Le #storieaportechiuse del Museo Loenardo da Vinci ci portano nello spazio

Il lancio della Crew Dragon di SpaceX ha aperto una nuova fase, quella dei lanci spaziali che vedono la stretta collaborazione tra pubblico e privato, tra la NASA ed un’azienda esterna, in questo caso quella di Elon Musk. Il risultato è una ritrovata passione per l’astronautica e lo spazio che il Museo Nazionale della Scienza e Tecnologia di Milano ha voluto abbracciare con le sue #storieaportechiuse, format digitale che trovate quotidianamente sui canali Facebook, Instagram e YouTube del museo.

Questa settimana quindi si parlerà anche di spazio con un paio di importanti appuntamenti. Oggi osserveremo l’eccezionale ricostruzione di un orologio astronomico del XIV secolo, realizzato da Giovanni Dondì nella seconda metà del ‘300 per descrivere la teoria dell’epoca, quella che vedeva la Terra al centro dell’Universo.

Sabato 6 giugno invece tocca al telescopio spaziale Hubble con miniserie creata per ricordare i 30 anni dalla sua messa in orbita. Il video, realizzato utilizzando l’esperienza Shuttle Commander di Immersive VR Edutcation, ripercorre la storica missione STS-61 del dicembre del 1993 che ha permesso di correggere il grave difetto ottico riscontrato nel telescopio spaziale subito dopo la sua messa in orbita.

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Le #storieaportechiuse del Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci non finiscono qua. Martedì infatti scopriremo com’è composto un fiore, mercoledì si parlerà di Covid-19 e bambini con Barbara Gallavotti, giornalista scientifica e autrice di Superquark, mentre giovedì potremo scoprire la sala motori del sottomarino Toti.

Venerdì ci si addentra invece la biblioteca del museo per leggere una rivista di fine ‘800 e ammirare le tavole del volume Particolari di costruzioni murali e finimenti di fabbricati di argomento architettonico e ingegneristico. Infine domenica 7 giugno vedremo il confronto tra due animazioni digitali realizzate negli anni dal Museo per illustrare due studi di Leonardo realizzati tra 1503 e 1506: il disegno dei portelli di chiusa della Conca di San Marco, sul Naviglio Martesana a Milano, e lo studio di un ponte canale realizzato a Firenze ma memore delle osservazioni milanesi.

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