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UE: pronte sanzioni all’Iran per la violenza usata nei confronti dei manifestanti

L'UE si è detta pronta ad adottare nuove sanzioni contro l'Iran dopo la violenza messa in atto dalle autorità iraniane contro i manifestanti

L’Unione Europea ha dichiarato oggi di voler adottare sanzioni contro l’Iran per via della dura repressione messa in atto dalle autorità contro i manifestanti in queste settimane.

Come abbiamo riportato in diversi articoli, le proteste scatenate dall’uccisione di Mahsa Amini stanno infuocando le piazze in diverse città dell’Iran.

Mahsa Amini, 22 anni e di origine curda, è stata dichiarata morta il 16 settembre. La giovane era stata fermata inizialmente dalla “polizia morale” iraniana ed arrestata con l’accusa di non aver indossato nel modo adeguato il velo.

La rabbia è divampata al suo funerale e si è diffusa fino a diventare una delle più grandi ondate di proteste in Iran. Gli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine hanno causato ad oggi centinaia di vittime e migliaia di arresti. Tra gli arrestati da qualche giorno risulta anche la 30 enne romana Alessia Piperno, una travel blogger che si trovava in viaggio in Iran.

Le proteste scoppiate in IRan dopo la morte della giovane Mahsa Amini
Le proteste scoppiate in IRan dopo la morte della giovane Mahsa Amini


L’Unione Europea pronta con le sanzioni contro l’Iran

L’alto rappresentante UE per gli affari esteri Josep Borrell ha dichiarato oggi che: “l’UE sta valutando tutte le opzioni a disposizione, comprese le misure restrittive, per affrontare quanto sta accadendo in Iran.”

Tale dichiarazione è giunta subito dopo che il presidente Joe Biden ha affermato che gli Stati Uniti avrebbero imposto “ulteriori sanzioni” questa settimana agli “autori delle violenze contro i manifestanti in Iran.”

Alto Representante de l'Unione Europea Josep Borrell sulle sanzioni all'Iran
Alto Representante de l’Unione Europea Josep Borrell sulle sanzioni all’Iran


L’annuncio di Borrell sulla considerazione di adottare sanzioni da parte dell’UE è arrivato dopo che la Francia ha proposto ai paesi membri di “prendere di mira gli alti funzionari iraniani”, includendo tra le sanzioni il congelamento dei loro beni e negando a quest’ultimi il diritto di viaggiare.

Le proteste scoppiano anche nelle scuole

I gruppi per i diritti umani hanno espresso profonda preoccupazione dopo che la polizia antisommossa iraniana ha usato gas lacrimogeni e proiettili di gomma contro centinaia di studenti della Sharif University of Technology di Teheran domenica sera. I filmati sul web mostrano gli studenti scappare, mentre altri vengono fermati e arrestati.

Le proteste intanto si sono diffuse anche nelle scuole, con filmati condivisi in rete che mostrano studentesse che strappano le foto dell’ayatollah. In altri filmati invece si vedono studentesse di schiena e senza velo, con il dito medio alzato in segno di protesta contro le autorità. Altre immagini ancora mostrano studentesse togliere dai muri delle classi la foto degli ayatollah Khamenei e Khomeini. La foto delle due guide spirituali iraniane è stata sostituita con la scritta “donne, vita, libertà”.

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“Donne, vita, libertà” è diventato lo slogan principale cantato e urlato in tutte le piazze e le strade dell’Iran.

Proprio oggi l’Iran ha accusato gli Stati Uniti di “ipocrisia” nell’invocare i diritti umani per imporre nuove misure punitive.

Lunedì, nei suoi primi commenti pubblici sulla morte di Amini, il leader supremo Ayatollah Ali Khamenei aveva accusato gli acerrimi nemici dell’Iran, in particolar modo gli Stati Uniti e Israele, di fomentare le proteste.

Le rivolte “sono state organizzate dall’America e da Israele, dai loro agenti pagati, con l’aiuto di alcuni iraniani traditori all’estero”, ha dichiarato Khamenei.

L’Iran ha ripetutamente accusato le forze esterne di alimentare le proteste. Le autorità hanno affermato che la scorsa settimana 9 cittadini stranieri provenienti dalla Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi e Polonia, sono stati arrestati.

L’ultima vittima si chiama Nika ed ha 17 anni

La BBC Persian e l’Iran Wire hanno riferito che Nika Shahkarami, la 17 enne della quale si erano perse le tracce dal 20 settembre, era stata uccisa.


Le autorità hanno tentato invano di far sparire il cadavere dell’adolescente, al fine di evitarne il funerale e nuovi disordini. Il corpo tumefatto e con il cranio rotto è stato invece restituito alla famiglia, mentre la rabbia e l’indignazione hanno scatenato nuove proteste nel paese.

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