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Cos’è il TPM 2.0, il temuto requisito di Windows 11

Tutto ciò che c'è da sapere sul Trusted Platform Module 2.0

Windows 11 è uscito da quasi una settimana e piano piano l’aggiornamento sarà disponibile per tutti i dispositivi compatibili, quindi che rispettano un elenco di requisiti minimi stabiliti da Microsoft. Uno dei requisiti hardware più discussi negli ultimi mesi è la necessita del Trusted Platform Module (TPM 2.0): ma cos’è esattamente?

Cos’è il TPM 2.0

Windows 11 data uscita

Tra i requisiti di Windows 11 troviamo una funzionalità di sicurezza del PC poco conosciuta, ovvero il Trusted Platform Module (abbreviato TPM) che sta preoccupando gli utenti che vogliono installare il nuovo sistema operativo di Microsoft.

Il TPM è un piccolo chip presente sulla scheda madre dei computer che fornisce un codice univoco, una chiave crittografica, che consente di aumentare la sicurezza delle comunicazioni tra i vari componenti hardware del PC. La chiave crittografica non è utilizzata all’avvio del PC, per assicurare che non ci siano state manomissioni, ma non solo. Infatti alcuni client di posta elettronica come Outlook utilizzano TPM per gestire i messaggi crittografati; Firefox e Chrome utilizzano il TPM per alcune funzioni avanzate, come il mantenimento dei certificati SSL per i siti web. Anche altri dispositivi esterni sfruttano questa funzionalità di sicurezza, come le stampati e gli accessori della smart home.

Il TPM esistono in diverse forme oltre a un chip fisico e integrato nella scheda madre. Può essere integrato fisicamente nella CPU oppure come codice che viene eseguito in un ambiente dedicato, ovvero un firmware. Questo metodo è sicuro quasi quanto un chip TPM autonomo, poiché utilizza un ambiente affidabile che è distinto dal resto dei programmi che utilizzano la CPU. Il terzo tipo di TPM è virtuale: funziona completamente a livello software ed è più vulnerabile rispetto alle altre opzioni.

Non è un problema nei dispositivi più recenti

Il Trusted Platform Module è presente nei PC più recenti, quindi se avete acquistato un dispositivo negli ultimi anni non dovreste aver problemi. Infatti, da luglio 2016 Microsoft ha effettivamente richiesto il supporto TPM 2.0 su tutti i nuovi PC che eseguono qualsiasi versione di Windows 10 per desktop (Home, Pro, Enterprise o Education). Ad esempio, se avete un laptop provvisto di Windows Hello per il login, sicuramente avete il TPM nel dispositivo.

Nonostante ciò fosse facoltativo per le versioni precedenti del sistema operativo, ora Windows 11 richiede il TPM 2.0 come requisito fondamentale. Tuttavia, l’azienda ha affermato che Windows 11 sarà eseguito su alcuni PC come TPM precedenti alla versione 2.0 in determinate situazioni speciali.

Come capisco se un PC ha già TPM 2.0?

Come anticipato, se si dispone di un computer recente, quindi che soddisfa tutti gli altri requisiti minimi di Windows 11, molto probabilmente supporterà anche TPM 2.0.

I requisiti di Windows 11, oltre al Trusted Platform Module versione 2.0, sono:

  • Processore da almeno 1GHz con 2 o più core e appartenente alla lista di CPU supportate (qui potete trovare la lista di CPU Intel, AMD e Qualcomm);
  • Almeno 4GB di memoria RAM;
  • Almeno 64GB di spazio di archiviazione;
  • Firmware UEFI con Secure Boot;
  • Scheda video compatibile con DirectX 12 o successivo, con driver WDDM 2.0;
  • Schermo con risoluzione di almeno 720p, almeno da 9’’;
  • Connessione ad internet e un account Microsoft.

Se avete acquistato il PC dopo il 2016, quasi sicuramente avrete il TPM 2.0 e anche un processore compatibile, insieme al resto dell’hardware che soddisfi i requisiti di Windows 11. Se invece siete dotati di un dispositivo più vecchio, probabilmente avete TPM versione 1.2 (Microsoft in teoria consente l’installazione del nuovo sistema operativo, anche se non la consiglia) oppure non ce l’avete affatto.

Microsoft ha tentato di semplificare la situazione abbastanza complessa fornendo un software che, se lanciato sul dispositivo interessato, mostra se l’hardware incontra i requisiti minimi per Windows 11. Va però detto che a volte il PC è provvisto di TPM 2.0 ma dev’essere attivato nel BIOS, di conseguenza il software di Microsoft potrebbe segnalare l’assenza della funzionalità di sicurezza. Il consiglio è quello di cercare nel sito del produttore del laptop, desktop o delle schede madri se il proprio hardware è provvisto del modulo.

Windows 11 - TPM 2.0 PC Health Check

Fortunatamente molti produttori di hardware hanno creato delle pagine di supporto ad hoc per indicare quali componenti e prodotti supportano TPM 2.0 e come attivarlo eventualmente dal BIOS. Tra questi troviamo Asus, MSI, Gigabyte e Dell. Se avete componenti o PC di altri brand, il nostro suggerimento è quello di cercare su Google “<nome brand o modello PC> TPM 2.0”.

Posso installare Windows 11 anche senza il Trusted Platform Module 2.0?

Come anticipato, Microsoft sembra consentire l’aggiornamento a Windows 11 anche se provvisti del TPM 1.2. C’è anche un metodo non ufficiale che consente di installare il nuovo sistema operativo su un PC più vecchio, sprovvisto del Trusted Platform Module. È importante notare, però, che in questo caso Microsoft potrebbe limitare l’esperienza di Windows. Ciò potrebbe includere la limitazione di alcune nuove funzionalità che richiedono il modulo di sicurezza. Inoltre installare Windows 11 con metodi non ufficiali può dover significare rinunciare agli aggiornamenti di sicurezza, fondamentali, e altri aggiornamenti minori.

Il nostro suggerimento è quindi quello di installare Windows 11 solo su un PC che rispetti pienamente i requisiti stabiliti da Microsoft. Questo sia perché potrebbero esserci problemi di sicurezza e sia perché, dato che si tratta di un sistema operativo nuovo e ricco di funzionalità, installarlo in un PC acquistato prima del 2016 significherebbe rischiare di vivere un’esperienza poco fluida e reattiva.

Se il vostro PC soddisfa i requisiti hardware minimi per il nuovo OS di Microsoft, non vi resta che attendere l’arrivo dell’aggiornamento via Windows Update (nelle Impostazioni del PC). Se invece siete impazienti di provare Windows 11, potete seguire una delle tre guide presenti sulla pagina di Microsoft, leggendo attentamente ogni passaggio.

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Sara Grigolin

Amo le serie tv, i libri, la musica e sono malata di tecnologia. Soprattutto se è dotata di led RGB.

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