Il Gruppo Volkswagen riprende la produzione nei suoi stabilimenti di auto elettriche

Il conflitto tra Russia e Ucraina, come ampiamento descritto nelle settimane scorse, sta causando gravi problemi di approvvigionamento a molte aziende automobilistiche. Infatti parte dell’impianto elettrico di molte automobili è prodotto nel Paese sotto attacco, e l’interruzione delle attività ha costretto molte catene di montaggio a fermarsi. Dopo alcune settimane dove sono avvenute interruzioni a intermittenza, il Gruppo Volkswagen ha annunciato la ripresa della produzione presso i suoi stabilimenti di auto elettriche.

All’inizio di questo mese è stata annunciata l’interruzione della produzione per alcuni giorni, principalmente nello stabilimento di Zwickau, manovra che è poi stata estesa anche ad altre fabbriche come quella di Dresda.

Sebbene inizialmente fosse stato stimato che le interruzioni sarebbero durate solo pochi giorni, è stato presto riferito che Zwickau sarebbe rimasta chiusa fino ad aprile a causa della mancanza di parti di fornitura sulle linee di assemblaggio. Ora, come riporta Automotive News , la Volkswagen è pronta a recuperare il tempo perso, annunciando che tornerà in attività a partire da questa settimana.

Gruppo Volkswagen, la ripresa della produzione la si deve all’azienda ucraina Leoni

La crisi non riguarda solo la stessa Volkswagen, visto che la mancanza di componenti sta coinvolgendo tutti i marchi del gruppo. Audi , CUPRA e persino Porsche sono state costrette a fermarsi in diversi stabilimenti, ovvero quelli di Zwickau, Dresda, Bratislava. A dire il vero comunque pare che i più colpiti sono stati i modelli che utilizzano la piattaforma MEB, che del resto sono le auto con maggior volume all’interno del conglomerato tedesco. La casa automobilistica sta anche aumentando la produzione della VW Golf a Wolfsburg più velocemente di quanto originariamente previsto.

Il ritorno alla “normalità” lo si deve a Leoni, il più grande fornitore di cablaggi, che ha aumentato la produzione in alcuni dei suoi stabilimenti in Ucraina. Purtroppo l’azienda ha anche comunicato di non sapere quale sarà la sua effettiva capacità produttiva, o se sarà costretta ad altri stop vista la delicata situazione del Paese. I suoi lavoratori devono affrontare numerose restrizioni a causa del conflitto, soprattutto per quanto riguarda la possibilità di raggiungere le fabbriche, oltre ai pericoli intrinseci legati al fatto di lasciare la sicurezza delle loro case.

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