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Decreto Covid: verso l’addio al super green pass

Inevitabilmente, le notizie che dall’alba del 24 febbraio stanno giungendo dall’Ucraina ci hanno fatto quasi dimenticare la pandemia. A questa rimozione ha anche collaborato, per fortuna, l’andamento dei contagi. Che (esclusa la risalita degli ultimissimi giorni, che andrà monitorata) non solo ci ha permesso di tirare un sospiro di sollievo. Ma, come vedremo nel corso dell’articolo, ha mandato in archivio la parola “pandemia”, a favore della più affabile “sindemia”. Almeno secondo la dichiarazione del presidente dell’Istituto superiore di Sanità Silvio Brusaferro.

In questo quadro, però, non dobbiamo dimenticarci che giovedì 31 marzo finirà lo stato di emergenza. Non se ne sta di certo dimenticando il governo, che nelle prossime ore produrrà l’ennesimo decreto Covid. Ennesimo ma dal valore del tutto particolare, perché sarà il primo che getterà un ponte nel post emergenza. E che con ogni probabilità conterrà delle novità importanti. Novità che il governo manterrà tali nonostante l’improvvisa impennata dei contagi in questi ultimi giorni, che sta preoccupando tutta l’Europa.

decreto covid super green pass

Il decreto Covid del post emergenza

Con l’imminente decreto Covid, il governo sta preparando gli scenari per il post emergenza. E la prima novità sarà proprio questa: dopo giovedì 31 marzo, a prescindere dall’attuale risalita dei contagi, lo stato di emergenza non sarà protratto. Con una battuta potremmo dunque dire che il primo aprile non ci saranno brutti scherzi.

Vediamo le conseguenze del prossimo decreto Covid, a partire da un progressivo abbandono del super green pass.

Verso la fine del super green pass

L’idea è quella di un iter progressivo che inizi il primo di aprile e termini il 15 di giugno, per poter garantire agli italiani un’estate senza restrizioni.

Da venerdì primo aprile non occorrerà nessuna certificazione per i luoghi all’aperto. Mentre per salire sui mezzi pubblici sarà sufficiente il green pass base. Ovvero il documento che si ottiene con un tampone antigenico, valido 48 ore, o con un tampone molecolare, valido 72 ore.

L’allentamento delle misure nel nostro Paese seguirà di un mese esatto quello già stabilito lo scorso primo marzo a livello europeo.

Per dare una spinta al turismo in previsione delle vacanze di Pasqua (che quest’anno cade il 17 aprile) l’idea è quella di far decadere l’obbligo del green pass per le strutture ricettive già dal primo di aprile. Lo stesso varrà per mostre e musei, ma anche per le attività commerciali.

La capienza degli stadi

Un altro segnale dell’uscita dallo stato di emergenza, il prossimo decreto Covid lo darà per quanto riguarda la capienza degli stadi e altri impianti sportivi. Che torneranno al 100% dal primo aprile, con la possibilità di una deroga il 24 marzo, in occasione della partita della Nazionale di calcio.

Si ventila poi l’ipotesi che dal primo maggio l’obbligo di green pass decada anche per accedere ai luoghi al chiuso, dal cinema ai teatri, dai ristoranti ai bar.

Altre misure

Con il decreto Covid per il post emergenza, si attende anche un’altra svolta: la fine delle quarantene da contatto con un positivo. È anche allo studio il passaggio dall’obbligo delle mascherine FFP2 negli istituti scolastici, a favore delle mascherine chirurgiche.

Le mascherine

A proposito di mascherine, si dovrà attendere almeno sino a giugno per poter dire addio alle mascherine nei luoghi al chiuso (ad eccezione, ovviamente, della propria abitazione). Questa cautela, come ha sottolineato il ministro della Salute Roberto Speranza, si è resa ancora più necessaria dopo la recentissima risalita dei contagi in tutta Europa.

Stop al super green pass obbligatorio sul lavoro per gli over 50

Un’altra misura in arrivo tra aprile e maggio prevede lo stop alla richiesta di super green pass per i lavoratori con più di 50 anni. L’idea è quella di andare verso l’uniformità con gli under 50, ai quali è richiesto solo il possesso del certificato base sul luogo di lavoro.

Ma fino al 15 giugno, per gli over 50, resterà in vigore l’obbligo vaccinale.

Italia zona bianca

Ultima novità: dal primo di aprile, con la fine dello stato di emergenza, si abbandonerà anche la suddivisione in colori delle regioni. E tutta l’Italia sarà in zona bianca. Il 28 marzo dovrebbe toccare alla Sardegna, per ultima, dire addio alla zona gialla.

Dalla pandemia alla sindemia

Gli ultimi dati della pandemia (e delle vaccinazioni) hanno permesso a Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, di dire che “dobbiamo considerare questa pandemia dentro una logica di sindemia, dove cioè aspetti biologici e aspetti sociali interagiscono e nella loro interazione si definiscono anche i livelli di rischio e di suscettibilità delle persone e delle comunità.”

Semplificando, un approccio sindemico implica il prendere in considerazione il rapporto tra malattia, contesto sociale ed economico, per intervenire in modo più ampio e non solo a livello sanitario.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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