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Dentro la canzone: quel sogno che ispirò Drops of Jupiter dei Train

C’era tanta spensieratezza nell’aria in quella torrida estate del 2001. Il mondo sembrava un posto felice, e nessuno poteva immaginare cosa sarebbe successo solo pochi mesi dopo, in settembre, a New York. Le radio italiane passavano a ripetizione una hit dal titolo Xdono di un cantante emergente chiamato Tiziano Ferro, mentre i neonati Gorillaz di Damon Albarn si prendevano il mondo con Clint Eastwood. Nel mezzo di questo fermento musicale una band di San Francisco chiamata Train pubblica, a luglio, un brano che li renderà popolari in tutto il mondo: Drops of Jupiter.

Negli Stati Uniti i Train godevano già di un discreto successo, grazie alla pubblicazione del primo album omonimo del 1998. All’inizio del nuovo millennio cercano però di fare il grande salto con un secondo disco. E lo faranno proprio grazie a questa canzone, la cui genesi è particolarmente affascinante.

Com’è nata Drops of Jupiter dei Train

Now that she’s back in the atmosphere
With drops of Jupiter in her hair, hey
She acts like summer and walks like rain
Reminds me that there’s time to change, hey
Since the return from her stay on the moon
She listens like spring and she talks like June, hey, hey

Il testo della canzone

Il tour del primo disco Train tenne il cantante della band, Pat Monahan, lontano da sua madre, che a quel tempo era gravemente malata di cancro ai polmoni. All’epoca, nel 1998, non c’erano i telefoni cellulari, e la band era solita fare numerose soste durante i viaggi per permettere a Monahan di utilizzare i telefoni pubblici per comunicare con sua madre. Nel dicembre dello stesso anno la donna muore, evento che colpisce emotivamente l’artista.

Pochi mesi dopo, agli inizi del 1999, la band si rimette al lavoro per realizzare il nuovo album. Le canzoni ci sono, ma dalla Columbia Records cominciano a fare pressioni: serve una hit. Monahan decide allora di prendersi qualche giorno di pausa, per ragionare sui brani e sul da farsi. Il cantante si reca nella sua casa d’infanzia in Pennsylvania, dove una notte sogna sua madre, scomparsa pochi mesi prima.

Pat sogna la donna sotto forma di entità nello spazio, come pioggia che cade da Giove. Al risveglio una frase gli ronza ossessivamente nella testa: “now she’s back in the atmosphere”, vale a dire “ora lei è tornata nell’atmosfera”. Non sa dare un significato preciso a quelle parole, ma sono un chiaro riferimento al sogno della notte precedente, così le scrive su un foglio di carta.

Monahan comincia così ad immaginarsi un dialogo tra lui e lo spirito di sua madre che aleggia nell’atmosfera. “Tell me” le dice: raccontami. “Hai viaggiato attraverso il sole? Hai attraversato la via lattea? Il paradiso è davvero così sopravvalutato?”

Intervistato da Vh1 in merito al senso della canzone, Monahan dichiarò: “La perdita della persona più importante della mia vita non andava via dalla mia mente. Il pensiero di ‘e se nessuno se ne andasse mai davvero? E se fosse qui ma in una forma diversa?’ L’idea era che fosse tornata qui, nell’atmosfera.”

Alla faccia dello stereotipo secondo cui le rock band americane sono carenti nei testi.

“Con questa come minimo vinci un Grammy”

But tell me did you sail across the sun
Did you make it to the Milky Way to see the lights all faded
And that heaven is overrated

Meno di una settimana dopo il cantante si presentò negli uffici Donnie Ienner, presidente della Columbia Records, armato di un nastro sul quale era incisa una versione demo della nuova canzone. Monahan non era troppo convinto del brano, ma Ienner restò entusiasta del nastro. “Con questa come minimo vinci un Grammy” disse ad un Monahan non particolarmente convinto.

Ienner chiese ai Train, e al loro produttore Brendan O’Brien, di registrare il brano immediatamente, così da inserirlo nel disco che, nel frattempo, era già finito. Non solo, consigliò loro di chiamare l’album come la canzone: Drops of Jupiter. Ah, qualora ve lo steste chiedendo: il brano il Grammy lo vinse sul serio. Anzi ne vinse due: uno come come miglior canzone rock e un altro come miglior arrangiamento.

Durante la cerimonia i Train hanno anche eseguito la canzone, che per l’occasione è caratterizzata da un intro di violoncello (suonato da Denise Djokic) e un arrangiamento orchestrale. Monahan, nel ricevere uno dei due Grammy, ha ringraziato sua madre.

Un testo che si apre a molteplici interpretazioni

Tell me, did you fall for a shooting star
One without a permanent scar
And did you miss me while you were looking for yourself out there

Dopo l’immediato successo del brano, in quella stessa estate del 2001, cominciarono a circolare varie interpretazioni in merito all’enigmatico testo. Questo perchè Monahan non ha rivelato subito la storia dietro la canzone, anzi. Il cantante nelle intervista era solito essere molto vago, lasciando aperte le porte a varie interpretazioni.

Uno dei versi più emblematici è quando Monahan canta: “qualcuno che non abbia una cicatrice indelebile”. Questa frase è riferita in realtà a una cicatrice permanente che il cantante ha sul mento, causatagli da un incidente d’auto.

Se ci sleghiamo dalla backstory, è possibile interpretare il testo attraverso varie chiavi di lettura, come ad esempio quella romantica: un dialogo tra due amanti giunti alla fine della loro relazione. Altri invece vedono il testo come il viaggio di un uomo alla ricerca di sé stesso, attraversando mondi e terre lontane. Quest’ultima interpretazione ricorda molto il senso di On The Road to Find Out di Cat Stevens, sebbene quest’ultima nasca in un contesto totalmente diverso.

Drops of Jupiter: cover, curiosità assurde e…vino

La canzone dei Train è stata oggetto di cover e omaggi da parte di numerosi artisti. Tra questi segnaliamo Sebastian, Judy Collins e K!d B. Particolarmente riuscita è poi la versione di Taylor Swift, che era solita eseguire una cover del brano nel suo Speak Now World Tour, che nel 2011 è diventato anche un disco dal vivo.

Il 25 dicembre 2009 l’attore Charlie Sheen (Due uomini e mezzo) è stato arrestato con l’accusa di violenza domestica nei confronti di sua moglie Brooke Mueller. Secondo Us Magazine la loro rissa, avvenuta il giorno di Natale, è stata causata proprio dal brano dei Train. Sheen avrebbe detto alla polizia che lui e sua figlia condividono entrambi una passione per Drops Of Jupiter, cosa che ha fatto infuriare sua moglie Brook Mueller. Quest’ultima avrebbe detto: “Hai una canzone che condividi con tua figlia, ma non una con me?”. Patrick Monahan ha poi risposto alla notizia su Twitter, in un post che recita: “Sono abbastanza sicuro che Drops of Jupiter sia una parte positiva della relazione tra Charlie Sheen e sua figlia. La guarderò in questo modo”.

Nel corso degli ultimi 10 anni i Train hanno messo in commercio una serie di vini che hanno i nomi delle loro hit più famose. Oltre a Drops of Jupiter (un vino rosso) la “carta vini” dei Train è composta anche dal pinot nero Soul Sister e dallo chardonnay Calling All Angels.

Drops of Jupiter
  • Audio CD – Audiobook
  • 03/27/2001 (Publication Date) - Editore: Video Delta

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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