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Cultura

Planetario Perduto, la sfida da vivere al Museo

A metà tra escape room, caccia al tesoro e avventura grafica arriva un nuovo modo di vivere il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci

Esplorare le sale del Museo in una maniera nuova, scoprendo angoli nascosti, scoprendo nuove prospettive e facendoci vivere un’avventura appassionante. Questo è il principio alla base di Planetario Perduto, nuovo escape game offerto ai visitatori del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano. L’abbiamo provato in anteprima ed è stato assolutamente all’altezza delle aspettative, se non di più!

Planetario Perduto, una sfida per la riconquista della Luna

Un’antica profezia, un mistero da risolvere, una società segreta di custodi e la salvezza dell’umanità sul piatto della bilancia. È tra questi elementi che ci muoveremo nel corso dell’avventura di Planetario Perduto, partendo dagli indizi lasciati dal Barone Wernher Magnus Maximilian Von Braun. E che ci farà correre in giro per tutto il Museo milanese, che ancora una volta si conferma attentissimo ai nuovi linguaggi.

All’inizio della sfida ciascuna squadra (si consiglia di quattro persone, ma non è davvero un parametro così rigido) riceve una scatola con tutto il necessario per affrontare l’avventura. Una serie di oggetti bizzarri e disparati, che piano piano si sveleranno fondamentali per risolvere tutti i diversi enigmi che Meta Dendral porrà sul cammino.

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Otto missioni totali, che porteranno i gruppi di avventurieri in giro per le sale del Museo, esplorandone le sezioni più celebri e amate. Si va da quella dedicata allo Spazio alle celeberrime Gallerie Leonardo (come non pensare al genio toscano per una caccia al tesoro simile dopotutto?), dal padiglione Aeronavale fino al mitico sottomarino Enrico Toti, uno dei simboli più noti della struttura.

Punto di riferimento di tutta la sfida è l’intelligenza artificiale Meta Dendral, a cui accennavamo più sopra, con cui ci interfacceremo tramite uno smartphone. Attraverso lei scopriremo non solo lo svolgersi della trama (con tanto di contenuti multimediali), ma potremo inserire le risposte ai diversi enigmi, ottenere indizi e leggere gli approfondimenti dedicati sulle esposizioni che ci troveremo a esplorare.

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Planetario Perduto è un escape game appassionante e ben costruito

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©MuseoScienza

Una delle prime cose che ci sentiamo di dire su questo gioco è che è effettivamente una vera sfida. Ed è un aspetto che non va mai dato per scontato perché calibrare attentamente questo tipo di esperienze è molto difficile. Deve restare accessibile a un pubblico ampio, che attraversi diverse fasce d’età, ma allo stesso tempo essere stimolante. E Planetario Perduto lo fa davvero bene.

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Abbiamo chiesto anche a Enrica, la mascotte del Museo un aiuto, ma ha preferito lasciarci fare da soli

Ogni enigma ci ha portato a riflettere attentamente, non ci sono mai state soluzioni scontate. Anzi, in alcuni casi abbiamo davvero applaudito la genialità di alcuni rompicapi, che ci hanno completamente colto di sorpresa. Allo stesso tempo però non ci siamo mai davvero bloccati del tutto, trovando sempre soluzioni giuste. Le (poche, ma non vogliamo vantarci) volte in cui abbiamo dovuto ricorrere agli indizi, questi sono sempre stati di grande aiuto quasi immediatamente.

Abbiamo poi particolarmente apprezzato la scelta di portare la gamification a un livello superiore. Non solo abbiamo la sfida generale di risolvere la caccia al tesoro, ma possiamo anche “quantificare” la nostra capacità nel farlo. Il gioco infatti tiene traccia sia del tempo che ci metteremo, sia di un punteggio basato sulla quantità di indizi richiesti e risposte sbagliate. Il che aggiunge il divertimento di potersi confrontare con un’eventuale altra squadra di amici.

E visto che siamo su techprincess non possiamo non sottolineare quanto bene funzioni la webapp dedicata. Il leader del gruppo che farà partire la sfida avrà il compito di inserire le risposte sul proprio smartphone e guidare l’avanzamento, ma poi ciascuno dei membri potrà vedere ogni passaggio sul device. Tutto è perfettamente fluido e funzionale, come dovrebbe sempre essere.

Quando l’esperienza paga

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©MuseoScienza

Come accennavamo più sopra, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci è un’avanguardia nell’uso dei linguaggi e tecnologie digitali per valorizzare il proprio patrimonio. Sono state diverse le occasioni in passato in cui ne abbiamo parlato, ma ancora prima della nascita di techprincess questa struttura già si distingueva per un approccio originale all’esperienza di visita.

Ed è evidente come tutto questa conoscenza accumulata si rifletta poi in un escape game come Planetario Perduto, perché c’è un approccio quasi precognitivo al problem solving. Che detto in termini meno fantascientifici vuol dire che ogni criticità è stata risolta ancora prima che si presentasse.

È scomodo accalcarsi su un unico smartphone? Si può seguire l’avventura ciascuno sul proprio device. C’è il rischio di sovrapporsi nelle risposte? Solo un membro può portare avanti l’avventura e dare risposte ai quesiti. È difficile orientarsi per chi non conosce il Museo? Ogni enigma contiene una mappa che ci porterà al punto esatto in cui dobbiamo arrivare. Ci sono visitatori dall’estero? Planetario Perduto è disponibile in tre lingue. Il padiglione in cui ci troviamo è troppo affollato? Possiamo affrontare gli enigmi nell’ordine che preferiamo. E ci fermiamo qui con gli esempi, per non svelare troppo di ciò che vi attende…

Planetario Perduto: l’escape game sarà disponibile al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano dal 23 marzo

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©MuseoScienza

Luca Roncella, Game Designer responsabile della creazione di Planetario Perduto e di tanti altri progetti per il Museo, ha raccontato così questo escape game:

Planetario Perduto è un urban escape game che trasforma l’intero Museo in un enorme playground in cui le sezioni espositive e gli oggetti osservati attraverso le lenti della narrazione, assumono un significato nuovo e sorprendente.

I giocatori collaborando tra di loro e, guidati da una finta IA che al posto di dare risposte farà domande, vivranno in prima persona un racconto ucronico dove ai fatti storici raccontati dalle collezioni si sovrapporranno glitch informativi, causando uno spaesamento che li costringerà a scardinare ad ogni passo tutto ciò che sembra scontato e ad osservare l’ordinario da differenti punti di vista, tanto da renderlo straordinario.

Giocando e interagendo con gli oggetti storici emergeranno dettagli e storie che ne riveleranno aspetti poco o per niente conosciuti, in un rimando continuo di connessioni remote tra eventi, personaggi, tecnologie rivelando nuove possibili narrazioni. È un modo nuovo e alternativo di vedere e vivere il museo che susciterà nei più curiosi il desiderio di saperne di più, perché crediamo che la curiosità sia un potente antidoto contro il pregiudizio e gli atteggiamenti antiscientifici“.

L’escape game Planetario Perduto sarà disponibile nei week-end al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano a partire dal 23 marzo. Potete già preacquistare il vostro biglietto su Fever da ora. Buon divertimento!

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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