fbpx
CulturaSpettacoli

And Just Like That… il revival di Sex and the City: intersezionale, intimo e più vivo che mai

And Just Like That… non è una serie come le altre. É molto più che un sequel, molto più che che un revival. É la prosecuzione di un discorso, pervasivo, interiore e complesso sulla vita delle donne, e di tante individualità che sono cresciutз confrontandosi con la complessità e il dinamismo delle vite di Carrie, Miranda, Charlotte e Samantha. And Just Like That… ha avuto l’ardua missione di riprendere un discorso non proprio lasciato in sospeso, ma interrotto, un’interruzione che è stata tale da durare diversi anni, gli anni della fine della serie da cui trae la propria forza narrativa, ovvero Sex and the City, e i due film che sono si sono susseguiti, il secondo dei quali realizzato con poca forza creativa. 

Sex and the City è una serie che ha lasciato il segno nella storia della televisione, che ha forgiato un immaginario visivo, è riuscita a ispirare film e serie in maniera trasversale, come Emily in Paris tanto per citarne una, che risente molto della sua impronta. Quel che ha realizzato la serie è uno svelamento, ha portato la luce e la voce laddove prima c’era solo silenzio e imbarazzo; Sex and the City ha scelto di porre l’attenzione sulla vita di quattro donne, diverse, antitetiche, complementari, prismatiche – bianche e etero – e di proporre un mix di temi che negli ’90 erano semplicemente taciuti, soprattutto nella realtà televisiva mainstream. E quindi sesso, autodeterminazione, aborto, masturbazione, sex toys, malattie sessualmente trasmissibili, infedeltà, mestruazioni, menopausa, sono e restano temi che, spesso ancora oggi, si fa fatica a trovare in un prodotto televisivo di successo. 

And Just Like That… il revival di Sex and the City

“Benvenuti nell’età dell’anti-innocenza. Nessuno fa colazione da Tiffany e nessuno ha storie da ricordare. Facciamo colazione alle 7 e abbiamo storie che cerchiamo di dimenticare più in fretta possibile”. Il passaggio dal primo monologo di Carrie Bradshaw subito dopo la sigla della prima stagione è quasi obbligato. Ma oggi cosa ne è rimasto di quell’età dell’anti-innocenza, oggi che la serialità è cresciuta in maniera verticale, resa ipertrofica da una produzione incredibile di prodotti televisivi, cosa ne rimasto di quella rivoluzione culturale? È ancora possibile lasciare un’impronta radicale nella nostra cultura? Ma soprattutto And Just Like That… è riuscita a risemantizzare lo sguardo e l’immaginario collettivo confermandosi come un grande evento di costume? 

Sex and the City è una serie che ha lasciato il segno nella storia della televisione

And Just Like That

And Just Like That… ha il coraggio e la credibilità di riprendersi i suoi spazi, narrativi, tematici, e di ripartire da oggi, mettendo al centro della narrazione la vita di tre donne con più di cinquant’anni, che si confrontano con una contemporaneità oceanica. Questo revival è una scommessa forgiata dal suo showrunner Michael Patrick King, come fu Sex and the City quando uscì a fine anni ’90, diventando la testa di ariete della Second Golden Age of Television, una scommessa rischiosa, che si conferma come un prodotto multigenerazionale, e che si rinnova con un casting che introduce personaggi che dal punto di vista della rappresentazione mancavano nella serie originale. 

Carrie, ricordiamolo per chi si fosse persз buona parte della storia televisiva recente, è una sex columinst del quotidiano New York Star, amante della moda e innamorata di NY, e io narrante di ogni episodio; Miranda, un’avvocata di successo, tenace, brillante, con una visione molto cinica del mondo, e soprattutto degli uomini; Charlotte, una gallerista che crede nel vero amore e alla costante ricerca del principe azzurro. Ultima, e grande assente ahinoi di And Just Like That…, è Samantha, abilissima PR, amante del sesso, che vive una grande disaffezione verso le relazioni sentimentali, una donna di successo, indipendente e ambiziosa, la cui catchphrase non a caso si può riassumere con quanto segue: «Noi siamo sempre sole, anche se abbiamo un uomo. Mettiti una bella armatura e affronta la vita come faccio io: godendoti gli uomini senza aspettare che ti soddisfino» . 

Invecchiare per le donne è proibito

Partiamo da qui per capire che il punto di arrivo, e il tassello iniziale della sua nuova serie, è la presa di coscienza di una divisione del gruppo: Samantha non vive più a New York, ma a Londra e ha preferito mettere un oceano tra lei e Carrie piuttosto che affrontare la frattura emotiva e amicale che si è venuta a creare tra loro. Non c’è un vero e proprio evento scatenante, non vengono mostrate o analizzate le ragioni di questa assenza di Samantha; quel che si percepisce è che il distacco è presente, è vivo e non si può ingannare. Quindi ci troviamo dinanzi a una serie che ci introduce in questa nuova e a tratti inedita realtà delle tre protagoniste, che attraversano e condividono la difficoltà della vita e dell’amicizia a cinquanta anni. 

And Just Like That… ha il coraggio e la credibilità di riprendersi i suoi spazi narrativi

Quel che And Just Like That… ha realizzato ed esibito al pubblico, si spera il più ampio possibile, non è scontato: mostrare le donne che invecchiano, che invecchiano in maniera diversa, la cui morfologia e il cui carattere è cambiato ed è in continua evoluzione, in cui la realtà è quel che è senza idealizzazione, senza infigimenti. In questo ritroviamo il vero spirito della serie originale, il cui desiderio era raccontare senza fronzoli o romanticizzazioni estreme la vita di quattro donne più che trentenni. 

Carrie, Miranda e Charlotte sono donne mature, e ognuna di loro affronta nuove sfide e vive situazioni molto diverse: Miranda ha ripreso a studiare, scegliendo in questo frangente i diritti umani, e convive con un marito con problemi di udito e un figlio molto attivo dal punto di vista sessuale. Il desiderio più evidente di Miranda è quello di conoscere a fondo il mondo contemporaneo, temendo oltremodo di adoperare parole sbagliate e di disquisire di tematiche di cui ignora la complessità.

Il revival di Sex and the City è disponibile on demand su Sky e in streaming su NOW 

Parallelamente Charlotte è tutto ciò che ha sempre desiderato e ha tutto ciò che ha sempre sognato, una famiglia felice, un marito e due figlie, ma il suo mondo è abitato da personalità e individualità che mettono alla prova le sue certezze e soprattutto le sue convinzioni, come la presa di coscienza del fatto che tutti i suoi amici sono bianchi e che Rose preferisca definirsi con un’identità diversa. E ovviamente, dulcis in fundo, Carrie, che sembra vivere il proprio lieto fine con Mr. Big, e il suo lavoro ha subito diverse trasformazioni: adesso il centro della sua attività lavorativa è all’interno di un podcast in cui si parla di sesso e relazioni, condotto da un personaggio del tutto inedito nella serie, ovvero Che Diaz (Sara Ramirez), queer e di genere non binario. 

I capelli, come il corpo, sono uno spazio politico

And Just Like That

Ci sono moltissimi temi affrontati attraverso questa serie: il primo è l’invisibilità quasi totale delle donne mature dalle rappresentazioni visive e televisive, e di conseguenza la scelta meravigliosa di porre al centro della storia personaggi con una rilevanza, e le cui decisionalità e desiderabilità sono in genere invisibilizzate, il cui protagonismo nella società non è contemplato, come anche la sessualità.  

And Just Like That… è una serie costruita attorno al concetto di invecchiamento e al modo in cui i personaggi si confrontano con tutto ciò che socialmente è associato all’invecchiamento delle donne, come l’idea che si perda la desiderabilità, e anche il desiderio, questo perchè si fa ancora molta fatica a considerare le donne come soggetti desideranti. Invecchiare per le donne è proibito, è proibito che mostrino i capelli bianchi, o un corpo non tonico, questo perché i capelli, come il corpo, sono uno spazio politico.

Per questo And Just Like That… mostra con grande lucidità le tre protagoniste che decidono come meglio confrontarsi con questa fase della maturità: fuori da ogni ammirazione e quindi fuori dal mirino, come se non essendo più ammirate e fuori dallo sguardo desiderante maschile che le conforma, abbiano avuto accesso a uno nuovo spazio, uno spazio creativo in cui potersi ridefinire, uno spazio di libertà che non forse non hanno mai posseduto.

Una serie molto più intersezionale

Un altro tema determinante è la scrittura, e di come Carrie e Miranda siano i personaggi innegabilmente scritti meglio. Carrie e Miranda vivono un vero e proprio capovolgimento narrativo e, senza fare spoiler, la trama porta le due protagoniste a doversi confrontare con due separazioni, in modi e contesti diversi. Il personaggio di Carrie si conferma come quello a cui è stato riservato l’arco trasformativo più interessante di tutti: oltre a rendere giustizia al personaggio del passato, con il suo glamour, il suo stile, e la sua abilità di scrittrice, c’è l’interesse proprio di spingerlo agli estremi e di farle affrontare forse quello che l’apice emotivo di una relazione. E Sarah Jessica Parker, nonostante la sua quasi totale incapacità di far sgorgare lacrime dai suoi occhi, è abilissima nel veicolare tali sensazioni. 

Il terzo tema fondativo è quanto And Just Like That… risulti, rispetto alla serie originale, molto più politicizzato è molto più intersezionale rispetto al passato; la serie tocca tematiche che erano state tralasciate, o trattate in maniera molto imprecisa, spesso in un’ottica anche antifemminista, mentre qui c’è il desiderio e l’interesse di aprirsi e di discutere di questioni contemporanee e urgenti.

Forse è questo l’elemento di rottura e più innovativo che interessa And Just Like That…: trasformare una debolezza, una mancanza, in un punto di forza, quindi raccogliere il meglio del progetto originale prodotto da Darren Star, che era l’espressione di un gruppo particolarmente privilegiato della società americana, e che spesso scivolava in pericolosi stereotipi per quanto riguarda i membri della comunità LGBTQ+, e riportarlo alla nostra contemporaneità, risignificando i parametri con cui si sta al mondo, risignificando le parole, il linguaggio, le identità, senza mai dimenticare chi erano, e eravamo. 

Sex And The City The Movie
  • Audience Rating: G (audience generale)

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🌍 Giornata della Terra: ciascuno può dare il suo piccolo contributo per salvaguardarla
 
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
 
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Lucia Tedesco

Giornalista, femminista, critica cinematografica e soprattutto direttrice di TechPrincess, con passione ed entusiasmo. È la storia, non chi la racconta.

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button