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Kaspersky presenta uno studio sulla violenza informatica di genere

In occasione della giornata contro la violenza sulle donne Kaspersky ha presentato in Senato il report Digital Stalking in Relationships sulla violenza di genere: il 26% degli italiani ritiene che spiare segretamente il proprio partner sia accettabile. L’evento è stato organizzato su iniziativa del Sen. Nannicini (PD) e si è svolto in collegamento anche la Ministra Elena Bonetti.

Kaspersky presenta uno studio sulla violenza informatica di genere

Giovedì 25 novembre alle ore 16, in occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne, si è tenuto in Senato, Sala Nassirya, la conferenza stampa Violenza Informatica di Genere: regolare lo Stalkerware e proteggere le vittime, organizzata in collaborazione Kaspersky su iniziativa del Sen. Tommaso Nannicini (PD).

Ecco i principali dati emersi dallo studio condotto da Kaspersky:

  • Il 6% degli italiani ha ammesso di aver installato uno stalkerware sul dispositivo del proprio partner
  • Un allarmante 26% lo ritiene normale oltre che accettabile in alcune circostanze.
  • L’8% degli italiani è stato obbligato dal proprio partner ad installare un’applicazione di monitoraggio
  • Secondo le statistiche emerse dai prodotti Kaspersky quasi 28.000 utenti mobili a livello globale sono stati vittime di questa minaccia di cui 527 in Italia. Con questi numeri l’Italia si posiziona al secondo posto in Europa dopo la Germania
Kaspersky violenza di genere

Gli stalkerware, sono dei software disponibili in commercio che vengono installati sui dispositivi di un utente senza il suo consenso e sono in grado di fornire l’accesso a tutta una serie di dati personali, come la posizione del dispositivo, la cronologia del browser, i messaggi di testo o le chat dei social media. Gli stalkerware sono una forma di cyberviolenza in quanto spesso vengono utilizzati per spiare il partner nelle relazioni in cui avvengono abusi.

Oltre al Sen. Nannicini e alla Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, alla conferenza stampa hanno partecipato: Cinzia Leona, Senatrice M5S; Federica Zanella, Deputata Lega; Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, Presidente Telefono Rosa; Elisa Ercoli, Presidente Differenza Donna; Palma Ricci, Regione Veneto; Amedeo D’Arcangelo, Enterprise project Coordinator Kaspersky e Luisa Rizzitelli, Giornalista ed esperta di politiche di genere.

Il report Digital Stalking in Relathionships

Nell’occasione, Kaspersky ha presentato il report Digital Stalking in Relationships, un sondaggio globale che coinvolge più di 21.000 persone in 21 paesi, inclusa l’Italia, con l’obiettivo di indagare sul loro atteggiamento in merito a privacy e stalking digitale nelle relazioni intime e per fare il punto sul fenomeno degli stalkerware in relazione alla violenza di genere.

Dall’indagine, condotta online da Sapio Research e commissionata da Kaspersky, è emerso che il 6% degli italiani ha ammesso di aver installato uno stalkerware sul dispositivo del proprio partner mentre l’8% ha sfruttato funzionalità di smart home per monitorare il partner senza il suo consenso. Seppure il 74% degli italiani non è d’accordo all’idea di installare un software di monitoraggio per spiare il partner, in alcune circostanze un allarmante 26% lo ritiene normale oltre che accettabile.

Kaspersky violenza di genere

Secondo i nostri connazionali, le situazioni che potrebbero giustificare questo comportamento sono il sospetto di infedeltà da parte del partner (70%), possibili coinvolgimenti del partner in attività criminali (59%) e motivi legati alla sicurezza del partner (52%). In cima alla classifica dei Paesi che ritengono il monitoraggio segreto una pratica accettabile troviamo la regione dell’Asia-Pacifico (24%), meno praticata invece in Europa (10%) e in America (8%).

Inoltre, il report mostra che l’8% degli italiani è stato obbligato dal proprio partner ad installare un’applicazione di monitoraggio. Purtroppo, il 27% di quelli che hanno risposto positivamente a questa domanda hanno anche già subito abusi da parte del partner.

Un quadro preoccupante

“Quando è stato chiesto agli intervistati se fosse giusto monitorare “consensualmente” le attività online del proprio partner”, ha spiegato Alessandra Venneri, Head of Communications and Public Affairs di Kaspersky, “quasi la metà degli italiani (44%) si è dichiarato favorevole: il 25% lo farebbe per motivi di trasparenza all’interno della coppia mentre il 19% solo per tutelare la sicurezza fisica del partner o se il monitoraggio è reciproco”.

“Questi dati fanno riflettere su come il fenomeno potrebbe evolvere” ha detto Venneri. “La cosa grave”, ha continuato la manager di Kaspersky, “è che oggi scaricare uno stalkerware dal web è alla portata di tutti oltre che perfettamente legale”.

Kaspersky violenza di genere

Il Sen. Tommaso Nannicini, che ha fortemente voluto questa iniziativa, ha sostenuto che “il contrasto al fenomeno dello stalkerware ha bisogno di strumenti innovativi sia dal punto di vista legislativo che tecnologico”. Il Senatore PD, ha poi aggiunto che “i dati presentati oggi, possono aiutarci ad orientare meglio le nostre decisioni politiche in materia di contrasto alla violenza informatica di genere”.

La Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti, ha dichiarato che “riconoscere le varie forme di violenza informatica contro le donne è uno degli obiettivi che il Governo si è dato nel nuovo Piano Strategico Nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023 che ho recentemente portato in Consiglio dei Ministri”. La Ministra, ha poi spiegato che per contrastare questo fenomeno il Governo sta puntando su tre strumenti: 1) la formazione, per rendere le donne consapevoli dei propri diritti; 2) sistemi di monitoraggio in grado di identificare le diverse forme di violenza; 3) provvedimenti normativi atti a difendere le donne da qualsiasi forma di violenza.

Diffondere consapevolezza è la chiave

La cyber violenza di genere è reale e diffusa, come dimostra lo studio di Kaspersky. L’11% degli italiani intervistati ha ammesso di essere stato perseguitato tramite dispositivi tecnologici mentre il 24% sospetta che il proprio partner violi la sua privacy digitale. Molte preoccupazioni su come potrebbe manifestarsi una tale invasione della privacy ruotano intorno alle informazioni accessibili tramite smartphone, esposte quindi al rischio di stalkerware.

Guardando alle informazioni personali che gli italiani non vorrebbero mai finissero nelle mani del partner troviamo i messaggi di testo (38%), gli account dei social media (36%) e le e-mail (34%). Questi dati sono particolarmente allarmanti se si tiene conto che quasi la metà delle vittime italiane di stalking tecnologico è stata monitorata tramite un’applicazione per telefono (36%).

Ma come reagirebbero gli italiani se scoprissero un’applicazione di monitoraggio sul loro dispositivo? L’85% si confronterebbe con il partner mentre solo il 14% chiamerebbe una linea di assistenza o visiterebbe un centro di supporto.

Questi dati mettono in evidenzia l’impegno necessario per formare, educare e assistere le persone in merito ai rischi degli stalkerware: confrontarsi con il proprio partner, infatti, in alcune situazioni può essere davvero un grave errore. Spesso tra coloro che scoprono applicazioni di stalkerware sui propri dispositivi ci sono anche persone che hanno già subito violenza domestica e che potrebbero esporsi a gravi conseguenze. 

Utenti colpiti a livello globale

Seguendo i criteri di rilevamento della Coalition Against Stalkerware, Kaspersky ha analizzato anche le sue statistiche per un periodo che va da gennaio ad ottobre 2021 per comprendere quanti utenti dei suoi prodotti sono stati colpiti dagli stalkerware nei primi 10 mesi dell’anno. È emerso che quasi 28.000 utenti mobili a livello globale sono stati vittime di questa minaccia di cui 527 in Italia.

Con questi numeri l’Italia si posiziona all’undicesimo posto dei Paesi nel mondo con il maggior numero di vittime e al secondo posto in Europa dopo la Germania (885 vittime). Durante lo stesso periodo, ci sono stati più di 3.100 casi registrati in UE e più di 2.300 in Nord America.

Per gli utenti che sospettano di essere vittima di stalkerware, Kaspersky raccomanda di:

  • Non affrettarsi a rimuovere gli stalkerware trovati sul dispositivo poiché l’abusatore potrebbe notarlo e intensificare i suoi comportamenti abusivi. È molto importante tenere conto del fatto che l’aggressore può essere un potenziale rischio per la sicurezza.
  • Contattare le autorità locali e le organizzazioni che si occupano di supportare le vittime di violenza domestica – per assistenza e pianificazione della sicurezza. Una lista di organizzazioni rilevanti in diversi paesi può essere trovata su www.stopstalkerware.org.
  • Guardare il video della Coalizione sugli stalkerware e su come proteggersi da questa minaccia sulla homepage disponibile in inglese, tedesco, spagnolo, francese, italiano e portoghese. C’è anche una pagina dedicata alle vittime e ai sopravvissuti che spiega come rilevare, rimuovere e prevenire gli stalkerware.
  • Utilizzare una protezione di sicurezza informatica affidabile, come Kaspersky Internet Security for Android, in grado di eseguire un controllo sul dispositivo e scoprire la presenza di stalkerware. Tuttavia, questo dovrebbe essere fatto solo dopo aver valutato il rischio potenziale per la vittima, in quanto l’autore del reato potrebbe notare l’uso di una soluzione di cybersicurezza.
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Francesco Castiglioni

Incallito videogiocatore, appassionato soprattutto di Souls e Monster Hunter, nonché divoratore di anime e manga. Scrivere di videogiochi è la mia vocazione e la porto avanti sia qui su Tech Princess che sul mio canale YouTube.

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