B1NARY – Episodio 48: Morti di fuga

Car* Anonim*,
diventare sgradevoli e respingenti non è un compito facile. E portare una persona che ci ama all’esasperazione non è solo un’impresa ingrata, ma soprattutto gravosa.

Lasciare una persona che non amiamo più, invece, è una soluzione non solo preferibile, ma anche più semplice. Perché, di fronte a settimane o mesi di pantomima esistenziale, è meglio affrontare un momento di genuino disagio.

Il punto, car* Anonim* non è trovare un modo per farti lasciare ma trovare il coraggio per farlo tu. Spiegagli che non senti più quello che sentivi prima, che per te le cose sono cambiate e che preferisci non prenderlo in giro o fare finta di niente.
Se sei tu la persona che vuole interrompere la relazione, non dovresti farlo soffrire facendo qualcosa di stupido solo per non avere l’onere di parlargli. Se sei arrivat* a chiedere una cosa del genere, non stai chiaramente bene in questa relazione. Perché aspettare? Scegli la cosa più giusta per te e per lui!

La “situa” è meno complicata di quel che credi!
In breve: tu sei l’amante!
Senza toni accusatori, è un dato oggettivo e con ogni probabilità ne eri già consapevole.

Ora che sappiamo questo, si presentano davanti a te due vie:

1. goderti senza remore la posizione sociale dell’amante, che in fondo è la più comoda e remunerativa: è un inquadramento professionale in cui ogni mese lo stipendio arriva senza l’obbligo di presentarsi ogni giorno a lavoro.
2. volere e possibilmente ottenere “qualcosa in più”, se anche tu sogni il “progetto di vita” con lei, inevitabilmente dovrai chiederle di fare una scelta.
   Ma è meglio farlo con tatto, con discrezione e soprattutto con empatia, piuttosto che assumere un atteggiamento ostile. Del resto, costringere una persona a prendere una decisione che non vuole affrontare ben difficilmente porta ai risultati sperati.

Qualunque sia la strada che prenderai, ricordati che che ognuno ha i suoi tempi, che lei avrà bisogno di schiarirsi le idee, che magari la sua relazione attuale dura da eoni… Ma è anche vero che il vostro rapporto si sta basando su bugie e litigate, due elementi che difficilmente ci conducono verso un luminoso e gioioso lieto fine. Tu puoi solo cercare di indirizzarla verso la decisione che ti sembra più opportuna, che non è necessariamente quella che sogni. Perché bisogna sempre stare attenti a quello che desideriamo, perché potrebbe avverarsi: perché di certo, se la convinci a cambiare prospettiva sentimentale, da parte sua ci sarà sicuramente la pretesa che tu metta a disposizione un capitale emotivo pari o superiore a quello appena abbandonato. Insomma, se lei lascia il suo ragazzo per te, poi te la devi accollare – con tutti gli ipotetici bronci, incomprensioni e screzi del caso. A te la scelta

Car* anonim*,
dipende!

Per un caffè? Se è interessante, certo.
Per una birra? Probabilmente sì.
Per una cena? Ci penseremmo su.

Il dubbio nasce perché l’attrazione ci sembra qualcosa di tanto improvviso quanto labile: qualcosa che nasce, muore o cambia senza soluzione di continuità e logica. Quante volte ci siamo spesi per avere l’attenzione di persone che alla fine si sono rilevate deludenti? Quante volte non abbiamo dato credito a persone che, a guardarle meglio, si sono poi – e troppo tardi – dimostrate più che meritevoli?

Certo, l’invito a un caffè, a un aperitivo, a una cena ben difficilmente rappresenta un atto neutrale: accettarlo di certo significa per alcuni aspetti fomentare delle aspettative che non siamo pronti a contraccambiare. Ma allo stesso tempo non contiene neanche una promessa di nessun genere: dire di sì significa rendersi disponibili a sedersi davanti a un aperitivo, non a pronunciare un giuramento di fronte all’altare.

E poi le prime impressioni raramente sono le più giuste! E se quella chiacchierata davanti al caffé aumenta l’attrattiva verso quel qualcuno? Siamo disposti a rischiare!