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Come è cambiato: l’aereo

La storia dell'aereoplano, da Leonardo Da Vinci al Boeing

Ora che la situazione mondiale relativa alla pandemia sembra essersi stabilizzata (o quasi) possiamo finalmente tornare a viaggiare. Con Green Pass al seguito, è chiaro. Ed è stato proprio questo bagliore di ritorno alla normalità ad ispirarci per la nuova rubrica “Come è cambiato”. Oggi vogliamo raccontarvi, infatti, dell’evoluzione del viaggio in aereo, dalle origini fino ad oggi. In fondo, per quanto adesso possa sembrarci scontato salire su un aereo per raggiungere un altro continente, un tempo volare era soltanto uno dei desideri più reconditi dell’uomo. Vediamo allora chi – e come – ha trasformato questo sogno in realtà.

I fratelli Wright e il sogno di volare

Come buona parte delle invenzioni moderne, anche quella dell’aereo affonda le sue radici nei progetti del genio di Leonardo Da Vinci. Ispirandosi al volo degli uccelli, l’artista toscano realizzò il primo progetto di ornitottero – un aeromobile a superficie alare – già dagli inizi del Cinquecento. Nel dettaglio, l’idea di Da Vinci consisteva nel realizzare una sorta di navicella volante con tanto di cabina di pilotaggio, dotata di due enormi ali che le permettevano di librarsi in volo. Un progetto “primitivo”, che dimostrò per la prima volta che volare non era più un sogno, ma una semplice questione di meccanica.

Da quel momento, però, passarono secoli prima che l’idea di un viaggio in aereo potesse concretizzarsi. Il primo vero e proprio aeroplano, infatti, si data al 17 Dicembre 1903. Quel giorno i fratelli Orville e Wilbur Wright riuscirono a far decollare nei dintorni della cittadina di Kitty Hawk il Flyer, il primo mezzo motorizzato ad eseguire un volo nella storia. In realtà, non si trattava neppure di un aereo vero e proprio, bensì di un biplano dotato di un motore a scoppio da 12 cavalli, realizzato per l’occasione da Charlie Taylor, assistente dei due fratelli. La vera intuizione dei Wright fu proprio quella di rendere un normale aliante motorizzato, corredandolo di eliche disegnate e realizzate su misura da loro stessi.

viaggio aereo Flyer fratelli Wright

Per riuscire a lanciarlo in volo, i Wright avevano pensato ad una sorta di rotaia di legno lunga 18 metri, su cui il Flyer scorreva all’interno di un carrello mobile. Una volta raggiunta la velocità di decollo, l’aereo librava in aria. Quanto all’atterraggio, invece, il biplano era dotato di pattini nella sua parte inferiore, che gli permettevano così di tornare a terra senza problemi. In realtà, quel 17 Dicembre del 1903 il Flyer raggiunse l’altezza di 40 metri in un volo che durò appena 12 secondi. Eppure, nonostante questo, quel giorno è ricordato da tutti come l’anniversario di nascita dell’aeroplano. Mai prima d’ora, infatti, un uomo era riuscito a volare a bordo di un mezzo motorizzato.

Le origini dell’aviazione

Dopo l’invenzione dei fratelli Wright i progressi nel settore dell’aviazione si susseguirono ad una velocità incredibile. Il 12 Novembre del 1906, l’ingegnere brasiliano Alberto Santos-Dumont riuscì a far decollare autonomamente il suo aeroplano 14bis dall’Aèro-Club de France di fronte ad un pubblico nutrito, guadagnandosi così l’appellativo di “Padre dell’Aviazione”. Ma la vera impresa fu quella dell’ingegnere Louis Blériot, che nel 1909 attraversò in volo il Canale della Manica a bordo del monoplano Blériot XI. A differenza dei precedenti modelli, questo assomigliava maggiormente ad uno dei nostri aerei moderni.

La fusoliera era realizzata con un’unica trave di legno, chiusa davanti per garantire la protezione del pilota. Le ali erano sottili e sorrette da cavi robusti, montate anteriormente assieme al motore. Ma la vera “chicca” di questo aereo era il motore a tre cilindri da 25 cavalli che azionava un’elica bipala in legno laminato, progettato per l’occasione da Alessandro Anzani. Queste erano le caratteristiche del primo aereo che riuscì a percorrere in volo la distanza da Calais a Dover ad una quota di circa 100m slm. Si trattava a tutti gli effetti di un viaggio in aereo, anche se senza passeggeri. A bordo, infatti, vi era soltanto Louis Blériot. Eppure la sua sola presenza bastò per diffondere la convinzione che gli aerei potevano permettere di percorrere tratte fino ad allora inesplorate.

viaggio aereo Bleriot

Non è certo un caso che la tecnologia aeronautica comincia a svilupparsi nell’ambito degli eventi sportivi. Mossi dall’intenzione di raggiungere nuovi record, moltissimi aviatori contribuirono all’ottimizzazione di quella strana macchina che era l’aeroplano. E lo stesso fece, per motivi chiaramente diversi, la Prima Guerra Mondiale, che contribuì non poco all’evoluzione scientifica del settore. D’altronde, la storia degli aerei civili e di quelli militari fu strettamente legata nei primi decenni del Novecento, almeno fino a quando Boeing non rivoluzionò il settore.

Boeing: come il viaggio in aereo diventa abitudine

Mentre l’areonautica militare segue il suo percorso di evoluzione grazie alla Grande Guerra, la diffusione dell’aereo come mezzo di trasporto si deve a William Boeing. Il 15 luglio 1916, insieme all’ingegnere George Conrad Westervelt, fondò la celebre Boeing, principale azienda produttrice di jet commerciali. Negli anni Trenta, grazie ad una collaborazione con la Pan American World Airways, la compagnia realizzò il Clipper, un idrovolante civile transoceanico che volò nel 1938. Si trattava del più grande aereo civile dell’epoca, con una capienza di ben 90 passeggeri nei voli diurni e 40 in quelli notturni. Un’invenzione che rivoluzionò il settore del trasporto aereo. Questo velivolo, infatti, fu impiegato nell’anno successivo nella tratta tra Stati Uniti e Regno Unito.

Ma questo non è stato il solo contributo che la Boeing ha dato al settore del viaggio aereo. Il 15 Agosto 1958 il modello 707 della compagnia fu consegnato alla Pan American, inaugurando così la tratta di volo tra New York e Parigi. In questo modo, gli Stati Uniti cominciano a imporsi come leader della produzione di jet commerciali. E da quel momento in poi, il settore non fa altro che crescere. Arriva il B737, il modello più venduto nella storia dell’aviazione, seguito da una serie di altri modelli che aprono buona parte delle tratte mondiali. E allora il viaggio aereo diventa non solo possibile, ma anche ben raggiungibile. Spostarsi è semplice. E il sogno di Leonardo Da Vinci diventa realtà. Per tutti.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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