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Intel, la tecnologia dietro al Metaverso

Per il futuro serve mille volte la potenza di calcolo attuale. Ma possiamo farcela

Il Metaverso potrebbe essere la nuova frontiera computazionale, il “nuovo internet” su cui molte società stanno scommettendo. Ma per aprire questa nuova frontiera serve sempre maggiore potenza di calcolo. Intel ha parlato di Metaverso in un keynote RealTime Conference, in cui ha discusso quale struttura informatica serve per creare questi nuovi mondi digitali.

Intel e l’infrastruttura necessaria al Metaverso

Raja Koduri (senior vice president e general manager di Intel AXG), Anton Kaplanyan (VP, Graphics Research di Intel AXG) e Makarand Joshi (Physical Design Lead) hanno discusso di un argomento molto interessante: l’infrastruttura informatica dietro al metaverso (potete recuperare qui gli interventi).

In qualunque modo si sviluppi questa nuova realtà, serviranno tecnologie che richiedono grande potenza grafica. La realtà virtuale e aumentata richiede di per sé più risorse di altre interazioni (come le semplici chat). E pensare di creare un mondo digitale dove miliardi di persone possano interagire, dal gioco al lavoro, richiede un grande sforzo computazionale.

Secondo Intel, per convincere le persone a entrare nel Metaverso, servono avatar convincenti e realistici, capaci di processare lo spazio in 3D e interagirci. Inoltre, trasferimento di dati in maniera rapidissima, senza alcuna latenza. Infine, un mondo persistente che contenga sia elementi veri che simulati. Il tutto moltiplicato per centinaia di milioni di utenti in contemporanea.

Intel sta da anni lavorando per arrivare a quel livello computazionale. Da decenni i processori Intel Core forniscono grandi performance, ultimamente con sempre più giochi in VR o AR. I cloud data center basati su Intel Xeon forniscono calcoli rapidissimi e senza latenza, con soluzioni anche nell’edge e con il 5G. L’architettura X dei supercomputer Intel fornisce la possibilità di sperimentare su nuove soluzioni. Ma nonostante tutta questa esperienza, Intel prevede che per un metaverso davvero accessibile a tutti bisogna ottimizzare di mille volte l’efficienza computazionale di oggi.

Per questo crede che, come l’internet che viviamo oggi ha sfruttato standard aperto, lo stesso deve succedere per questa nuova transizione. Insieme, migliorando le tecnologie che possono dare petaflops di potenza di calcolo in millisecondi, possiamo entrare nel Metaverso.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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