Skully recensione
Siamo sicuramente abituati a quei titoli ibridati, a metà tra il genere platform e il puzzle game, ma Finish Line Games ha deciso di proporci una nuova lettura di questa categoria di videogiochi. Che sia per portare una ventata d’aria fresca a titoli e dinamiche ormai oltremodo masticati e digeriti, o che sia per risollevare un genere dove l’originalità rischia di mancare e di farlo diventare un settore “morto”, che si fa? Si resta in tema e si propone un teschio che rotola. Avete capito bene: Skully è il nuovo platform pubblicato da Modus Games e disponibile su PS4, Xbox One, PC Windows e Nintendo Switch. Abbiamo vissuto questa nuova esperienza proprio sulla portatile di casa Nintendo, vivendo un’avventura tutto d’un fiato, scorrazzando tra panorami suggestivi e personaggi unici, ad alta velocità e senza freni.
Skully Recensione – Usa la testa!
Proprio quest’ultimo dettaglio è la problematica principale, accanto a poche altre, del titolo in questione: non riusciamo a porre freno alla velocità disarmante alla quale talvolta rotola il nostro cranio. Ma come siamo arrivati ad avere a che fare con un teschio che viaggia come un siluro in percorsi suggestivi e dal sapore fantasy?
- Hop, skip and roll your way to victory. Dodge obstacles across the island as Skully, a reanimated skull brought back to...
- Adapt to your environment. Transform into three distinct forms to overcome challenges and defeat enemies.
- Traverse a mysterious island. Roll through 18 different levels in 7 distinct ecosystems each packed with unique dangers.
Raccapezziamoci brevemente circa la trama retrostante questo nuovo gioco: siamo su di una bizzarra isola caratterizzata da vulcani, grotte e scenari inesplorati. Uno dei suoi abitanti è uno sciamano, ma non troppo abile, motivo per cui non è in grado di risolvere le difficili relazioni tra divinità elementali che governano questa isola altrimenti pacifica e i suoi abitanti. L’uomo decide dunque di resuscitare il nostro eroe, non brillando per abilità magiche nemmeno in questa impresa, o almeno non con esiti completamente positivi.
Da Kula World a Skully
I giocatori amanti della produzione amarcord, o semplicemente chi ha vissuto direttamente i primi lanci PlayStation negli anni Novanta, potrebbe sentire un solletico nel retro-cranio, per rimanere in tema. Se infatti l’associazione di puzzle game platform con protagonista un “elemento sferico che rotola” non vi è nuovo, avete perfettamente ragione.
Ora abbiamo a che fare con una sorta di flipper impazzito, che corre il rischio di cadere in svariati tranelli a ogni piè, o meglio teschio, sospinto, ma oltre vent’anni or sono i giocatori della prima versione di PlayStation potevano provare Kula World, il cui obiettivo era quello di far rotolare la nostra palla a spicchi coloratissimi sui vari percorsi, senza farla cadere nel vuoto.
- Hop, skip and roll your way to victory. Dodge obstacles across the island as Skully, a reanimated skull brought back to...
- Adapt to your environment. Transform into three distinct forms to overcome challenges and defeat enemies.
- Traverse a mysterious island. Roll through 18 different levels in 7 distinct ecosystems each packed with unique dangers.
Skully infatti viene chiamato a esplorare questa isola in una serie di livelli, per un totale di 18 percorsi, ciascuno con un proprio titolo evocativo. Dovremo rimbalzare per ogni dove, nel tentativo di sopravvivere e di raccogliere boccioli d’oro per accumulare punti esperienza. È possibile sfruttare elementi come rocce, curve, rampe per superare gli ostacoli ed evitare di cadere in acqua, il primo e fondamentale elemento nemico del nostro cranio.
Generato da ossa e fango
La risposta fisica e logicamente corretta infatti è fondamentale in questo gioco, in quanto il contatto con l’acqua causa lo scioglimento del fango di cui è composto il cranio, causando danni che abbassano i nostri punti vitali e svuotano la barra della vita, sempre presente nella parte superiore dello schermo.
Quest’ultimo compito non è affatto impossibile da svolgere, a fronte di una buona padronanza dei comandi, soprattutto se consideriamo anche la scarsa longevità di Skully. Parliamo di meno di una decina di ore di gioco piuttosto intensa, se non ci perdiamo nella contemplazione dei panorami e delle evocazioni.
Scenari…evocativi
A proposito di scenari, il comparto grafico è sicuramente ben curato, caratterizzato da pochi dettagli ambientali, ma dalla resa piuttosto buona. Lo possiamo sostenere osservando da vicino i riflessi dell’acqua, i ciuffi d’erba o il terreno sabbioso su cui rimane la nostra traccia. Ancora, gli utilissimi e ricercatissime pozze di argilla dove dobbiamo necessariamente tuffarci, per piantare metaforicamente nel terreno il paletto saldo del checkpoint. Ma non tutte le pozze sono uguali: alcune non ci consentono solo di riempirci di fango, ma anche di trasformarci in ulteriori esseri dall’aspetto fantasy.
- Hop, skip and roll your way to victory. Dodge obstacles across the island as Skully, a reanimated skull brought back to...
- Adapt to your environment. Transform into three distinct forms to overcome challenges and defeat enemies.
- Traverse a mysterious island. Roll through 18 different levels in 7 distinct ecosystems each packed with unique dangers.
Sono le evocazioni di cui abbiamo parlato finora, personaggi che ci consentono finalmente di avere quel corpo che ci è stato negato e grazie al quale possiamo finalmente compiere parecchie azioni più efficaci (ma dovremo continuare a temere l’acqua).
Sono in tutto tre, in grado di supplire egregiamente alle mancanze evidenti nell’avere a disposizione solo la testa. La prima può distruggere le pareti, aggredire i nemici con potenti pugni e scariche di energia e persino lanciare Skully. La seconda entità invece è molto più agile nel salto e nel doppio salto per superare i precipizi. La terza usa invece il potere della telecinesi, al fine di sollevare piattaforme e creare nuovi percorsi.
Un gioco frettoloso
A questo punto, dobbiamo proprio trovare qualche difetto? Purtroppo sì, nessun gioco è perfetto, nemmeno Skully. Le prestazioni del motore di gioco non risultano sempre al massimo delle loro possibilità, facendo risultare il movimento abbastanza rallentato. Accanto a questo difetto non così frequente, abbiamo osservato come il passaggio tra un livello e l’altro sia piuttosto repentino e dalla transizione abbastanza frettolosa. Anche la grafica nei testi dei dialoghi si rivela abbastanza semplice e poco curata.
Inoltre questi ultimi possono anche non essere consequenziali a quanto avviene sullo schermo. Ad esempio, se ci avviciniamo a una parete da abbattere, partirà la frase di complimento per il pugno scagliato prima ancora di aver agito. Non spicca per originalità nemmeno il comparto sonoro, per via di una serie di tracce dalle variazioni veramente limitate e che regalano sì un sottofondo piacevole, ma figlie di un lavoro privo di sforzo creativo.
In conclusione
Per un prezzo non troppo basso, anzi a momenti eccessivo rispetto all’effettivo contenuto proposto, Skully ci regala una piacevole esperienza che rinnova il genere platform e puzzle game. Complici una narrazione leggera e adatta a renderlo un buon passatempo, soprattutto per il periodo estivo di lancio, il gioco ci offre una serie di percorsi sfidanti, ma talvolta frustranti.
Alcune mancanze tecniche denunciano le sue radici nella produzione indipendente, equilibrate dall’accompagnamento della voce fuori campo del nostro “spirito guida” sciamano. Un titolo dunque semplice, nella media, che poteva spiccare maggiormente con qualche dettaglio creativo in più, ma che non riesce dunque a farsi notare come avrebbe potuto. Da perderci la testa? Non del tutto.
Skully
Pro
- Un puzzle game fresco...
- Colonna sonora godibile...
- Tecniche di immediata comprensione...
Contro
- ...ma non originalissimo
- ...ma parecchio monotona
- ...al netto di una velocità decisamente elevata