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WhatsApp contro Apple sulla scansione delle foto degli utenti

WhatsApp critica Apple per la violazione della privacy nel sistema di scansione dei dispositivi

Poche ore dopo l’annuncio del nuovo sistema di limitazione della pedopornografia di Apple, WhatsApp si è subito scatenata contro la compagnia di Cupertino. Nonostante i governi di tutto il mondo abbiano invece apprezzato la decisione di scansionare i dispositivi degli utenti alla ricerca di foto illegali di minori. E anzi, molti rappresentanti politici hanno invitato le compagnie tecnologiche ad adottare soluzioni simili.

È ora che gli altri, in particolare Facebook, seguano il loro esempio“, così ha twittato Sajid Javid, segretario alla salute del Regno Unito ed ex Ministro degli Interni. Ma le compagnie delle Silicon Valley la pensano in tutt’altro modo, ed hanno criticato aspramente Apple per la scelta di scansionare le foto degli utenti prima ancora che vengano caricare sul cloud. E tra queste, WhatsApp sembra essere stata quella che più di tutte si è dimostrata contraria.

WhatsApp vs Apple: aspre critiche al nuovo sistema di tutela dei minori

Questo approccio introduce qualcosa di molto preoccupante nel mondo. Si tratta di un sistema di sorveglianza costruito e gestito da Apple che potrebbe essere facilmente utilizzato per scansionare contenuti privati ​​alla ricerca di qualsiasi cosa loro o un governo decidano di voler controllare. È preoccupante vederli agire senza coinvolgere esperti“. Così Will Cathcart, capo di WhatsApp, ha commentato la decisione di Apple di scansionare i contenuti degli utenti ai fini di limitare la diffusione della pedopornografia. E ha aggiunto: “Non lo adotteremo su WhatsApp“.

E se i colossi tecnologici si dimostrano restii ad adottare un sistema simile, non si può certo dire lo stesso dei responsabili di governo. App come Telegram, Signal e WhatsApp sono già state sollecitate ad abbracciare il medesimo sistema di tutela dei minori. Ma non tutti sono d’accordo con la decisione di Apple, che sembra comunque violare la privacy degli utenti. Anche se effettivamente limita la diffusione della pedopornografia. “Per quanto altruiste siano le sue motivazioni, Apple ha costruito un’infrastruttura che potrebbe essere sovvertita per una sorveglianza diffusa delle conversazioni e delle informazioni che conserviamo sui nostri telefoni“, così commenta Jennifer Granick, consulente per la privacy e la sicurezza informatica.

D’altronde, la diatriba tra WhatsApp ed Apple riguarda qualcosa di ben più grande. Di recente, la pressione politica sulle società tecnologiche è aumentata per consentire l’accesso governativo a contenuti crittografati, inclusi messaggi, foto e video. In India, ad esempio, il Primo Ministro Narendra Modi ha approvato una legge che obbliga le piattaforme tecnologiche a rintracciare i messaggi illegali, anche violando la crittografia end-to-end. Motivo per cui WhatsApp è attualmente impegnata in una battaglia legale contro il governo indiano. Insomma, WhatsApp non sembra disposto ad invadere la privacy degli utenti per nessun motivo, mentre Apple ha sposato le esigenze dei governi. E già questo basterebbe a spiegare le critiche avanzate dall’App di messaggistica.

Apple contro la pedopornografia: una scelta che fa infuriare le compagnie della Silicon Valley

Non è stata solo WhatsApp a schierarsi contro Apple. Anche altre compagnie della Silicon Valley non hanno apprezzato la scelta di lavorare in solitaria ad un tema tanto delicato come quello della pedopornografia. Tanto più che la decisione arriva quando UE e Regno Unito stanno lavorando ad una legislazione che imporrebbe alle società tecnologiche di limitare la diffusione della pornografia infantile. È chiaro allora che ci si chieda perchè Apple ha deciso di costruire un suo sistema “personale” per affrontare un tema di interesse globale. A tal proposito Alex Stamos, ex Capo della Sicurezza di Facebook, ha affermato che ad Apple “non importa affatto che tutti stiano cercando di trovare questo delicato equilibrio internazionale“.

WhatsApp vs Apple
Credits: Apple

Per il momento, però, Facebook e Google non hanno ancora rilasciato commenti. Ma è bastata WhatsApp, che si è schierata duramente contro la scelta di limitare la diffusione di contenuti pedopornografici della compagnia di Cupertino. Dall’altro lato, però, c’è da considerare che Apple era stata ampiamente criticata per non aver impedito la circolazione di materiale offensivo su iMessage. Dato che l’App è crittografata end-to-end, è stato impossibile accedere ai contenuti degli utenti. E forse, per ovviare a questo inconveniente, ha scelto di costruire un sistema che scovasse immagini illegali sui dispositivi degli utenti. Una scelta che mette la compagnia di Cupertino al centro di un’aspra battaglia tra governi internazionali e società tecnologiche.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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