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Smartphone in vacanza, le 5 regole per un uso corretto e civile

La tecnologia ha sempre provato ad aiutare l’uomo a vivere più facilmente ma è indubbio che uno scorretto e incivile utilizzo degli smartphone può portare a situazioni di grande stress. Quante volte siamo stati “molestati” da sms insistenti, musica ad alto volume o perfino dalle telefonate in vivavoce?Per questi motivi Il Trend Radar di Samsung ha voluto indagare i comportamenti legati allo smartphone nel corso dell’estate. Il risultato di questa indagine si traduce nel Galateophone, le regole d’oro per un civile uso dello smartphone in vacanza.

Lo Studio è stato condotto con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su 1.500 giovani compresi tra i 25 e i 35 anni. I risultati lo confermano: lo smartphone è il compagno di viaggio preferito dei Millennials in vacanza (88%). L’oggetto da portare sempre con sé in spiaggia, seguito dal tablet (55%) e dall’e-Reader (44%). Lo portano con sè per restare informati su cosa succede nel mondo (85%), per l’aiuto che può dare durante il viaggio(71%), per scattare foto e video (65%) e per restare in contatto con i familiari (59%). Più di tutti consultano i social network (85%), lo usano per fare telefonate (77%) e ascoltare la musica (58%). Un Millennial su tre, si sa, lo utilizza moltissimo, da 5 a 6 ore al giorno. Il 25% addirittura fino a 8 ore.

Galateophone

E in spiaggia come lo si utilizza? Quali sono i comportamenti corretti da seguire? Secondo i Millennials il Galateophone in spiaggia deve seguire cinque semplici regole:

Raffaella Conconi, coordinatrice del Servizio Tutela Minori di Lecco e provincia, ha commentato: “E’ giusto limitare l’uso dello smartphone per una civile convivenza sotto l’ombrellone soprattutto in contesti già sociali come quello della spiaggia, in cui l’uso eccessivo del telefono può limitare i rapporti umani. Non dimentichiamo, inoltre, che il viso incollato sullo schermo o la telefonata in viva voce sono fastidiosi non solo per il vicino di ombrellone, ma anche per chi è in vacanza con noi.  Abituiamoci, insomma, all’idea di non avere lo smartphone sempre sott’occhio. Cerchiamo di fare attività variegate, dalla lettura di un libro a una bella passeggiata”.

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