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Inquinamento digitale: arriva Frankenstream, l’inchiesta sulla relazione tra streaming e impatto ambientale

Lo streaming è la tecnologia che ha conquistato il mondo e ha rivoluzionato il modo di accedere ai contenuti online, un fenomeno del nostro tempo che ha costretto i media a reinventarsi per stare al passo con le piattaforme. Se da una parte c’è la sua utilità, però, dall’altra ci sono i suoi lati oscuri: è questo il tema al centro del nuovo documentario disponibile su arte.tv, Frankenstream: un mostro che ci divora

arte.tv presenta Frankenstream: un mostro che ci divora. Di cosa parla il documentario

Diretto da Pierre-Philippe Berson e Adrian Pavillard, Frankenstream è un documentario in 4 episodi che ripercorre, tramite un collage di approfondimenti, materiali di archivio, dati e interviste ai suoi “padri fondatori”, la storia dello streaming, dalla sua nascita alla sua “conquista del mondo”, ponendo l’accento sulla sua connessione con il tema dell’inquinamento digitale, sempre più sentito a livello globale. 

arte.tv presenta Frankenstream: gli episodi

Il primo episodio, Baby streaming – nato prematuro, racconta gli inizi dello streaming, nato nel 1995 poco dopo la creazione del Gruppo Intergovernativo sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite. I due episodi successivi, Streaming party e Streaming e castigo, ripercorrono due tappe importanti dell’evoluzione di questa tecnologia: l’avvento dell’ADSL e di YouTube da un lato e, dall’altro, la sua diffusione su scala globale.

Dietro al concetto di “smaterializzazione” nasconde un mezzo che assorbe l’80% della larghezza di banda, reimmettendo nell’ambiente l’equivalente di 100 milioni di tonnellate di CO₂ all’anno. L’ultima puntata del documentario, Metastreaming, è dedicata infine ai gesti virtuosi e ai cambiamenti che possiamo fare nella nostra quotidianità per tentare di “domare il mostro” chiamato a regnare nelle nostre vite con il Metaverso.

Frankenstream

I consigli per uno streaming responsabile

Anche la piattaforma europea arte.tv è da sempre attenta ai temi ambientali e invita i suoi utenti a uno streaming responsabile, condividendo una serie di buone pratiche da adottare nella propria quotidianità per approcciarsi a questa tecnologia con una maggiore consapevolezza, riducendo l’impatto ambientale.

  • arte.tv consiglia di regolare sempre la qualità dei video in base alle proprie esigenze, ad esempio abbassandola, tramite gli appositi menù delle impostazioni presenti nella maggior parte dei player multimediali, quando si ascolta solo l’audio. 
  • Quando possibile, è consigliabile usufruire della funzione Download, scaricando quindi i video tramite Wi-Fi (che è tre volte meno energivoro del 4G) e guardandoli offline. 
  • Attivare modalità di visualizzazione a basso consumo di dati, quando previste. Su arte.tv, per esempio, tramite le Impostazioni di riproduzione, è possibile ridurre la risoluzione dei video per risparmiare larghezza di banda. 

arte.tv, che ha deciso di integrare nell’interfaccia della sua piattaforma strumenti per misurare l’impatto delle emissioni di carbonio di ogni nuova versione del sito, ricorda che i numerosi contenuti legati a tematiche green che fanno parte della sua offerta hanno l’obiettivo di sensibilizzare gli spettatori, approfondire il dibattito sulla sostenibilità e stimolare ulteriori azioni concrete a tutela dell’ambiente.

L’adesione a Ecoprod e gli altri impegni di arte.tv per la sostenibilità

L’impegno di arte.tv non si limita ai consigli per gli utenti: l’emittente ha aderito all’associazione Ecoprod, forum di consultazione tra i vari attori del mondo dell’audiovisivo, per scambiare buone pratiche ambientali, adeguare i propri processi produttivi e contribuire allo sforzo collettivo per raggiungere l’obiettivo “emissioni zero”.

Promuovere uno sviluppo sostenibile è parte integrante di tutte le  attività di arte.tv: l’emittente punta, in tutte le sue sedi, a ridurre il consumo di energia, a migliorare la gestione dei rifiuti, a favorire la biodiversità, la mobilità e la ristorazione sostenibile. Oltre ad alimentare il dibattito sociale, grazie all’offerta di contenuti con tematiche green, Arte si impegna inoltre, entro il 2024, a migliorare la propria efficacia energetica media del 40% rispetto al consumo di riferimento del 2013.

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Roberta Maglie

Amante del cinema, serie tv, tecnologia e video games, mi piace approfondire la cultura pop attraverso il battere delle mie dita sulla tastiera del MacBook. La laurea in Comunicazione mi ha dato la spinta per buttarmi nel mondo del giornalismo, dandomi così l’opportunità di riflettere sui temi più disparati.

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