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No Man’s Sky: storia di fallimento e rinascita, l’epopea di Hello Games

No Man's Sky è uno dei videogiochi dal lancio più controverso della storia recente, scopriamo come Hello Games ha supportato il suo prodotto dopo la partenza disastrosa

Come ormai è tristemente noto, la storia di No Man’s Sky è stata a dir poco turbolenta, a partire dal suo lancio nel 2016. Il videogioco è entrato nelle case dei giocatori dopo una magniloquente campagna di comunicazione ma privo di molte delle caratteristiche che erano state promesse al lancio, suscitando il disappunto degli acquirenti.

Oggi, dopo quasi 5 anni dal suo debutto, il gioco di Hello Games è irriconoscibile. Focus sull’esplorazione, tante attività da svolgere e una galassia finalmente viva e vibrante: gli sviluppatori hanno trasformato il loro inziale fallimento in una rinascita a tutti gli effetti. Scopriamo insieme la storia di No Man’s Sky.

No Mans’s Sky: storia e cultura dell’Hype

No Man’s Sky era un progetto ambizioso: un sandbox procedurale, capace di racchiudere al suo interno un vero e proprio universo, con miliardi di pianeti da esplorare, tutti con le loro caratteristiche uniche. Non è un caso che abbia attirato le attenzioni di Sony sin dal 2013, anno in cui fu presentato per la prima volta.

Dopo aver preso contatti con il team, il colosso giapponese ha stanziato subito dei fondi a favore di Hello Games e l’anno dopo ha presentato No Man’s Sky all’E3. Un evento senza precedenti prima di allora per un videogioco indipendente.

No Man's Sky storia

L’hype che girava intorno al titolo a quel punto era gigantesco e veniva percepito come un prodotto in grado di scuotere l’industria sin dalle fondamenta. La pressione sullo studio era tanta, senza contare che la situazione era ulteriormente aggravata dai rapporti tra il team di sviluppo e Sony.

Hello Games era infatti completamente in balia della campagna marketing imbastita da Sony, che metteva in risalto solo le caratteristiche del gioco utili a renderlo l’oggetto del desiderio per il pubblico di massa, glissando sistematicamente su tutte le sue limitazioni.

Il risultato finale è la conseguenza estrema della cultura dell’hype. No Man’s Sky esce il 9 agosto del 2016, promettendo di essere un prodotto unico nel suo genere, ma dopo un primo momento di vendite stellari, le lamentele dei giocatori iniziano a farsi sentire.

Al gioco mancano importanti funzioni promesse durante la campagna di comunicazione, particolarmente emblematica sotto questo profilo era l’assenza di un vero e proprio comparto multiplayer. In generale No Man Sky al lancio era un gioco dal gameplay ripetitivo e meccanico, ben lontano dalla rivoluzione completa del medium promessa durante lo sviluppo.

Quello che i giocatori si sono trovati tra le mani era un fallimento condiviso tra Sony ed Hello Games, la prima troppo concentrata sul guadagno finale per considerare la visione creativa del team, e la seconda colpevole di non ha fatto altro se non restare a guardare, o peggio, alimentare, la campagna di comunicazione di Sony.

La ripresa di Hello Games

Sean Murray, fondatore di Hello Games però non ci sta e, insieme al team, ha costruito il videogioco che No Man’s Sky avrebbe dovuto essere fin dall’inzio, a suon di espansioni, aggiornamenti e patch correttive. Oggi, a quasi 5 anni dal suo debutto sul mercato, il titolo di Hello Games si mostra in una veste completamente diversa, grazie a tutti i contenuti aggiuntivi gratuiti arrivati nel tempo.

No Man’s Sky ora ha una modalità storia che svela i retroscena della lore sorprendentemente intricata che fa da sfondo alle esplorazioni spaziali. Queste ultime ora si possono affrontare in compagnia di altri giocatori grazie ad un comparto multigiocatore funzionale all’avventura. Infine, gli ecosistemi dei pianeti sono più vari, i fondali meglio curati e la flora e la fauna sorprendono con le loro forme inusuali, con l’introduzione di creature colossali come i vermi delle sabbie.

Certo, c’è da dire che per raggiungere questi risultati No Man’s Sky ha dovuto sacrificare una parte della sua anima iniziale. Originariamente il gioco è stato pensato per essere un’esperienza single player, in cui il senso di solitudine provato nel muoversi da un pianeta disabitato all’altro aveva un ruolo centrale all’interno della sua narrativa silenziosa.

Questa filosofia entra in conflitto con la possibilità di giocare in multigiocatore, che con le ultime patch permette a ben 32 giocatori di riunirsi in una singola sessione. D’altro canto questa scelta ha permesso di infondere nuova linfa vitale alla community, affiatata e collaborativa anche grazie alla possibilità di ritrovarsi online.

No Man's Sky Storia

Il videogioco offre finalmente un gameplay vario e divertente, a patto di approcciarsi alla sua offerta ludica per quello che e non per quello che avrebbe potuto essere: costruzione di basi spaziali, compravendita di mercantili e navette, o semplicemente l’esplorazione di pianeti sconosciuti ora è più fluida che mai. Insomma se l’idea di iniziare un viaggio in una galassia sconfinata vi intriga, oggi No Man’s potrebbe essere il gioco che fa per voi

Come dimostra Expeditions, Hello Games non ha ancora intenzioni di fermarsi, e sembra proprio che il viaggio nella storia e nella galassia procedurale di No Man’s Sky avrà ancora numerose tappe.

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Francesco Castiglioni

Incallito videogiocatore, appassionato soprattutto di Souls e Monster Hunter, nonché divoratore di anime e manga. Scrivere di videogiochi è la mia vocazione e la porto avanti sia qui su Tech Princess che sul mio canale YouTube.

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