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Spotify ha acquisito Kinzen: aiuterà ad analizzare e rilevare eventuali contenuti dannosi

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A meno di un anno dalla roboante polemica tra Spotify e Neil Young, la popolare piattaforma di streaming ha annunciato l’acquisizione di Kinzen, società irlandese specializzata nel mitigare i rischi di contenuti dannosi nelle community online. 

In realtà le due società avevano già avviato un percorso di collaborazione nel 2020, con l’obiettivo di rilevare ed eliminare contenuti ritenuti pericolosi. Al momento non sono stati resi noti i dettagli economici dell’acquisizione

In che modo Kinzen aiuterà Spotify a rilevare i contenuti pericolosi?

Kinzen utilizza tecnologie di machine learning per permettere alla propria intelligenza artificiale (AI) di riconoscere eventuali contenuti dannosi per la community, come fake news e incitamento all’odio. L’IA, unita ad un personale fisico composto da accademici e giornalisti nelle varie lingue del mondo, aiuterà così a rilevare contenuti ritenuti inappropriati nelle diverse lingue del mondo. 

Sarah Hoyle, Head of Trust and Safety di Spotify, ha commentato così l’acquisizione:

“La giusta combinazione tra strumenti digitali e parere di esperti rappresenta la vera forza di Kinzen che consideriamo essenziale per identificare e moderare contenuti pericolosi nei vari mercati e su larga scala”.

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Lo scorso 24 gennaio Spotify si era trovata al centro di una rumorosa polemica tra Joe Rogan – host di uno dei podcast più popolari della piattaforma – e la leggenda della musica Neil Young. Il cantautore aveva accusato Rogan di diffondere fake news, in particolare sui vaccini, nel proprio podcast Spotify. A seguito di ciò Young ha deciso di ritirare la sua intera discografia dal catalogo Spotify. Ecco come l’artista aveva commentato la scelta a inizio anno:

“Possono avere Rogan o Young. Non entrambi. Con una stima di 11 milioni di ascoltatori per episodio, Joe Rogan Experience [il podcast di Joe Rogan, ndr], che è un prodotto esclusivo Spotify, è il podcast più ascoltato al mondo e ha un’enorme influenza. Spotify ha la responsabilità di mitigare la diffusione di fake news e disinformazione sulla propria piattaforma, che ad oggi non prevede una politica contro la disinformazione”.

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