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Steve Wozniak, con Privateer vuole rimuovere i rifiuti spaziali in orbita

Il primo step sarà mappare tutte le sonde e satelliti lanciati dall'uomo nello spazio

Il co-fondatore di Apple Steve Wozniak lancia una startup spaziale chiamata Privateer, che vuole andare in orbita mappando lo spazio e trovando una soluzione al crescente problema dei rifiuti orbitanti. L’azienda ha appena assunto “l’ambientalista spaziale” Moriba Jah per realizzare il “Google Maps dello spazio”.

Steve Wozniak lancia Privateer, una startup spaziale

Un mese fa, Wozniak e l’altro co-fondatore di Privateer Alex Fielding avevano annunciato l’esistenza di questo progetto, senza però entrare nei dettagli. Ma con l’ingaggio di Moriba Jah, professore di ingegneria meccanica e aerospaziale dell’Università di Austin, i lavori stanno cominciando.

La startup con sede nelle Hawaii vuole farsi carico del crescente problema dei residui spaziali. Sono quei rifiuti che rimangono in orbita durante i viaggi degli astronauti verso la Stazione Spaziale Internazionale. Oppure i satelliti non più usati o rotti, i sensori in orbita da decenni, rimasti sospesi a decine di chilometri di altezza da Terra, senza possibilità di essere smaltiti. Finora il problema sembrava meno urgente ma la crescente corsa allo spazio da parte dei privati e l’impiego di tecnologie satellitari in modo sempre più massiccio crea un problema che ha bisogno di una soluzione.

steve wozniak privateer startup spazio-min

Ma prima di togliere questi rifiuti dall’orbita, c’è bisogno di costruire quella che il co-fondatore Alex Fielding definisce “la Google Maps dello spazio”. Una mappatura di quello che abbiamo inviato in orbita e oltre, per identificarlo e tracciarlo. Questo sarà il lavoro principale di Jah. Uno scienziato con cui Wozniak si dice orgoglioso di lavorare.

“Siamo così orgogliosi di avere una persona e uno scienziato del calibro di Moriba nel team di Privateer” racconta il co-fondatore di Apple. “La sua conoscenza del problema è superata solo dalla passione che ha per la creazione di soluzioni che possano affrontarlo. Alcuni potrebbero dire che Privateer beneficia di una connessione con il mio nome, mentre io lo considero un fiore all’occhiello della mia carriera, è un onore essere in questo grande gruppo”.

I dettagli sulle operazioni della startup sono ancora scarsi. Ma i lavori sono cominciati e presto si conosceranno nuovi dettagli. Vi terremo informati.

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Source
Ansa

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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