso di una Intelligenza Artificiale.
Samsung, come corporate, si impegna molto sul fronte della sostenibilità. Infatti, tutti i suoi elettrodomestici sono progettati per usare il minor quantitativo di energia possibile, o ridurre al minimo la richiesta di acqua oppure disperdere meno calore possibile nell’ambiente. L’obiettivo della multinazionale è quello di rendersi a impatto zero (ridurre a zero le emissioni di CO2) entro il 2030.
Il servizio di Samsung che si occupa di rilevare l’energia consumata dagli elettrodomestici collegati in rete prende il nome di SmartThings Energy. Questo, tra le varie cose, può innescare la modalità AI Energy su frigoriferi e lavatrici per ottimizzarne le impostazioni. Il risultato finale è una riduzione del consumo energetico stimata fino al 15% per i frigoriferi e fino al 70% per le lavatrici. Inoltre, sempre per le lavatrici, con il ciclo di lavaggio “Less Microfiber” si stima una riduzione fino al 54% dell’emissione di microplastiche.
Non solo energia
Per quanto riguarda la sostenibilità, di Samsung è emblematico il telecomando dei loro televisori. Con il susseguirsi delle generazioni i dispositivi si sono fatti più compatti per diminuire l’inquinamento. L’ultima versione, in particolare, è costruita con materiali riciclati recuperati da ambienti marini e anziché fare uso di batterie usa e getta si ricaricano con la luce solare.
Volendo chiudere il discorso, una cosa importante da ricordare quando si ha a che fare con degli elettrodomestici è che sostenibilità non vuol dire solo consumare meno ma anche non sprecare risorse. Nel caso del cibo, ad esempio, il frigorifero potrebbe aiutarci a non far scadere il suo contenuto. È il caso di alcuni modelli della serie RS9000, che sono in grado di capire il proprio contenuto e suggerire ricette che tengano conto delle date di scadenza. Sfortunatamente, il modello con cui ci è stata fatta la dimostrazione al Samsung Summit non è ancora disponibile per il mercato italiano.
E per quanto riguarda i nuovi prodotti?
Il Samsung Summit è stata l’occasione per confermare una serie di annunci che erano stati fatti al CES di Las Vegas aggiungendo dettagli tecnici e informazioni importanti quale la data di disponibilità nel nostro paese. Al Summit erano presenti molte categorie di elettrodomestici ma, come prevedibile, televisori e monitor facevano la parte del leone.
La lineup dei televisori per il 2023
La nuova serie di televisori, disponibile in pre-oreder da marzo 2023, estende quella precedente introducendo in maniera più significativa i pannelli 8K e migliorandone la connettività. Infatti, per la maggior parte dei nuovi modelli non è più necessario l’acquisto di un dongle separato.
Qualcuno, oggi, storce il naso dicendo che non ha senso comprare un televisore 8K per via della difficoltà di reperire contenuti. Proprio per questo, Samsung implementa sui modelli Neo QLED un elaborazione dell’immagine a 14 bit e una tecnologia di upscaling basata su algoritmi di intelligenza artificiale che, combinati con Auto HDR Remastering, generano un’immagine realistica in 8K anche partendo da contenuti con una risoluzione inferiore. Il modello S95C, che è disponibile fino a 77 pollici, invece, si concentra sulla luminosità e sulla resa del colore facendo uso della tecnologia Quantum Dot e di un Processore Neural Quantum.
Ovviamente, un buon televisore ha bisogno di un sistema audio all’altezza. Purtroppo, a causa della riduzione dello spessore dei pannelli, diventa difficile ottenere un audio cinematografico con gli altoparlanti integrati. Per questo, meglio abbinare una soundbar Samsung HW-Q990C o HW-Q610GC (2023) che, grazie al sistema Q Symphony, supportato da tutta la nuova gamma di televisori, è in grado di produrre un sonoro eccellente.
E per il gaming?
Già in occasione del CES 2023 erano stati annunciati i nuovi modelli di Odyssey, ViewFinity e Smart Monitor. Al Samsung Summit è stato possibile vedere e provare Odyssey Neo G7 da 43 pollici, Odyssey Ark da 55 pollici e l’ultimo TV da gaming, il QD-OLED da 77 pollici. Questi monitor, come tutti i televisore QLED e OLED, si possono facilmente collegare al Samsung Gaming Hub: la piattaforma per lo streaming di giochi compatibile con i principali servizi sul mercato.
Quattro chiacchiere con Nathan Sheffield
Durante il Samsung Summit abbiamo avuto l’occasione incontrare Nathan Sheffield, Samsung Europe’s Head of TV & Audio. Abbiamo rivolto a Nathan qualche domanda relativa alla sua visione sul futuro dei televisori e dell’ecosistema che ci orbita attorno.
Che opinione ha sulla convergenza tra reti e televisione? Vede un futuro di televisioni prive di antenna o continueremo a vivere in una situazione ibrida?
Questa è una domanda piuttosto impegnativa. Non sono in grado di predire una data, ma quello che possiamo vedere oggi, è un trend. In Europa, il tempo medio passato dai consumatori a usufruire di contenuti in streaming a pagamento è il 55% o più del totale. La fruizione di contenuti on-demand ha superato quella dei contenuti classici lineari e prevediamo che questo fenomeno è destinato ad accelerare. Sicuramente arriveremo a un momento in cui i contenuti in streaming saranno l’80 o il 90% del totale. Se guardiamo l’industria delle trasmissioni televisive è sicuramente più conveniente distribuire contenuti utilizzando Internet piuttosto che via satellite o digitale terrestre.
Quando parlo con grossi network in altri paesi, questi hanno in progetto di distribuire contenuti unicamente attraverso Internet entro un decennio. E, di fatto, stanno già facendo le loro pianificazioni con questa convinzione.
Secondo lei, la televisione diventerà mai un dispositivo totalmente interattivo?
Dipende da cosa intendiamo con il termine “interazione”. Possiamo interagire con il televisore tramite il telecomando ma anche con il telefono e la voce, giusto per fare qualche esempio. Quello che abbiamo imparato con le nostre sperimentazioni è stato che l’interazione fisica avviene solo attraverso il telecomando e, diversamente, usando la voce.
Personalmente, non vedo un futuro in cui ci metteremo a toccare lo schermo. Piuttosto, doteremo la televisione di una intelligenza reattiva a quanto succede nell’ambiente. Ad esempio, per farla accendere quando qualcuno entra nella stanza. Vedo questo, e l’interazione vocale.
Quindi, stiamo andando in quella direzione ma pronostico una interazione di tipo ambientale piuttosto che una interazione fisica sul pannello del televisore.
L’ecosistema IoT che vediamo qui al Summit è molto interessante. Ma non c’è il rischio che il mercato si divida su standard non compatibili tra loro?
Il nostro obiettivo è quello di facilitare l’interconnessione tra dispositivi. Stiamo facendo grandi progressi in questo senso anche grazie a 250 partner a livello globale. La nostra piattaforma adotta uno standard aperto e incoraggiamo qualunque azienda ad unirsi al nostro progetto, come pure ad altri standard globali. Questo può servire per democratizzare il processo e renderlo il più aperto possibile. Un atteggiamento di questo tipo, speriamo, riuscirà a mitigare il rischio di frammentazione del mercato e far convergere tutti i produttori su un’unica proposta di cui il consumatore possa beneficiare.
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