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Oh, chi si rivede: le scie chimiche! La bufala della settimana

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È come quando, riordinando la propria libreria, si prende in mano una copia di Delitto e castigo. O quando nottetempo, facendo distrattamente zapping, ci si imbatte in una scena di Ombre rosse.

L’effetto dei Grandi Classici è dirompente, smuove qualcosa che parte dell’inconscio, qualcosa di primordiale e archetipico.

Poi certo, in questa rubrica parliamo di fake news, dunque il livello del discorso va abbassato.

Beh, abbassato per modo di dire. Dal momento che per rispolverare uno dei capostipiti delle bufale moderne, occorre semmai sollevare gli occhi al cielo. Stiamo infatti parlando delle scie chimiche, una delle teorie del complotto più radicate e diffuse di questi ultimi anni. Che, dopo un silenzio relativamente lungo, all’improvviso è tornata in auge. Scopriamo in che modo, prima di addentrarci nei meandri di una delle più longeve frottole con cui abbiamo avuto (e ancora abbiamo!) a che fare.

Le scie chimiche e il governo spagnolo

L’allarme, si fa per dire, stavolta arriva dalla Spagna.

A dirlo sono stati diversi siti, tra cui quello di Green Pass News (che peraltro, a partire dal nome, non ha nemmeno più tutto questo motivo di esistere). E le condivisioni sui social – del tutto acritiche – sono state numerosissime.

Secondo questa falsa informazione, il governo spagnolo avrebbe “ammesso di aver spruzzato scie chimiche sui cittadini, per volere delle Nazioni Unite”.

E viene indicata anche un sito di riferimento, Naturalnews.com.

L’inizio dell’articolo è col botto: “Durante lo ‘stato di emergenza’ Covid-19 strategicamente pianificato, le Nazioni Unite (ONU) hanno autorizzato il governo spagnolo a spruzzare scie chimiche letali dai cieli.”

Difficile immaginare un simile concentrato di notizie false e prive della minima dimostrazione. A partire dalla pianificazione della pandemia, per finire con l’irrorazione di scie chimiche “letali”.

Un “esperimento medico”

Si citano norme, anzi “decreti regi”, secondo cui il governo Spagnolo nella primavera del 2020 (ma come avrebbe già fatto nel 2015 “per progettare il clima”) avrebbe dunque spruzzato scie chimiche sulla popolazione.

Il motivo? Un non meglio definito “esperimento medico a livello di popolazione”. Che “è stato condotto sotto la copertura di uno stato di emergenza per la gestione della situazione di crisi sanitaria causata dal Covid-19”.

La bufala

Si tratta di articoli senza alcun link, alcun rimando, alcuna indicazione bibliografica o sitografica.

Con questo metodo, chiunque abbia un blog personale potrebbe scrivere di un’invasione aliena, di pesci rossi parlanti o di zombie a cui si è offerto un caffè nel salotto di casa.

Basterebbe aver fatto le ricerche alle scuole medie, per sapere che le fonti vanno verificate (e se le fonti mancano, qualcosa vorrà pur dire).

Eppure, come abbiamo ripetuto chissà quante volte, l’urgenza di far propria e diffondere una notizia clamorosa, e in odore di teoria del complotto, supera spesso la volontà di informarsi e soppesare.

Le scie chimiche: una bufala che si ricicla

Le bufale si modificano a seconda di ciò che accade. Come stiamo notando negli ultimi articoli di questa rubrica, ad esempio, per quanto riguarda la produzione di fake news il vaiolo delle scimmie sta scalzando il Covid.

Eppure ci sono bufale dal passato così glorioso, talmente esemplari, che ciclicamente ritornano. Quella delle scie chimiche somministrate dal governo spagnolo risale almeno dal 2018, e cerca di aggiornarsi di volta in volta. Oggi, ad esempio, viene chiamato in causa l’ONU, dando così alla fake news una coloritura filorussa.

La bufala-archetipo

Dicevamo che quella delle scie chimiche è una delle teorie del complotto più solide e durature. Iniziata nella metà degli anni Novanta del secolo scorso, ha trovato ampia diffusione con un utilizzo sempre più dilagante e fitto delle piattaforme social.

La teoria, seppur continuamente sconfessata dalla comunità scientifica, si basa su alcune notevoli suggestioni. Il fatto che il loro presunto effetto sia visibile a occhio nudo, ad esempio (anche se si tratta semplicemente delle scie di condensazione create dagli aerei in volo).

E poi, come accade quasi sempre per le bufale, si parte da un dato di verità. Esiste infatti la cosiddetta inseminazione delle nuvole, per stimolare le precipitazioni piovose. Tecnica che però, visti i modesti risultati ottenuti, è sempre meno utilizzata.

Aggiungiamo che tutto quello che proviene dall’alto, si sa, porta con sé un fascino misterioso, interpretabile con più o meno ansietà, a seconda della propria inclinazione e dei propri strumenti di verifica.

Insomma: il cielo continua a lanciare segnali sinistri, per chi abbia voglia di riconoscerli. Tocca a noi, garbatamente, rispedirli al mittente.

Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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