Peter Straub, autore di romanzi e racconti horror, gialli e soprannaturali, è morto all’età di 79 anni. La figlia, la scrittrice Emma Straub, ha annunciato la sua morte attraverso un post su Instagram:
“Peter Francis Straub, la persona più intelligente e divertente in ogni stanza in cui è stato, 3/2/43 – 9/4/22. Quanto siamo stati fortunati. Non ci sono abbastanza parole al mondo”.
Peter Straub: il famoso scrittore ci lascia all’età di 79 anni
In una carriera di oltre 40 anni, Straub ha realizzato capolavori come Ghost Story, The Hellfire Club, Black House e, in collaborazione con Stephen King, The Talisman. Stephen King, su Twitter, ha dichiarato:
“È un giorno triste perché il mio buon amico e collega e collaboratore di straordinario talento, Peter Straub, è morto. Lavorare con lui è stata una delle grandi gioie della mia vita creativa”.
Straub era nato a Milwaukee. Suo padre era un venditore e sua madre un’infermiera. La biografia sul suo sito web rivela un accenno dell’umorismo ironico di Straub.
“Quando l’asilo si rivelò una delusione stupefacente e banale, dedicata a ritagliare forme di animali da pesanti fogli di carta colorata, prese in mano la situazione e imparò a leggere memorizzando i suoi fumetti e recitandoli in continuazione agli altri bambini del quartiere sui gradini di casa, finché non riuscì a riconoscere le parole”.
“Peter Straub è un Henry James dei giorni nostri, ma con denti più affilati e una lunga lingua nera”, ha scritto Benjamin Percy nella sua recensione di Ghost Story per NPR, “Scrive un horror letterario, in cui le frasi sono elegantemente realizzate, i personaggi del tutto credibili e le circostanze minacciose”.
Nel 2009 Straub ha dichiarato alla NPR che le storie di paura non fanno solo venire i brividi ma possono fare molto di più. “In America non amiamo l’oscurità”, ha detto, “ma c’è un’immensa quantità da imparare, e tutti la sperimentiamo nella nostra vita”.
Emma Straub ha pubblicato quest’anno This Time Tomorrow, un romanzo in cui una donna lotta contro il declino della salute del padre. L’autrice ha raccontato che il romanzo è stato ispirato in parte dal suggerimento scherzoso di Peter Straub di scrivere di una donna che va a trovare il padre in ospedale e lui le chiede: “A che pagina devo morire?”.
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