Quello dei gestionali è un genere dei videogiochi a dir poco magico che negli anni ha conosciuto varie fasi di più o meno fama senza mai arrestarsi. Ci ha messo a capo di zoo, aziende agricole, aeroporti, casinò, scuole e chi più ne ha più ne metta. Ma mai nella nostra vita avremmo mai pensato di essere a capo di una colonia di castori in un mondo post-apocalittico. No, non abbiamo sbagliato a scrivere, queste sono le premesse di Timberborn, un coraggioso gestionale con meccaniche survival creato da Mechanistry, una software house indipendente polacca e questa è la sua recensione.
Prima di iniziare, sappiate che al momento della stesura di questa recensione, Timberborn si trova ancora in fase di Early Access (Update 5), questo significa che sebbene il gioco si acquistabile e giocabile, non è ancora completo e feature e difetti che leggerete qui potrebbero cambiare o scomparire nel corso dello sviluppo.
La nostra recensione di Timberborn
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Timberborn è ambientato in un mondo post-apocalittico privo di essere umani che sembrano essere spariti dalla faccia della Terra abitata solo da dei castori. Gli intrepidi roditori sono intenzionati a rimanere in vita in una terra arida, con poche risorse, cibo e acqua. A questo si aggiungono (con l’ultimo aggiornamento) anche gli effluvi tossici dell’inquinamento, piccolo ricordino lasciato dagli umani. Lo scopo del gioco è ovviamente quello di far vivere il più a lungo possibile la neonata colonia di castori, facendo crescere la loro base, sviluppando tecnologie e costruendo abitazioni, fabbriche e fattorie per rendere nuovamente abitabile la Terra.
In questa fase del gioco non esiste una trama vera e propria. Non sappiamo cosa ha causato l’estinzione degli umani, non c’è una campagna e non abbiamo un reale obiettivo. Un tutorial iniziale fornirà semplici missioni che vi guideranno nella vostra prima avventura in compagnia di questi adorabili castori. Ma non mettetevi troppo comodi, nessun tutorial vi preparerà a dovere a quello che vi aspetta!
Opportunità e imprevisti
La base di Timberborn è quella di qualsiasi gestionale con elementi survival: ci sono delle risorse da raccogliere e trasformare, cibo da coltivare e acqua da raccogliere e immagazzinare e se non siete in grado di fare ciò, beh siete spacciati. I castori si muoveranno a seconda delle azioni che compirete e non possono essere controllati singolarmente. Questo vuol dire che se pensate che stiano sbagliando qualcosa, il problema siete voi.
Inizierete a raccogliere bacche e alberi (pochi) che la natura contaminata vi offre ma ben presto vi renderete conto che dovrete far crescere voi stessi campi da coltivare e foreste per il legname. Purtroppo, come anticipato, la Terra versa in uno stato pietoso e la maggior parte della mappa sarà completamente arida o peggio contaminata. L’acqua sarà il vostro migliore alleato e donerà fertilità alle terre che tocca ma state attenti! Periodicamente ci saranno dei periodi di siccità che prosciugheranno ben presto i fiumi e i laghi della mappa e dovrete essere pronti o addio castorini!
Qui entra in gioco l’elemento strategico di Timberborn. Dovete essere in grado di reagire ai periodi di siccità che possono durare anche giorni (il nostro record è stato 8 giorni di siccità), accumulando abbastanza acqua nei depositi o trasformando la mappa di gioco costruendo dighe, scavando laghi con la dinamite, creando nuovi letti del fiume e così via. Iniziate ad affilare quei dentoni!
Building system
Cibo e acqua non sono gli unici elementi che dovrete tenere sotto controllo. I castori avranno bisogno di un tetto sopra la testa e di uno spazio intimo per fare tanti castorini (avete capito dai). Le risorse dovranno essere lavorate per ottenere materiali più raffinati e importanti e centri di ricerca saranno necessari per sviluppare nuove tecnologie e costruzioni. Ma non c’è solo il lavoro! I castori hanno anche bisogno di svago, di stare in salute e anche di un po’ di bellezza in giro per la città. La felicità dei castori è fondamentale e aiuterà a migliorare le loro prestazioni lavorative, la velocità di spostamento e così via.
Il sistema di costruzione è tanto semplice quanto efficace. Un sistema di strade collega ogni singola struttura e i castori la useranno per spostare oggetti o recarsi al luogo di lavoro. Abitazioni e fabbriche possono essere posizionate liberamente sulla mappa con la possibilità di concatenarsi tra di loro, per esempio condividendo l’energia elettrica, oppure accatastandosi in verticale così da ottimizzare lo spazio. Quella della verticalità è uno degli elementi più interessanti del gioco e fornisce nuove vie di costruzione e gestione della colonia.
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Arriva la malacqua!
Come se i nostri castori non avessero abbastanza difficoltà nel vivere nel fallout, l’ultimo aggiornamento di Timberborn (pubblicato poche settimane fa) aggiunge una nuova meccanica di gioco, la malacqua. Si tratta di corsi di acqua contaminata dall’inquinamento del passato che infestano l’intera mappa uccidendo tutto ciò che toccano. Si tratta di uno degli aggiornamenti più grossi e senza dubbio dei più interessanti che aggiunge nuove meccaniche, tecnologie, costruzioni e nuovi modi per far fuori i nostri castori.
La malacqua può infestare anche l’acqua potabile e alterare così i nostri meravigliosi progetti ma può diventare anche una risorsa utile! Esistono ora nuove costruzioni per estrarre la malacqua e introdurre la chimica in gioco permettendoci di costruire dinamiti, capsule contenitivi degli effluvi e persino dei castori-robot.
Ma le difficoltà saranno finite qui giusto? Illusi. Alla siccità periodica si è ora aggiunto un nuovo evento negativo che trasforma le acqua potabili dei fiumi in malacqua. Questo vuol dire che il vostro bel fiumiciattolo, le dighe che avete costruito ed eventuali canali di irrigazione che avete con tanta fatica scavato, possono ora diventare dei potenziali strumenti di morte. Sarete pronti a gestirli?
Dal punto di vista tecnico…
…Timberborn si muove sulla scia dei videogiochi indie di questo genere senza offrirci nulla di speciale. A primo impatto potrebbe infatti trattarsi di uno dei tantissimi titoli presenti sul mercato senza offrire texture particolari o animazioni interessanti. Anzi, proprio queste lasciano un senso di amaro in bocca non riuscendo neanche a farci assaporare le movenze dei castori potenzialmente interessanti; da lontano potrebbero essere qualsiasi cosa. Di contro, uno stile grafico così minimal rende il gioco estremamente fluido anche nei sistemi meno performanti e anche quando la città crescerà in maniera esagerata.
La stessa piattezza l’abbiamo trovata nella colonna sonora che conta una decina di tracce ripetute in loop molto simili tra di loro. Sicuramente il margine di miglioramento c’è!
La recensione di Timberborn in breve
Le caratteristiche che differenziano Timberborn dagli altri videogiochi di questo genere sono davvero poche e forse se non avessero usato la geniale carta dei castori, non saremmo qui a scrivere/leggere questa recensione. Tuttavia giocarci è stato estremamente divertente e imparare le nuove meccaniche dell’ultimo aggiornamento è stato molto appagante (nonostante i cadaveri di villaggi che ci siamo lasciati alle spalle, OPS!)
Fascino dei castori o meno, Timberborn ha sicuramente le carte per diventare uno dei gestionali survival più interessanti la fuori, tutto sta nelle mani negli sviluppatori e negli aggiornamenti futuri fino al momento del lancio ufficiale.
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