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Il costo nascosto di navigare online: leggere le informative sulla privacy porta via ore

Servono 9 ore per leggere quelle dei 20 siti più visitati

Non perdiamo occasione di ricordare che bisogna essere, in diversi modi, utenti del web più consapevoli.

Settimanalmente ci occupiamo di sbugiardare una bufala che circola in rete, e di mostrare come riconoscere le fake news. Oppure ribadiamo quanto sia importante tutelare i propri dati, a partire dalla scelta di password sicure. O, ancora, sollecitiamo alla conoscenza, e non alla demonizzazione, dell’intelligenza artificiale generativa, che farà sempre più parte della nostra quotidianità. E che quindi non va osteggiata né temuta, ma utilizzata per il meglio.

Benissimo. Eppure, le responsabilità non sono solo degli utenti del web. Prendiamo per esempio chi volesse leggere per intero e con attenzione le informative sulla privacy. Azione che, a ben vedere, dovremmo fare tutti.

Ebbene: una ricerca di NordVPN ci dice che, solo per leggere le informative sulla privacy dei 20 siti più visitati in Italia, ci occorrerebbero circa 20 ore.

Vediamo più nel dettaglio i dati di questo studio.

privacy

Lo studio di NordVPN

NordVPN, con più di 5.000 server in 60 Paesi, è il fornitore di servizi VPN più avanzato al mondo.

Nella giornata di lunedì 23 ottobre, sul blog ufficiale di NordVPN è stato pubblicato l’esito di un’interessante ricerca sui tempi di lettura delle informative sulla privacy di diciannove Paesi. Ricordiamo che, in sintesi, l’informativa sulla privacy illustra all’utente come i suoi dati verranno raccolti e utilizzati.

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Scopriamo i risultati del nostro Paese, e rapportiamoli a quelli degli altri Paesi analizzati.

Una settimana lavorativa per leggere le informative di un mese

Partiamo da un dato curioso e inquietante: per leggere con accuratezza tutte le informative sulla privacy dei siti visitati in media in un mese, a un italiano occorrerebbero 46,6 ore.

Che tradotto significa: per prendersi il tempo dovuto, dovremmo chiedere una settimana di ferie dal lavoro. E non ci basterebbe.

Altro dato: per leggere le informative sulla privacy dei 20 siti più visitati in Italia (più di 141.000 parole in totale), dovremmo avere dalla nostra 9 ore, quasi mezz’ora per sito.

Le informative sulla privacy nel nostro Paese hanno in media una lunghezza di 6.938 parole. Una persona legge mediamente 238 parole al minuto, quindi per la lettura di una policy di media lunghezza servirebbero circa 29 minuti.

Le policy più semplici e quelle più complicate

Le informative più lunghe sono quelle dei social di Meta (Facebook e Instagram), con 19.434 parole, e richiederebbero 82 minuti circa di lettura.

Va però considerato che la lunghezza è solo uno dei parametri della complessità di un testo. Applicando i parametri FRES (Flesch Reading Ease Score, un sistema di valutazione per la complessità di un testo) queste policy risultano “abbastanza difficili” (valutazione 50). Risulterebbero comunque comprensibili a uno studente di liceo.

X (l’ex Twitter) ha un’informativa molto più breve (4.175 parole) e un indice di leggibilità sostanzialmente identico a quello di Facebook e Instagram.

Fra i testi meno complessi seguono a ruota le privacy policy di Google, YouTube e WhatsApp.

Seguendo sempre l’indice FRES, eBay e Libero sono i siti con le informative sulla privacy più complesse in assoluto, entrambi con valori inferiori a 10. Occorrerebbero insomma competenze da post-dottorato per una piena comprensione. Vanno meglio siti come Mediaset.it, seguiti da Corriere.it e Repubblica.it.

I risultati a livello globale

I Paesi europei hanno informative sulla privacy più dettagliate rispetto ad altre zone del mondo, principalmente a causa del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR). Ad esempio, eBay indica che per leggere la sua policy ci vorrebbero 15 minuti, ma in una zona soggetta al GDPR servirebbe più di un’ora.

La Germania detiene il primato per le policy più estese, mentre la Corea del Sud ha quelle più concise. Leggere tutte le policy dei 96 siti web che si visitano in un mese richiederebbe 70 ore in Germania e 31 in Corea del Sud.

Nei Paesi anglofoni (come USA, Canada, Australia e Regno Unito), Zoom ha ottenuto il punteggio peggiore nel test di leggibilità FRES (con solo 24,9 di punteggio). Per leggere la sua informativa, servirebbero 30 minuti.

In questi Paesi, Netflix ha ricevuto il voto peggiore nella scala Coleman-Liau (14,98).

Le dichiarazioni

Sull’esito della ricerca si è espresso Adrianus Warmenhoven, esperto di cyber security di NordVPN.

Warmenhoven ha detto: “Anche se continuiamo a ricordare agli utenti di leggere le informative sulla privacy, un italiano su tre consulta alcuna informativa legale online. Contestualizzando questo dato in un quadro più ampio, si tratta però di un comportamento comprensibile.

Bisognerebbe infatti dedicare un quarto del monte ore lavorativo mensile per leggere queste info su tutti i siti che visitiamo. Con uno stipendio minimo, si potrebbero guadagnare circa 332 € nello stesso intervallo di tempo.

D’altro canto, leggere un’informativa sulla privacy è tanto importante quanto averne una. Ecco perché le aziende attive online dovrebbero impegnarsi di più a creare informative sulla privacy brevi e facili da capire. E allo stesso tempo, gli utenti dovrebbero scegliere solo siti affidabili e sapere quali informazioni cercare all’interno di queste privacy policy.”

I consigli di NordVPN

NordVPN fornisce infine tre consigli per leggere velocemente e in modo efficace le politiche sulla privacy.

  • Controlla quali dati vengono raccolti: queste informazioni sono solitamente riportate all’inizio delle informative sulla privacy. Se un sito richiede dati che non sembrano pertinenti al servizio offerto, i sospetti dovrebbero aumentare.
  • Cerca parole chiave “allarmanti”: prova a cercare nel documento della politica parole chiave come “vendere” o “cedere”, che indicano che i tuoi dati potrebbero essere venduti a terzi. Prova anche con termini come “partner”, “affiliati” e “terze parti” con cui i tuoi dati potrebbero essere condivisi o venduti. Infine, cerca parole come “potrebbe” e “ad esempio”, perché potrebbero rivelare le vere intenzioni del sito riguardo all’utilizzo dei dati dei suoi utenti (come ad esempio “saranno utilizzati a scopo di marketing tramite condivisione con terze parti”).
  • Visita siti web affidabili: puoi ridurre il rischio che le tue informazioni vengano utilizzate in modo scorretto, visitando siti con una buona reputazione. Evita i portali che hanno un layout strano o sospetto, specie quelli che non hanno nemmeno un’informativa sulla privacy da mostrare ai propri utenti.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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