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Quali sono i migliori servizi per ascoltare musica in streaming? La guida definitiva

Fin dalla diffusione delle prime piattaforme per l’ascolto di musica in streaming, si è dibattuto su quali fossero i migliori servizi. Del resto non c’è dubbio alcuno che il dilagare della fruizione digitale – e parliamo di quella legale – della musica sul web abbia letteralmente rivoluzionato la discografia. Ad oggi è impensabile lanciare sul mercato un prodotto senza interrogarsi su come questo venga “letto” dagli algoritmi e dall’oligarchia delle playlist. Un discorso complesso, che però abbiamo ampiamente sviscerato in un articolo dedicato.

Oggi vogliamo invece tornare alla domanda primordiale di questa guida: quali sono i migliori servizi per ascoltare musica in streaming? L’offerta è decisamente vasta, tra costosi piani a pagamento, cataloghi pressochè illimitati e le promesse di “un’esperienza audio senza precedenti”. Per capire quale possano essere i migliori servizi di musica in streaming abbiamo quindi deciso di confrontare le varie piattaforme.

Nel farlo abbiamo preso in considerazione tutti i fattori: il costo degli abbonamenti, la qualità di riproduzione, i servizi aggiuntivi e persino una questione di carattere etico: quanto una data piattaforma valorizza il lavoro degli artisti. Il risultato è una guida definitiva alla ricerca dei migliori servizi per ascoltare musica in streaming, con tanto di pro e contro.

I migliori servizi di musica in streaming – La guida definitiva

Spotify

Non potevamo che cominciare con quella che è la più popolare delle piattaforme per lo streaming audio. Fondata nel 2006 in Svezia, Spotify è un po’ il papà (ma anche il papa) dei servizi di streaming musicale. La sua controversa storia è ben raccontata in The Playlist, mini-serie Netflix dedicata al colosso svedese. Negli ultimi anni Spotify è però diventato molto di più, slegandosi dal suo ruolo di “sola piattaforma musicale” e concentrando i suoi sforzi anche sul mondo dei podcast. Spotify è anche al centro di numerose polemiche per i compensi riservati agli artisti (le royalties). Secondo una recente indagine la piattaforma pagherebbe quasi la metà rispetto ad Apple Music. Peggio di lei, secondo la stessa indagine, solo Pandora.

Il grande successo di Spotify risiede nel suo algoritmo, che attualmente lo rende attore protagonista del mercato discografico globale. Le sue playlist, le funzionalità discovery, l’ampio catalogo di podcast e il tanto amato Wrapped – che ogni anno riassume l’anno musicale degli utenti – la rendono una piattaforma per musica in streaming particolarmente apprezzata dai fruitori, a discapito delle controversie sulle royalties di cui sopra.

Con più di 82 milioni di canzoni in catalogo – e con buona pace di Neil Young che ha ritirato i propri brani dal servizio – Spotify è sicuramente il servizio di musica in streaming più diffuso, ma è tra i migliori? La piattaforma garantisce l’ascolto nei formati MP3, M4P ed MP4 in qualità 320kbps per gli utenti Premium (e solo 96kbps per quelli Free). Recentemente la società ha annunciato l’imminente lancio di una funzionalità Hi-Fi, con la riproduzione a qualità più elevata, senza perdita di pacchetti, che tuttavia non è ancora attiva.

Gli abbonamenti:

  • Free: riproduzione a 96kbps con annunci pubblicitari e riproduzione casuale da dispositivi mobili
  • Student: 4.99 € al mese, solo per studenti, massimo 1 account (320 kbps)
  • Duo: 12.99 € al mese, massimo 2 account (320 kbps)
  • Premium: 9,90 € al mese con possibilità di ascoltare musica offline (320 kbps)
  • Spotify Family (fino a 6 account): 15,99€ al mese (320 kbps)

PRO

  • Catalogo vasto
  • Tanti podcast
  • Piano gratuito 
  • Playlist dedicate e discover weekly
  • Ascoltabile ovunque, anche offline
  • App per tutti i dispositivi (mobile, smart TV, auto e desktop)

CONTRO

  • Qualità di riproduzione
  • No formato FLAC
  • Gestione controversa delle royalties
  • Piano gratuito con troppe pubblicità
  • Sempre più una piattaforma Podcast
  • Piano gratuito scomodo da mobile

In generale ci sentiamo di consigliare Spotify agli ascoltatori occasionali, che non hanno pretese di qualità elevata, e che cercano in un’unica app sia musica che podcast.

Tidal

La piattaforma di musica in streaming di proprietà di Jay-Z è sicuramente tra i migliori servizi attualmente in circolazione. Tidal, che già offriva un ascolto di qualità superiore alla media, ha recentemente introdotto la riproduzione in Hi-Fi senza perdita di pacchetti. Il formato di codifica è infatti il FLAC, che è quanto di più fedele possa uscire, in digitale, da uno studio di mastering (l’ultimo atto della fase di post-produzione musicale). Inoltre Tidal supporta anche i formati AAC e ALAC. L’audio è certificato Master Quality Authenticated (MQA).

Il catalogo di Tidal è composto da oltre 90 milioni di brani, con una qualità 1411 kbps (per il piano base chiamato Hi-Fi) che arriva fino a 9216 kbps per il piano Premium Hi-Fi Plus.

Tidal si pone inoltre al primo posto tra i colossi dellostreaming per royalties versate agli artisti, il che la rende amata anche dagli addetti ai lavori. Tutto ha un prezzo però, e l’abbonamento Premium di Tidal è tra i più costosi in circolazione. Inoltre il servizio non prevede un piano free per l’Italia, sebbene offra un periodo di prova gratuita di 30 giorni.

Gli abbonamenti:

  • Hi-Fi: mese prova gratuito + 9,99€ al mese (1411 kbps)
  • Hi-Fi Plus: mese prova gratuito + 19,99€ al mese (9216 kbps MQA) con pagamento diretto agli artisti
  • Student: sconto del 50% sui piani Hi-Fi e Hi-Fi Plus per gli studenti
  • Family (fino a 6 account): mese prova gratuito + 14,99€ al mese per Tidal Hi-Fi e 29,99€ al mese per Tidal Hi-Fi Plus

PRO

  • Qualità audio fino 9216kbps
  • Formato FLAC (Hi-Fi)
  • Catalogo musicale vasto
  • Concerti live
  • Attenzione alla retribuzione degli artisti
  • Mese gratuito

CONTRO

  • Manca un piano gratuito per l’Italia
  • Costo elevato
  • App non comodissima

Tidal rappresenta la scelta ideale per gli amanti dell’ascolto musicale senza compromessi, in qualità elevata, a discapito di un prezzo decisamente superiore alla media. Sicuramente tra i migliori servizi, se non il migliore, per l’ascolto di musica in streaming.

Apple Music

La piattaforma di streaming musicale migliore per coloro che vivono l’intero ecosistema Apple è sicuramente Apple Music, che si piazza al secondo posto dopo Spotify per numero di utenti. Il servizio ha recentemente aggiunto le funzionalità Spatial Audio e Lossless, che permettono l’ascolto in qualità superiore senza supplementi di prezzo. Così come Spotify, Apple Music utilizza un sistema di algoritmi che riconosce i gusti musicali degli utenti, proponendogli playlist e mix. A differenza del colosso svedese però, non prevede un piano free, sebbene gli utenti possono provare il servizio con il mese di prova gratuita.

Apple Music non ha rivelato il bitrate che utilizza per i suoi stream, ma questo dovrebbe aggirarsi intorno ai 256Kbps. Difatti all’ascolto le tracce suonano decisamente pulite, soprattutto se confrontate con il suo maggior competitor Spotify. Il formato riprodotto è ALAC (Apple Lossless Audio Codec) che corrisponde al FLAC con risoluzioni che vanno da 16 bit/44,1 kHz (qualità CD) fino a 24 bit/192 kHz. Secondo la recente indagine di cui sopra, Apple Music verserebbe agli artisti il doppio delle royalties rispetto a Spotify, piazzandosi al secondo posto dopo Tidal in questa speciale classifica.

Gli abbonamenti:

  • Voice: mese prova gratuito + 4,99€ al mese, con skip illimitati e playlist dedicate tramite Siri (no Spatial Audio, no Lossless)
  • Student: mese prova gratuito + 5,99€ al mese con tutti i servizi del piano individuale (Spatial Audio + Lossless)
  • Individuale: mese prova gratuito + 10,99€ al mese
  • Family (fino a 6 account): mese prova gratuito + 16,99€ al mese

PRO

  • Qualità audio accettabile
  • Spatial Audio e Lossless inclusi
  • Catalogo con circa 90 milioni di brani
  • Playlist e algoritmo intelligente
  • Prezzi nella media
  • Dialoga perfettamente con tutti i dispositivi Apple

CONTRO

  • Manca un piano gratuito
  • Scomodo per chi non utilizza dispositivi Apple

Questa è sicuramente la scelta ideale per chi crede ciecamente in Apple e utilizza dispositivi, cuffie e accessori con il logo della grande mela morsicata.

Amazon Music Unlimited

Amazon non vende servizi, ma pacchetti di servizi. Con la possibilità di beneficiare di un modesto sconto per gli abbonati ad Amazon Prime (per i quali è previsto l’accesso al catalogo Amazon Music con funzionalità limitate), Amazon Music Unlimited si piazza in quella nicchia di mercato di chi cerca una valida alternativa a Spotify. L’app mobile è decisamente gradevole sebbene spesso presenti qualche bug, mentre le estensioni sono compatibili con praticamente tutti i dispositivi moderni. Inutile sottolineare le comode integrazioni con i device proprietari (come Echo Dot ed Echo Show che faranno di Alexa la nostra disc-jokey personale).

Il catalogo di Amazon Music Unlimited è leggermente più limitato rispetto ai competitor (intorno ai 75 milioni di brani), ma raramente si avrà difficoltà a trovare la musica degli artisti più rinomati. La qualità di riproduzione è sensibilmente migliorata negli ultimi anni, passando da 320Kbps all’audio HD che può arrivare fino a 850Kbps. Il servizio non prevede un piano gratuito, ma offre il canonico mese di prova.

Gli abbonamenti:

  • Prime Music: gli abbonati ad Amazon Prime hanno accesso all’intero catalogo ma la riproduzione è limitata alla modalità casuale da mobile.
  • Amazon Music Unlimited: mese gratuito + 10,99€ al mese (9,99€ per gli abbonati ad Amazon Prime).
  • Family (fino a 6 account): mese gratuito + 14,90€ al mese

PRO

  • Benefici per gli abbonati Prime
  • Integrazione con Alexa
  • Catalogo esaustivo (ma non eccelso)
  • Durante l’ascolto appaiono i testi delle canzoni
  • Buona qualità di riproduzione

CONTRO

  • App mobile con qualche falla
  • Poche informazioni sui profili degli artisti

Se avete un abbonamento Amazon Prime dategli una chance, tanto è gratuito con il piano Prime Music. Se poi vi convince potrete decidere di abbonarvi a 9,99€ al mese.

Deezer

La piattaforma francese Deezer punta tutto sulla semplicità: un piano gratuito e uno premium, con un’app senza fronzoli per un servizio di musica in streaming essenziale. Coloro che decideranno di non sottoscrivere un abbonamento avranno una qualità di riproduzione limitata e intervallata da pubblicità. Il piano premium invece, disponibile anche in versione family fino a sei account, permette ascolto senza limiti in qualità Hi-Fi con 30 giorni di prova gratuita.

A dirla tutta, ben prima dell’upgrade di Tidal e Amazon Music, Deezer è stata la prima piattaforma a lanciare l’audio lossless in qualità CD e formato FLAC. Tuttavia quella che all’epoca sembrava la grande novità è ora diventato lo standard della musica in streaming. Il catalogo è più che soddisfacente, con oltre 90 milioni di brani, per un servizio che senza pretese fa il suo sporco lavoro.

Gli abbonamenti:

  • Piano gratuito: ascolto con pubblicità e in qualità ridotta
  • Premium: mese prova gratuito + 10,99€ al mese, senza interruzioni pubblicitarie, ascolto offline e qualità Hi-Fi.
  • Premium Family (fino a 6 account): mese prova gratuito + 17,99€ al mese

PRO

  • Qualità Hi-Fi (CD)
  • Piano gratuito
  • Piano premium con prova gratuita
  • Catalogo vasto

CONTRO

  • Esperienza meno ottimale di Spotify
  • L’Hi-Fi di Tidal è nettamente superiore

Deezer è decisamente lontano dal podio dei migliori servizi per l’ascolto di musica streaming, tuttavia il piano gratuito, il vasto catalogo e la semplicità di utilizzo la rendono una discreta piattaforma.

Qobuz

Chi si è imbattuto sul sito o sull’app di Qobuz ha sicuramente pensato una cosa: “quanta eleganza”. Sicuramente non la piattaforma più popolare, ma di sicuro tra le più avanzate in termini di qualità di riproduzione. Il servizio propone due livelli di abbonamento che mettono le cose in chiaro fin dalla scelta dei nomi: Studio e Sublime. Entrambi i piani sono disponibili in solo, duo e family (fino a 6 account). In particolare Sublime, il più costoso dei due, propone lo streaming in formato FLAC a 24 bit e fino a 192 kHz e uno sconto fino al 60% per il download dei brani in alta qualità. 

Il piano Studio, invece, non offre sconti sul download delle canzoni, ma prevede la medesima qualità di riproduzione. In generale la qualità ci è sembrata molto elevata, ma ancora inferiore a Tidal che, da questo punto di vista, rimane il player da battere. L’elegantissima app è disponibile su numerosi dispositivi e l’ascolto è possibile anche da web. La funzionalità Carplay Online consente agli utenti di visualizzare e avviare brani e playlist direttamente dal computer di bordo delle auto. 

La ricerca delle canzoni da app può risultare più ostica per chi è abituato alle ben più intuitive interfacce come Spotify, ma la funzionalità My Weekly Q proporrà costantemente agli utenti suggerimenti su cosa ascoltare. Il catalogo di Qobuz, sebbene prometta oltre 90 milioni di brani, ci è sembrato più limitato, e diversi artisti non sono stati reperibili in catalogo. Un servizio decisamente meno “pop”, per così dire. La piattaforma non prevede un piano free, ma potete mettere alla prova le sue capacità con 30 giorni di prova gratuita.

Gli abbonamenti:

  • Studio: mese di prova gratuito + 12,50€ al mese per il piano solo, con streaming Hi-res (FLAC 24-Bit fino a 192 kHz)
  • Sublime: mese di prova gratuito + 16,67€ al mese per il piano solo, con le funzionalità di Studio + sconto del 60% sul download dei brani

Entrambi gli abbonamenti sono disponibili, con le dovute maggiorazioni, con piani duo (due account) e family (6 account).

PRO

  • Ottima qualità
  • App e servizio eleganti
  • Una ventata di aria fresca
  • Il piano Sublime offre sconti sui download a pagamento

CONTRO

  • Non prevede un piano gratuito
  • Costo superiore alla media
  • Catalogo non soddisfacente dato il prezzo
  • Meno intuitivo di altri servizi

Sicuramente da provare per la novità, del resto la prova è gratuita. Se rinnovare l’abbonamento o meno dipenderà da quanto sarete soddisfatti dal catalogo proposto. Il piano Sublime potrebbe essere un’ottima scelta per coloro che amano acquistare la musica digitale.

YouTube Music

Ben prima che le piattaforme streaming spuntassero come funghi, per ascoltare musica legalmente si andava su YouTube. Non stupisce quindi che la piattaforma video, già da qualche anno, sia entrata prepotentemente nel mondo dello streaming musicale con una propria piattaforma a pagamento (per chi proprio non vuole sottostare a tutte quelle pubblicità).

Disponibile su praticamente tutti i dispositivi, YouTube Music offre un ampio catalogo di brani, con video ufficiali e una qualità di riproduzione soddisfacente (256kbps) in formato AAC. Il piano gratuito, che poi consiste in un account Gmail su YouTube, permette la fruizione di musica con pubblicità (fin troppe). Quello a pagamento invece, con 30 giorni di prova gratuita, offre la possibilità di effettuare il download delle canzoni.

Gli abbonamenti:

  • YouTube: gratuito con pubblicità
  • YouTube Music Premium: mese di prova gratuito + 9,99€ al mese, ascolto senza annunci pubblicitari e download dei brani
  • Family (fino a 6 account): mese di prova gratuito + 14,99€ al mese

PRO

  • Video ufficiali (grazie alla partnership con VEVO)
  • Ricerca semplice e intuitiva
  • App ottimizzata per tutti i dispositivi
  • Mese di prova gratuito
  • Video di esibizioni live

CONTRO

  • Pubblicità invasiva nel piano gratuito
  • Qualità audio 
  • Royalties agli artisti al di sotto della media

Una soluzione versatile, senza infamia e senza lode, per chi non ricerca grandi qualità audio ma apprezza i video ufficiali e le esibizioni dal vivo.

Bandcamp

Una entry atipica per questo articolo, in quanto Bandcamp non è propriamente un servizio di streaming. La piattaforma si avvicina infatti più ad un digital store, ma alcune delle sue caratteristiche ci hanno convinto ad inserirlo in questa guida sulle migliori piattaforme di musica in streaming. Bandcamp è un luogo in cui gli artisti possono caricare senza vincoli la propria musica, dare a questa un prezzo, e venderla agli utenti. Questi possono decidere, dopo aver effettuato l’ascolto in streaming, di effettuare il download dei brani a pagamento (il prezzo è stabilito dall’artista).

Bandcamp si propone così come un vero outsider rispetto alle logiche di mercato dei giganti dello streaming musicale, in quanto crea una connessione diretta tra l’artista e l’ascoltatore. Non a caso è una delle piattaforme più amate dagli artisti indie, estranei alla grande distribuzione digitale. Il sito trattiene una commissione dagli acquisti, tuttavia speciali eventi (denominati Bandcamp Fridays) prevedono giornate in cui l’artista riceve il 100% del ricavato delle vendite.

La piattaforma accetta (e di conseguenza permette di scaricare) quasi tutti i tipi di formati. Si va quindi dal classico mp3 compresso ai ben più qualitativi FLAC e AAC. L’esperienza di riproduzione in streaming è discreta, con un bitrate medio di 320kbps. Bandcamp non prevede abbonamenti, ma creando un account gratuito è possibile effettuare donazioni agli artisti e acquistarne gli album.

PRO

  • Supporto diretto per gli artisti
  • Fruizione gratuita
  • Possibilità di ascolto gratuita e acquisto

CONTRO

  • Mancano i grandi nomi
  • Piattaforma per artisti indipendenti
  • Molti file sono di scarsa qualità audio (questo però dipende dal file caricato dall’artista)

Perfetto per chi vuole partire alla scoperta (e al supporto) di artisti indipendenti.

SoundCloud

Chiudiamo questo articolo con SoundCloud che, in modo analogo a Bandcamp, permette agli artisti di caricare la propria musica senza un contratto di distribuzione digitale. A differenza di Bandcamp però SoundCloud ospita anche artisti di fama internazionale, che vengono retribuiti attraverso il classico sistema pubblicità. Gli utenti possono ascoltare un catalogo limitato di brani gratuitamente, con interruzioni pubblicitarie, o scegliere tra due piani di abbonamento con una periodo di prova gratuita. Il catalogo comprende anche una discreta selezione di podcast, per lo più indipendenti.

La qualità di riproduzione si aggira sui 256kbps per i formati AAC mentre cala vertiginosamente per gli mp3. Come per Bandcamp quindi, essendo l’artista o la label a caricare i file, non c’è uno standard di codifica unico.

Gli abbonamenti:

  • Free: gratuito con interruzioni pubblicitarie e un catalogo limitato
  • SoundCloud Go: 7 giorni di prova gratuita + 5,99€ al mese, catalogo limitato senza pubblicità
  • SoundCloud Go+: mese di prova gratuito + 9,99€ al mese, catalogo illimitato senza pubblicità + ascolto in lossless (solo per i brani nei formati che prevedono l’alta qualità) + download dei brani.

Gli studenti possono abbonarsi a SoundCloud Go+ con uno sconto del 50%.

PRO

  • App funzionale
  • Catalogo discreto
  • Supporto per gli artisti

CONTRO

  • Catalogo limitato per il piano gratuito e Go
  • Qualità di riproduzione altalenante

SoundCloud è una soluzione ibrida, che unisce il supporto agli artisti di Bandcamp alla possibilità di ascoltare musica più mainstream di Spotify.

Tirando le somme della nostra guida: quali sono i migliori servizi per ascoltare musica in streaming?

Dalle comparazioni effettuate in questa guida abbiamo capito che la migliore piattaforma in assoluto per lo streaming di musica è sicuramente Tidal. Il servizio offre la migliore qualità di streaming audio per un catalogo di brani vastissimo e un ampio supporto agli artisti che creano la musica che amiamo. Il prezzo tuttavia spaventerà gli ascoltatori più occasionali. Questi ultimi, a seconda delle proprie esigenze, potranno però scegliere tra Spotify, Amazon Music e Apple Music. La prima garantirà un vasto accesso anche a contenuti podcast e playlist personalizzate, la seconda è perfetta per gli utenti Prime senza troppe pretese e la terza è ideale per coloro che non vogliono rinunciare all’ecosistema Apple. Delle tre soluzioni appena citate Spotify, attualmente, è quella che propone la qualità audio più bassa, ma è l’unica ad offrire un piano gratuito.

Agli ascoltatori l’ardua sentenza.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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