Una premessa doverosa, cari lettori di Tech Princess.
Per parlarvi del libro che nei giorni scorsi abbiamo letto per voi, dovremmo fare due piccoli giochi di equilibrismo. Il primo, quello di offrirvi una recensione credibile pur senza farvi intuire (o meglio senza spoilerare, come va di moda dire oggi) nulla di Squid Game, a beneficio dei tre o quattro umani – tra cui l’estensore di questo articolo, peraltro – che non hanno ancora visto la fortunata serie.
L’altro, è cercare di rendere affabile un saggio tanto breve quanto denso. Stiamo parlando di Squid Game: il gioco postcapitalista, scritto dal colombiano Guillermo Andrés Duque Silva e pubblicato in Italia da Mimesis nel febbraio del 2023 (traduzione di Marta Visentin).
Cos’è Squid Game
Per la comprensione del saggio di Duque Silva è necessario accennare almeno a cosa sia Squid Game, serie sudcoreana in nove episodi (di cui si attende la seconda stagione) andata in onda su Netflix, che ha ottenuto ascolti da record.
In estrema sintesi, la trama: 456 giocatori persone con forti debiti vengono coinvolti in una serie di giochi mortali. Il vincitore potrà guadagnare 45,6 miliardi di won, l’equivalente di circa 33 milioni di euro.
Guardie mascherate vigilano sui concorrenti, mentre un misterioso frontman gestisce i giochi. Che sono sei: ogni volta, i giocatori che perdono vengono uccisi, e ogni morte fa incrementare il montepremi di 100 milioni di won.
Squid Game: il gioco postcapitalista
Il libro di Duque Silva prova a rispondere alla domanda che chissà quanti spettatori di Squid Game si sono fatti: cosa significa, in fondo, questa serie? E: quanto c’è del mondo in cui stiamo vivendo?
La risposta inizia a formularsi a p. 15, quando l’autore ci ricorda che i 456 concorrenti “mettono a rischio la propria vita e quel poco che rimane della loro dignità”.
La parola cardine è dignità. Infatti agli organizzatori del gioco non interessa la restituzione del debito da parte dei giocatori, “ma il piacere derivante dal controllo su un gruppo di persone arrivate al punto di perdere i diritti di proprietà individuale” (p. 21).
Ed ecco, due pagine dopo, svelato il ponte col presente (che nel corso del libro è avvalorato da numerosi esempi tratti dal contesto socioeconomico globale): “oggi i grandi creditori non cercano più esclusivamente che l’indebitato paghi quando deve, sapendo che in un ambiente di crisi diffusa ciò non è possibile; impongono quindi forme di guadagno alternative: il ritorno simbolico della lealtà, il controllo sulla vita dell’indebitato e delle sue future generazioni, la sua costante umiliazione e, se si dà il caso, la sua eliminazione fisica per non avere seguito le regole del gioco ideologico che gli impone il creditore”, p. 23.
Oltre il capitalismo
Squid Game: il gioco postcapitalista ha un titolo emblematico. Indica cioè come il meccanismo stesso del gioco superi la logica capitalistica, che si basa appunto sull’accumulazione di capitale.
Oggi, che del capitale non dispone (quasi) più nessuno, i meccanismi di potere si basano dunque sul sadico assoggettamento degli individui da parte di altri individui, o di Paesi da parte di altri Paesi: “pensiamo al frontman del gioco nella serie; a compiere il vero sacrificio non sono i partecipanti, ma lui e i finanziatori, coloro che hanno creato il gioco per sabotare la loro stessa logica capitalistica”, p. 28.
Ed ecco servito il passaggio alla contemporaneità: “La soddisfazione di mantenere attraverso il debito una forma di controllo sull’individuo o sugli stati trascende il guadagno economico diretto e costante come obiettivo principale. L’universo governativo che si apre a partire dalla relazione tra debito e colpa è più allettante di qualsiasi altra forma di compensazione, soprattutto in tempi di ristrettezze economiche” (pp. 39-40).
E, per essere ancora più espliciti: “In un quadro di questo tipo, il debito monetario smette di essere il punto di riferimento per il trattamento del debitore e il debito morale diventa il fine stesso. Il fine che equipara tutti i debitori, poiché in effetti la quantità dovuta non conta più”, pp. 52-3.
Nuovi rapporti di interdipendenza
L’ultimo e suggestivo ragionamento del libro trae origine proprio dal fatto che il nuovo sistema di debiti e crediti – il fatto cioè di tenere sotto scacco la dignità altrui – impone ai creditori di tenere ben vivi e vegeti i propri debitori.
Traslato sul piano dei rapporti internazionali, “possiamo affermare che questo tipo di relazione di interdipendenza ha sostituito il nemico politico tradizionale con una nuova immagine di relazione ostile. Un’ostilità indebolita dalla falsa idea dell’adesione volontaria che lega i grandi creditori, le banche, i paesi e le istituzioni ai propri debitori”, p. 105.
E noi?
E noi, in questo gioco perverso, che ruolo mai avremmo?
Purtroppo, Guillermo Andrés Duque Silva ci ricorda che noi siamo tra i creditori della situazione, e che “la vita di migliaia di persone si spegne ogni giorno con il solo scopo di mantenere il nostro stile di vita”.
Una prospettiva dolente, quella mostrata da Squid Game: il gioco postcapitalista. Ma non per questo non vera.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
Rimani aggiornato seguendoci su Google News!
Da non perdere questa settimana su Techprincess
🎁 La guida ai regali di Natale di Techprincess
🏆 I prodotti tech più interessanti del 2024
🎮 Quale console acquistare a fine 2024?
🕹️ Tutti i trailer e gli annunci dei Game Awards 2024
📰 Ma lo sai che abbiamo un sacco di newsletter?
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!