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Siemens si ritira dalla Russia

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Siemens ha annunciato oggi l’intenzione di voler ritirare la sua presenza in Russia. La decisione è stata assunta in conformità alle manovre adottate da altre aziende ed è una risposta dichiarata all’invasione del Cremlino nei territori ucraini. L’azienda è certa della sua scelta, ma si prospetta anche delle conseguenze economiche dirette.

Gli attriti tra Russia e Occidente spingono Siemens a prendere le distanze

Shell, Exxon, Boeing, Airbus, Apple, Disney, TikTok, McDonald’s, Starbucks, Nokia e molte altre hanno già abbandonato la Russia, ora è il turno della tedesca Siemens. L’azienda ha cessato ogni nuova attività e sta iniziando progressivamente a ridimensionare la sua presenza nell’area di influenza di Mosca.

«Come azienda abbiamo denunciato questa guerra con chiarezza e con forza», ha dichiarato ai giornalisti il dirigente Siemens, Roland Bush. «Come esseri umani, siamo tutti scossi dalla guerra. E i numeri della finanza devono farsi da parte davanti alla tragedia in corso. Premesso questo, come molte altre aziende, avvertiamo gli impatti di quanto sta accadendo sul nostro business».

A distanza di più di due mesi dall’inizio del conflitto, la posizione dell’azienda tech sarà sicuramente determinata da un impulso etico, tuttavia i fattori in campo sono più articolati e complessi di quanto la dichiarazione del dirigente non dia a intendere. Siemens, come molte altre imprese specializzate in tecnologia e digitale, è incappata in un inizio di 2022 finanziariamente poco esaltante, in più il crescente numero di sanzioni occidentali a Mosca sta rendendo estremamente insidioso l’operare oltre la nuova cortina di ferro.

Le previsioni di Siemens per i risultati del secondo trimestre non sono disastrose, ma sono comunque molto al di sotto di quanto originariamente auspicato, con il risultato che le azioni dell’azienda si sono ridimensionate del 5%. L’impatto dell’abbandono della Russia sarà certamente avvertita dall’impresa tedesca, ma stiamo comunque parlando dell’1% degli incassi di Siemens, quindi si ipotizza un ridimensionamento del fatturato di circa 600 milioni di euro.

L’azienda è però ben lungi dallo sfociare nella perdita. Siemens calcola che il 2022 si tradurrà anzi in una crescita del fatturato del 6-8%, un traguardo modesto, ma presente, che viene garantito da una produzione che sta facendo ampio uso dell’automatizzazione e del digitale. 

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