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La recensione di Star Wars Jedi: Survivor – Il sequel che volevamo

Accontentare i fan di Star Wars non è certo un’impresa semplice. Anzi, negli anni è diventato via via più complicato. Con il passare del tempo infatti sono aumentati a dismisura i prodotti legati a questa iconica saga: più film, più libri, più videogiochi, più serie TV – incluse quelle animate -, più fumetti… E – diciamocelo – i risultati sono altalentanti. Non stupisce quindi che gli appassionati dell’universo di George Lucas sia diventati più prevenuti e più esigenti.
Lo ammettiamo: noi andiamo a collocarci proprio in quella fascia, quella dei fan che ogni volta incrociano le dita sperando che il risultato sia almeno decente e coerente.

Quattro anni fa uscì un videogioco che, sorprendentemente, riuscì a convincere tutti: i seguaci di Lucas, i neofiti, la stampa… Quel gioco era Star Wars Jedi: Fallen Order. L’opera, targata Respawn Entertainment, proponeva una storia originale, un protagonista inedito e meccaniche che mescolavano sapientemente combattimenti ed elementi platform. Fu un successo. Un successo che la software house ha provato a replicare con il sequel, disponibile dal 28 aprile su PC, PlayStation 5 e Xbox Serie S|X.
“Provato” forse non è il termine corretto. Star Wars Jedi: Survivor – questo il titolo del nuovo arrivato – è il degno sequel di Fallen Order, nonostante qualche sbavatura tecnica che Respawn ha provato a correggere con l’aggiornamento uscito il 2 maggio.
Vogliamo però rassicurarvi: messo da parte qualche inspiegabile crash, ci siamo divertiti tantissimo.

Il ritorno di Cal Kestis

Star Wars Jedi Survivor recensione Cal Kestis

I primi minuti di gioco vi coglieranno un po’ di sorpresa: Cal Kestis, da molti considerato l’ultimo degli Jedi, è stato catturato.
Lo ritroviamo così a bordo di un veivolo diretto su Coruscant, visibilmente cambiato rispetto al passato. I tratti somatici sono ovviamente gli stessi – anche perché, ve lo ricordiamo, dietro a Cal c’è un attore in carne e ossa, Cameron Monaghan – ma il nostro eroe è cresciuto. Non è più un ragazzino che inizia a padroneggiare la Forza ma un uomo che ha deciso di sfruttare le sue abilità per combattere l’Impero. In pochi anni Cal Kestis è diventato il nemico numero uno delle forze imperiali, partecipando a scontri, attentati, furti di informazioni e molto altro ancora.
Tutto finito? Ovviamente no. Questo è solo l’inizio di una nuova avventura costellata da vecchi e nuovi amici, pianeti da esplorare, nuove abilità e un inaspettato antagonista.

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Star Wars Jedi Survivor recensione Mantis

Non vogliamo naturalmente spoilerarvi nulla, lasciando a Respawn Entertainment il compito di trasportarvi all’interno di una storia che risulta davvero ben pensata. Gli sviluppatori infatti sono riusciti ad inserire qualche colpo di scena interessante, a mantenere il giusto legame con la tradizione, a regalarci riferimenti e collegamenti con l’Alta Repubblica, andando così ad arricchire il già vasto universo di Star Wars.
Ma non è finita qui: la software house ha bilanciato in maniera magistrale lo scorrere della storia principale con combattimenti, esplorazioni e puzzle ambientali. Il ritmo non è mai troppo blando, non ci sono mai momenti noiosi e poco stimolanti. E tutto questo viene condensato in una ventina di ore di gioco, che salgono a 30 decidendo di completare le quest secondarie e di tornare a visitare quelle aree che, all’inizio, potrebbero risultarvi inaccessibili.

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Le abilità dell’eroe

“All’inizio” perché Cal Kestis svilupperà nuove skill con il passare del tempo.
La base di partenza è quella di Fallen Order quindi potrete gestire una o due spade, potrete usare la forza per spostare qualche elemento, potrete correre lungo i muri ed effettuare un doppio salto. Ci sono poi due new entry che potrete sfruttare fin da subito: la possibilità di rallentare il tempo usando la Forza e quella di confondere i nemici, spingendoli a combattere l’uno con l’altro.
Con il passare delle ore poi porterete a casa nuove capacità, come quella di scattare mentre siete in aria per riuscire a raggiungere appigli e sporgenze che prima erano inafferrabili.
E poi c’è l’albero delle abilità, diviso in 3 gruppi: Difesa, Spada laser e Forza. Potrete quindi decidere cosa potenziare man mano, quali skill sviluppare, adattando lo sviluppo del personaggio al vostro stile di combattimento.

Star Wars Jedi Survivor recensione abilita

Abbiamo poi un’interessante – seppur non determinante – aggiunta: ora Cal Kestis può equipaggiare due diversi stili di combattimento tra cui switchare nel corso degli scontri. Si va dalla doppia spada alla doppia lama fino ad arrivare alla combo spada + blaster che sì, è un po’ meno canonico, ma ci permette di attaccare dalla distanza offrendo un’opzione tattica aggiuntiva.
Attenzione però: gli stili dovete sceglierli fermandovi in uno dei numerosi punti di salvataggio presenti, punti necessari anche a ricaricare le vostre energie, ad effettuare l’addestramento, ad investire i punti abilità e a scegliere i benefici. Quest’ultimi – novità assoluta di Star Wars Jedi: Survivor – vi consentono di avere dei vantaggi che possono come la destrezza e una maggior resilienza.

Star Wars Jedi Survivor recensione combattimento

Una nota importante: non importa quante abilità guadagnerà il nostro protagonista, il livello di sfida rimarrà comunque interessante. Ovviamente potete scegliere la difficoltà ma, anche con le modalità meno impegnative, dovrete stare attenti: una distrazione potrebbe esservi fatale persino contro i normali stormtrooper.
Sono impegnative anche le fasi platform, che richiederanno altrettanta attenzione per essere completate. Basta poco infatti per cadere ed essere costretti a ricominciare tutto da capo.
I puzzle invece sono ben studiati ma mai troppo difficili, senza contare che, appena il gioco si accorge delle vostre difficoltà, manda BD-1 ad aiutarvi, ma solo se lo desiderate. Che significa? Che in sostanza potrete decidere se accettare o meno l’aiuto del vostro piccolo compagno robotico. Tranquilli, non si offenderà di fronte ad un rifiuto, anche perché sfrutterete le sue capacità in molte altre occasioni: BD-1 apre le porte per voi, sblocca scorciatoie, vi permette di scivolare lungo i cavi e scansiona l’ambiente per fornirvi preziose informazioni.

Il droide non è l’unico compagno di Cal in questo Star Wars: Jedi Survivor. In qualche occasione sarete accompagnati da un alleato che vi fornirà supporto durante i combattimenti. Avrete anche la possibilità di indicargli un bersaglio e potrete chiedere il suo aiuto per riuscire a superare gli ostacoli sparsi lungo il vostro cammino.

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Recensione Star Wars Jedi: Survivor – Fortunatamente c’è la mappa!

Star Wars Jedi Survivor recensione grafica

Star Wars Jedi: Survivor non è un open world ma Respawn Entertainment ha fatto tutto ciò che era in suo potere per dare al giocatore una maggior sensazione di libertà.
I pianeti visitabili non sono molti ma alcuni includono enormi aree di gioco caratterizzate da un level design davvero ispirato. Koboh e Jedha, in particolare, vi costringeranno ad uso massivo della mappa: senza consultarla rischiate di perdervi e allontanarvi dal vostro vero obiettivo.
La mappa poi riesce a mostrarvi in maniera piuttosto chiara gli elementi con cui potete interagire, aiutandovi a capire dove andare anche quando vi sentite persi e confusi.

Non volete tornare indietro dopo aver speso preziosi minuti per arrivare a destinazione? Ora c’è il viaggio rapido. Potete quindi teletrasportarvi da un punto di salvataggio all’altro per risparmiare un po’ di tempo.

E il backtracking? Anche qui ci sono netti miglioramenti. Non è ripetitivo e noioso come in Fallen Order ma, grazie proprio alla graduale acquisizione di abilità, risulta stimolante e divertente.

Star Wars Jedi Survivor problemi tecnici

A questo poi dovete aggiungere il sempre notevole colpo d’occhio: graficamente Star Wars Jedi: Survivor è notevolissimo. Passiamo dalle metropoli al deserto, dalla natura selvaggia a rifugi sotterranei, con le cut scenes che sicuramente beneficiano di una qualità grafica superiore a quella offerta dal gioco stesso, senza però imperdirvi di fermarvi ad ammirare ciò che vi circonda una volta ogni tanto.
Sicuramente si poteva fare qualcosa di più in termini di ottimizzazione, anche perché la modalità Prestazioni – selezionabile prima di iniziare – non garantisce i 60 fps mentre la modalità Qualità non sempre ci regala la miglior resa grafica possibile. A questo poi dobbiamo aggiungere qualche bug fastidioso che, in almeno 4 occasioni, ci ha obbligati a chiudere il gioco e ripartire dall’ultimo salvataggio. Il motivo? Il nostro Cal si freezava ed era impossibile sbloccarlo.
Non esattamente quello che ci aspetteremo da un titolo di questa caratura ma sicuramente c’è ancora spazio per aggiornamenti e limature.

Promosso a pieni voti il comparto sonoro che affianca a celebri motivetti brani inediti e un eccellente doppiaggio.

Un tocco di personalizzazione

L’eroe qui è uno solo: Cal Kestis. Questo però non significa che non possiate rendere il protagonista un po’ più simile a voi e al vostro gusto personale. Il mondo di gioco è cosparso di oggetti cosmetici che potrete sfruttare a vostro piacimento.
Volete tagliare i capelli a Cal? Potete.
Volete una giacca diversa? La cambiate.
I pantaloni non vi piacciono? Ce ne sono molti altri.

Star Wars Jedi Survivor tavolo da lavoro

Il banco da lavoro poi vi consente di mettere mano alla vostra spada laser e il blaster per cambiare i pezzi, scegliere lo schema di colori e persino cambiare la tonalità del laser. Chi ha detto che deve essere per forza blu?
Anche BD-1 può cambiare aspetto sfruttando i componenti recuperati durante le avventure.

Insomma, c’è spazio per aggiungere un tocco personale qualora lo desideriate.

La recensione di Star Wars Jedi: Survivor – Conclusioni

Star Wars Jedi: Survivor è il sequel che volevamo. La storia è appassionante, il gameplay è stato migliorato e potenziato, i difetti del predecessore sono stati limati e c’è sempre un grande rispetto per la tradizione di Guerre Stellari.
Non è impeccabile – gli errori tecnici ci sono e permangono anche dopo il primo aggiornamento – ma l’esperienza di gioco rimane di altissimo livello. Imperdibile sia per gli appassionati che i neofiti.

PRO

  • Storia appagante
  • Level design eccellente
  • Tante abilità da sbloccare
  • Sistema di combattimento stimolante e variegato

CONTRO

  • Imperfezioni tecniche
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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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