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Dieci anni senza Steve Jobs

Il genio fondatore di Apple morì il 5 ottobre del 2011

Dieci anni fa, il 5 ottobre 2011, moriva Steve Jobs, il genio che ha fondato (o meglio, co-fondato) Apple.

Dopo un decennio restano intatti tutto il suo mito, la sua visionarietà, il suo coraggio, il suo anticonformismo. Caratteristiche che si ritrovano tutte nei suoi discorsi pubblici, in particolar modo nelle più celebri presentazioni dei principali prodotti del marchio con la mela.

Inutile dire quanto Apple, sotto la guida di Steve Jobs, non solo abbia conquistato sempre più utenti. Ma sia anche penetrata nell’immaginario (e nel desiderio) di moltissimi, grazie ai suoi prodotti esteticamente impeccabili, solidi, durevoli, estremamente intuitivi. E sempre controcorrente, innovativi, in anticipo sui tempi. Insomma: unici e inimitabili.

Ripercorriamo brevemente la straordinaria carriera di Steve Jobs. E scopriamo con quale spirito è avvenuto il passaggio di consegne al suo successore alla guida di Apple, Tim Cook. Che, dopo dieci anni di illuminata gestione, come vi abbiamo già segnalato nominerà presto un nuovo timoniere e si farà da parte.

Chi era Steve Jobs

Vediamo in estrema sintesi chi era Steve Jobs, per la biografia completa del quale rimandiamo ai diversi volumi che sono stati scritti.

Nasce a San Francisco il 24 febbraio 1955 e, dopo aver lavorato all’Atari, decide assieme all’amico Steve Wozniak e a Ronald Wayne di fondare la Apple Computer. Era il primo aprile del 1976 e, vista la data, lo potremmo considerare il pesce d’aprile meglio riuscito della storia.

Nel 1977 viene lanciato Apple II, ed è l’inizio del mito. Il personal computer viene venduto in circa 5 milioni di esemplari, è considerato il prodotto che più di ogni altro ha influenzato il mondo dell’home computer, ed è finora il più longevo: è rimasto in vendita per ben sedici anni, sino al 1993.

steve jobs bill gates
Steve Jobs e Bill Gates

Le intuizioni di Steve Jobs

Impossibile, per motivi di spazio, anche solo riassumere in modo esaustivo le mosse lungimiranti, spizzanti e anche rischiose che hanno costellato la carriera di Steve Jobs. Capace di decisioni inattese e radicali: basti pensare alla sua uscita da Apple nel 1986, per forti disaccordi con l’amministratore delegato John Sculley, e la successiva fondazione di NeXT Computer (nonché l’acquisto di Pixar).

iMac e iPhone

Ma se volessimo individuare i due prodotti che esemplificano la personalità di Steve Jobs, non potremmo non pensare all’iMac e all’iPhone.

Il primo è un personal computer che nasce, nel 1998, da un’idea tanto semplice quanto rivoluzionaria: quella di mettere a disposizione degli utenti un computer all-in-one, con tutte le componenti riunite in un unico blocco.

Passano nove anni e così, come nulla fosse, Steve Jobs presenta un prodotto destinato non solo a cambiare il mondo della telefonia mobile ma forse, e non ci sembra di esagerare, la psicologia, le abitudini e i rapporti sociali di buona parte dell’umanità.

Stiamo naturalmente parlando dell’iPhone, uno smartphone con schermo multi-touch. Grazie al quale, poco per volta, abbiamo scoperto che quasi tutto il mondo può essere contenuto in pochi pollici.

Steve Jobs

“Siate affamati, siate folli”

La personalità di Steve Jobs traspare con grande efficacia dai suoi discorsi pubblici. Molti dei nostri lettori avranno visto e rivisto quello del lancio del primo iPhone, col pubblico che – consapevole di trovarsi al cospetto di un evento storico – interrompe di continuo Jobs con urla e applausi di approvazione.

Ma il suo discorso-testamento è unanimemente considerato quello tenuto il 12 giugno 2005 alla Stanford University.

Il passaggio finale del suo intervento (nel quale Steve Jobs ha anche raccontato con una certa precisione la sua malattia, un tumore al pancreas) è questo: “Il tempo a vostra disposizione è limitato, non sprecatelo vivendo una vita che va bene per altri ma non vi appartiene. Non lasciatevi condizionare, non lasciate che il rumore delle opinioni altrui copra la voce che avete dentro. Ma soprattutto abbiate il coraggio di seguire quello che avete nel cuore, lasciatevi guidare dall’intuito. Siate affamati. Siate folli”.

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Steve Jobs
  • Isaacson, Walter (Autore)

Apple con Tim Cook (e oltre)

È stato Steve Jobs in persona a indicare in Tim Cook il suo successore.

Cook aveva già sostituito Jobs alla guida di Apple due volte, nel 2004 e nel 2009, quando il fondatore dell’azienda aveva dovuto assentarsi per motivi di salute.

Jobs, ancora una volta, aveva visto bene: “Per quanto riguarda il mio successore, mi raccomando vivamente di eseguire con successo il piano di successione e nomino Tim Cook come nuovo CEO di Apple. Io credo che i giorni più luminosi e innovativi di Apple debbano ancora venire”.

E così è stato, perché nei dieci anni di gestione Cook la Apple è cresciuta in modo sorprendente, come vi abbiamo indicato più nel dettaglio in un altro articolo.

Ora anche Tim Cook sembra prossimo a lasciare. Ma per capire come abbia accolto l’eredità di un personaggio così ingombrante come Steve Jobs, sono sufficienti due frasi.

La prima testimonia l’inevitabile riconoscenza di Cook verso il genio e la personalità di Jobs: “Non c’è un giorno che non pensiamo a Steve Jobs, sarà sempre il DNA di Apple” (che in queste ore sulla home del sito ufficiale ha inserito un video celebrativo di Jobs).

E l’altra è stata pronunciata dallo stesso Jobs all’indirizzo di Cook durante il passaggio del testimone. Ed è stato il suo ultimo colpo di genio, il suo ultimo gesto coraggioso. Perché si tratta di un invito a distaccarsi dalla sua personalità così magnetica. Un invito, potremmo dire prendendo in prestito una formula dalla psicologia, a uccidere il padre: “Fai di testa tua e non domandarti ogni volta: Cosa farebbe ora Steve?”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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