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Luna Rossa: l’America’s Cup 2021 e il mito

Le sfide nella Coppa America in corso, le vittorie e i materiali che hanno reso celebre la barca più amata dagli italiani

Dire Luna Rossa è come dire Alberto Tomba oppure… No, forse non viene in mente un altro esempio di uguale portata. Capace cioè di entusiasmare tutti gli italiani, del nord e del sud, esperti o meno della disciplina sportiva, con buona pace del fenomeno mediatico calcistico.

In questi giorni Luna Rossa è impegnata nell’appassionante America’s Cup: ripercorriamone le tappe e scopriamo qualcosa in più di un’imbarcazione che è ormai entrata nella recente mitologia nazionale.

Luna Rossa e l’America’s Cup

Storia e cronaca sportiva si fondono in questo marzo del 2021, in cui l’equipaggio di Luna Rossa è impegnato nella trentaseiesima Coppa America. Lo scenario del prestigioso trofeo è quest’anno il Golfo di Hauraki, di fronte alla città neozelandese di Auckland, dove si sono già svolte le edizioni del 2000 e del 2003.

A scontrarsi saranno Luna Rossa del Challenger di Luna Rossa Prada Pirelli, vincitrice della Prada Cup 2021, e Rehutai del Defender di Emirates Team New Zealand.

Come funziona l’America’s Cup

La regata sarà corsa da due yacht di classe AC75, ovvero imbarcazioni monoscafo a vela lunghe 75 piedi (23 metri), che per regolamento devono essere costruite nel Paese di provenienza.

Si gareggia in cinque campi da regata, scelti di volta in volta a seconda delle condizioni climatiche e della ventosità. Si tratta di una sfida al meglio delle tredici regate: il primo team che arriva a sette vittorie alza la coppa.

Luna Rossa Prada Pirelli ha conquistato la Prada Cup 2021 battendo l’Ineos Team UK con un sonoro 7-1 e diventando così il challenger (lo sfidante) del defender, ossia del campione in carica dell’America’s Cup: Emirates Team New Zealand.

Il calendario

Ora l’equipaggio italiano dovrà dunque vedersela con i padroni di casa, in un serrato calendario di sfide che ha preso il via mercoledì 10 marzo e proseguirà sino a quando uno dei due team non si aggiudicherà sette vittorie.

Ogni giornata di gara prevede due regate, e in caso di eventuale parità si arriverà all’ultima entusiasmante giornata in cui ci sarà un’unica sfida decisiva. Le prossime tappe sono già state fissate sino a lunedì 15 marzo, in quattro giorni consecutivi.

I primi due match-race si sono svolti mercoledì 10, alle 4 di mattina ora italiana, e hanno visto i due equipaggi in perfetta parità: Gara 1 è andata ai neozelandesi e Gara 2 al team italiano.

Pareggio per 1-1 anche nella seconda giornata di regate, che si è svolta venerdì 12.

Ma ecco il calendario completo:

Mercoledì 10 marzo
Gara-1: Luna Rossa-Team New Zealand 0-1 (+31″)
Gara-2: Luna Rossa-Team New Zealand 1-1 (+7″)

Venerdì 12 marzo
Gara-3: Luna Rossa-Team New Zealand 2-1 (+37″)
Gara-4: Luna Rossa-Team New Zealand 2-2 (+1’03”)

Sabato 13 marzo
Gara-5: ore 04.00
Gara-6: a seguire

Domenica 14 marzo
Gara-7: ore 04.00
Gara-8: a seguire

Lunedì 15 marzo
Gara-11: ore 04.00
Gara-12: a seguire (eventuale, se nessuno dei due team si sarà aggiudicato sette gare).

La leggendaria Coppa America

Per dare un semplice riscontro del prestigio dell’America’s Cup, basti pensare che stiamo parlando non solo del più famoso trofeo per imbarcazioni a vela, ma anche e soprattutto del più antico trofeo sportivo per cui ancora oggi si compete. Dalla prima sfida, tenutasi al largo dell’Isola di Wight il 22 agosto 1851, si sono tenute trentacinque edizioni dell’America’s Cup.

La Coppa America di vela viene anche chiamata Coppa delle cento ghinee, equivalente al costo della prima brocca d’argento andata ai vincitori di quel lontano agosto (il team statunitense, per la cronaca).

 

Luna Rossa: storia e mito, vittorie e sconfitte

La storia di Luna Rossa inizia nel febbraio del 1997, con la sua fondazione a opera dell’imprenditore Patrizio Bertelli.

Desideroso di competere all’America’s Cup con un team italiano, Bertelli dà simbolicamente il via alla sua sfida nello studio milanese dell’architetto navale German Frérs. Da lì a ingaggiare lo skipper Francesco De Angelis, il velista brasiliano Torben Grael e il progettista Doug Peterson il passo è stato breve. E altrettanto rapide sono state la progettazione e la costruzione del primo scafo IT 45, varato nel 1999. Gli allenamenti per partecipare alla Coppa America sarebbero iniziati nel luglio dello stesso anno.

Ed eccoci arrivati al marzo del 2000, quando tutti gli italiani hanno potuto entusiasmarsi davanti al televisore. Prima esultando per la vittoria alla Luis Vuitton Cup (l’attuale Prada Cup) e poi disperandosi per la sconfitta nell’America’s Cup, vinta proprio dal team New Zealand.

Luna rossa equipaggio

La scelta del nome

La barca italiana era la prima a iscriversi alla Coppa America dopo il Moro di Venezia, che aveva partecipato all’edizione del 1992.

Il nome, vuole un aneddoto di cui nessuno ha mai verificato la veridicità, è venuto in mente a Patrizio Bertelli. Una sera d’estate stava osservando la luna piena a Punta Ala, frazione del comune grossetano di Castiglione della Pescaia. Occorreva decidere il nome per l’imbarcazione, Bertelli e sua moglie ne scrissero alcuni su un foglietto, e la luna piena che ispirò l’imprenditore si rivelò la scelta migliore. Ed era peraltro il nome più azzeccato per sfidare lo scafo neozelandese, che si chiamava Black Magic.

 

I materiali

I materiali e la tecnologia di Luna Rossa sono sempre stati all’avanguardia.

In previsione dell’importantissima sfida attualmente in corso, il Prada Pirelli Team ha progettato un capolavoro per il quale sono stati necessari 7000 metri quadrati di fibra di carbonio e 400 metri quadrati di alluminio. La vela, realizzata con un filo di oltre 20.000 chilometri (avete letto bene) di fibra di carbonio, si comporta come una vela tradizionale.

L’AC75 è lunga 22,7 metri e alta 26,5. Pesa 6,5 tonnellate e può raggiungere i 50 nodi alle cosiddette andature portanti.

È stata realizzata con due partner scientifici, le aziende Wärtsilä e Teorema, che hanno applicato i processi di data analytics e machine learning alla realizzazione della barca.

L’equipaggio è formato da 11 uomini, per un peso massimo di 960-990 chili, e conta su due timonieri, Francesco Bruni e l’australiano James Spithill. I due si divideranno i compiti: il primo si occuperà di controllare il timone e il secondo di gestire i foil, speciali appendici che permettono all’AC75 di volare sull’acqua.

Per il resto… tutti incollati ai teleschermi!

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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