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Vivere sulla Luna diventa realtà

Nel 2050 una città permetterà di nascere e crescere sulla Luna

Ciao Mamma, vado a vivere sulla Luna!“. Quante volte avete sognato di pronunciare queste parole? Noi tantissime. E siamo abbastanza sicuri di non essere i soli, dato che il sogno di esplorare lo spazio appartiene alla natura umana praticamente da sempre. Ora, però, quel sogno è pronto per diventare realtà, grazie al progetto di un team dell’Università di Kyoto in collaborazione con la Kajima Corporation. Insieme, infatti, le due organizzazioni stanno lavorando per costruire una città sulla Luna con gravità artificiale, così da rendere possibile anche la nascita di neonati sul satellite terrestre.

Vivere sulla Luna: il progetto della città dell’Università di Kyoto

Il giorno in cui gli esseri umani vivranno nello spazio, sulla Luna e su Marte è proprio dietro l’angolo“, ha commentato Yosuke Yamashiki, il Professore alla guida del team dell’Università di Kyoto a lavoro sul progetto di una città sulla Luna. Le ricerche, infatti, si stanno concentrando sul trovare una soluzione per ovviare alle situazioni di bassa gravità, considerate difficili per la vivibilità umana. L’idea dei ricercatori è quella di utilizzare la forza centrifuga per creare una gravità artificiale. Proprio per questo, la città sarà progettata come un enorme cono rotante, in grado di completare un cerchio ogni 20 secondi, così da produrre circa 1G di gravità – pari a quella presente sulla Terra -.

Soprannominata “The Glass“, la città avrebbe un proprio ecosistema con alberi, piante e persino acqua. Oltre ad un sistema di trasporto a gravità artificiale per i viaggi interplanetari chiamato “Hexatrack“, che permetterebbe di collegare la città lunare ad altre presenti nello spazio. Insomma, il progetto ha tutte le condizioni necessarie per permettere di vivere sulla Luna. Ma il team del Professor Yamashiki è andato ben oltre il limitarsi a rendere il satellite della Terra vivibile. Il progetto includeberebbe, infatti, anche la possibilità di far nascere neonati sulla Luna.

Senza gravità, i mammiferi potrebbero non essere in grado di partorire con successo – ha dichiarato il leader del gruppo di ricerca -. Anche se fossero in grado di partorire, i mammiferi non sarebbero in grado di svilupparsi normalmente a bassa gravità. Se una persona cresce a bassa gravità, non sarebbe in grado di stare sulla Terra. Pertanto, proponiamo un ‘habitat di gravità artificiale’ in grado di generare gravità equivalente all’ambiente terrestre utilizzando la forza centrifuga causata dalla rotazione nello spazio, sulla Luna o su Marte, come tecnologia di base per l’esplorazione spaziale umana. Crediamo che le persone dovrebbero vivere nella struttura su base giornaliera. E godersi la bassa gravità della Luna e di Marte e l’assenza di gravità dello spazio solo quando lavorano, fanno ricerche o si divertono“.

vivere sulla Luna

Vivendo nella struttura, gli esseri umani potranno avere figli senza ansia e mantenere una condizione fisica che consente loro di tornare sulla Terra in qualsiasi momento“, chiosa il Professor Yamashiki. “L’umanità si sta ora spostando dall’era del ‘stare’ nello spazio all’era del ‘vivere’ sulla Luna e su Marte“. D’altronde, vivere sulla Luna – e nello spazio – è diventato oramai un obiettivo sempre più realistico. Proprio per questo, l’Università di Kyoto e la Kajima Corporation hanno annunciato “un progetto di ricerca congiunto sul Core Biome Concept, che si concentra sugli habitat di gravità artificiale come tecnologia fondamentale per lo sviluppo spaziale“. L’obiettivo reale, infatti, è “un futuro in cui la migrazione umana verso la Luna e Marte diventi una realtà nella seconda metà del 21° secolo“.

La colonizzazione dello spazio è possibile?

L’ambizioso progetto del Professor Yamashiki sembra andare ben oltre il semplice vivere sulla Luna. L’intento, infatti, sarebbe piuttosto quello di creare colonie spaziali che siano collegate tra loro grazie ad Hexatrack, “un sistema di trasporto a gravità artificiale basato su un sistema di treni rotanti per ridurre al minimo gli effetti sulla salute della bassa gravità durante i viaggi a lungo termine“. I gateway per la Luna, Marte e la Terra saranno installati su satelliti a gravità zero o microgravità. Oppure su corpi artificiali in orbita attorno ai rispettivi pianeti. “La stazione sulla Luna si chiamerà Lunar Station e utilizzerà un satellite gateway. La stazione su Marte si chiamerà Mars Station e sarà situata sul satellite marziano Phobos. E la stazione terrestre si chiamerà Terra Station e sarà il successore della Stazione Spaziale Internazionale (ISS)“.

vivere sulla Luna

Insomma, abitare lo spazio potrebbe non essere più soltanto un sogno. “Riteniamo che questa ricerca contribuirà alla costruzione di una società sostenibile che comprenda lo spazio extraterrestre rendendo il pubblico consapevole delle sfide della vita nello spazio, compresi i problemi della bassa gravità, e di come risolverli, e suscitando una rinnovata consapevolezza dell’importanza dell’ambiente globale“, ha dichiarato il Professore. A questo punto, vivere sulla Luna non sembra più un’ipotesi, quanto piuttosto un progetto realizzabile. Ma non oggi, bensì nel 2050. Parola dell’Unviersità di Kyoto.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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