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ESET pubblica i dati dell’indagine sul crimine informatico

Il “Barometro” di ESET ha registrato preoccupanti dati per un fenomeno che pare essere in costante crescita

ESET, in un’intervista rivolta agli utenti americani, ha registrato dati allarmanti: il fenomeno criminale della violazione della privacy e della sicurezza pare rappresentare una vera e propria minaccia.

L’indagine di ESET

L’indagine nel complesso ha coinvolto 3500 adulti del Nord America, 2500 negli Stati Uniti e 1000 in Canada. Una prospettiva abbastanza ampia per comprendere l’incidenza di questo problema informatico.

Il 70% degli intervistati è infatti preoccupato in modo significativo dall’uso improprio dei dati personali caricati sul Web, per una qualsiasi delle operazioni ormai entrate  a far parte della routine quotidiana. C’è chi pensa addirittura di iniziare a fornire meno informazioni possibili e di limitare movimenti bancari ed acquisti sugli e-commerce.

Il sondaggio dimostra che, addirittura, questo tipo di criminalità viene considerato un rischio più gravoso del traffico di droga o del riciclaggio di denaro sporco: infatti,  anche gli interventi delle forze dell’ordine in questo ambito sono stati ritenuti insufficienti.

La reazione degli Americani

L’87% degli intervistati ritiene che questi episodi criminali non solo non saranno contenuti, ma finiranno anche per essere sempre più frequenti: ne deriva un meccanismo di sfiducia verso qualsiasi operazione online che preveda l’inserimento dei comuni dati sensibili.

Nonostante siano in tantissimi a temere l’avanzata del fenomeno, sono poi in pochi ad aver effettivamente riscontrato dei reali furti di identità. In effetti sebbene non manchino testimonianze di mail  e telefonate con intenzioni fraudolente, per fortuna i casi non sono poi moltissimi. In termini di percentuali, l’86% teme di incappare in una situazione simile, il 30% invece ha davvero vissuto questa brutta esperienza.

Naturalmente, per mantenere vivo il benessere economico è di fondamentale importanza curare la fiducia degli utenti nella tecnologia: dovrebbero essere significativamente potenziati i sistemi di cyber sicurezza e le autorità predisposte alla lotta contro questo tipo di reati.

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Valeria Schifano

Passo le mie giornate a leggere e scrivere. Vivo in costante simbiosi col mio smartphone, o meglio con quello di turno: è a tutti gli effetti un'appendice del mio corpo. Nulla sfugge all'occhio attento della mia fotocamera: amo scattare. Sì, specialmente il cibo.

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