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Operazione Microsoft-Activision sempre più a rischio: stop di un giudice Usa

L’acquisizione si complica ulteriormente

Non più tardi di un paio di giorni fa abbiamo fatto il punto sull’intricata questione Microsoft-Activision Blizzard.

Vi abbiamo raccontato di come l’acquisizione record, del valore di 69 milioni di dollari, è stata messa in forse dall’azione della FTC americana, cioè la Federal Trade Commission. Si tratta dell’agenzia governativa che promuove la tutela dei consumatori, oltre all’eliminazione e la prevenzione di pratiche commerciali anticoncorrenziali.

La FTC ha fatto richiesta di un ordine restrittivo temporaneo al tribunale della California. E adesso un giudice, accogliendo la richiesta, rischia davvero di compromettere l’operazione. Partiamo da quest’ultima notizia, per poi riassumere i punti principali di un’acquisizione che sembra sempre più lontana.

Microsoft Activision Blizzard 1

Altolà del giudice della California all’operazione Microsoft-Activision

Un giudice della California, Edward Davila, ha dunque accolto la richiesta della FTC, e ha bloccato temporaneamente l’affaire Microsoft-Activision.

L’ordine restrittivo temporaneo resterà in vigore finché la corte non si pronuncerà sull’ingiunzione preliminare chiesta dalle autorità americane contro l’acquisizione.

Il giudice distrettuale, oltre ad aver emesso un ordine restrittivo temporaneo, ha fissato un’udienza probatoria per il 22 giugno.

I tempi sono stati rapidissimi: la Federal Trade Commission ha presentato la richiesta lunedì 12 giugno, l’accoglimento della stessa è avvenuto due giorni dopo.

I timori della FTC

  La FTC ha chiesto la sospensione temporanea dell’accordo nel timore che l’acquisizione si chiudesse prima della decisione del giudice amministrativo a cui si sono rivolte le autorità americane lo scorso anno.

Lo ha fatto per contrastare un’operazione che danneggerebbe i consumatori limitando la concorrenza.

La Federal Trade Commission ha spiegato che l’ingiunzione serve a “mantenere lo status quo e prevenire danni alla concorrenza durante la pendenza del processo amministrativo della FTC per determinare se la proposta di acquisizione viola la legge antitrust degli Stati Uniti”.

E ha aggiunto che “sono necessarie sia un’ordinanza di restrizione temporanea che un’inibizione preliminare perché Microsoft e Activision hanno affermato che potrebbero concludere l’acquisizione proposta in qualsiasi momento”.

Ricordiamo che nell’accordo firmato nel gennaio del 2022 dalle due società, Microsoft e Activision Blizzard si sono impegnate a chiudere l’operazione entro il prossimo 18 luglio. I tempi d’azione per le autorità americane sono dunque molto stretti.

Inoltre, in caso di mancato perfezionamento dell’accordo, si parla di una commissione di risoluzione salata (stimabile intorno ai 3 miliardi di euro) che Microsoft dovrà versare ad Activision.

Il primo no dell’FTC nel dicembre del 2022

Già nel dicembre del 2022 l’FTC si era messa di traverso all’operazione Microsoft-Activision.

Il dubbio riguardava il fatto che l’accordo record “consentirebbe a Microsoft di sopprimere i concorrenti delle sue console di gioco Xbox e dei suoi contenuti in abbonamento”.

E non solo: “Con il controllo sui franchise di successo di Activision, Microsoft avrebbe sia i mezzi che i motivi per danneggiare la concorrenza manipolando i prezzi di Activision, degradando la qualità del gioco di Activision o l’esperienza del giocatore su console e servizi di gioco rivali, modificando i termini e i tempi di accesso ai contenuti di Activision. O rendendoli del tutto indisponibili sulle piattaforme della concorrenza, con conseguenti danni per i consumatori.”

Il veto del CMA inglese

Nel mese di aprile anche l’antitrust inglese, il CMA, si è espresso contro l’operazione.

Il blocco dell’acquisizione da parte del CMA (Competition and Markets Authority) è stato però mossi da altri dubbi. Quelli relativi a un ipotetico monopolio del colosso che si andrebbe a creare, ma nel settore del cloud gaming (ovvero del gioco in streaming).

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L’Europa ha detto sì

L’atteggiamento dell’Ue nei confronti dell’affaire è mutato nel corso del tempo.

Subito la Commissione europea aveva aperto un’indagine sulle possibili derive monopolistiche dell’accordo. “In particolare, la Commissione teme che, acquisendo Activision Blizzard, Microsoft possa precludere l’accesso ai videogiochi per console e PC di Activision Blizzard, soprattutto a quelli di alto profilo e di grande successo (i cosiddetti giochi AAA) come Call of Duty”.

Ma ecco che nel mese di maggio è arrivato il via libera definitivo da parte dell’Unione europea.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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