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Trending on Streaming – One Piece: c’è un tesoro all’inizio della Rotta Maggiore

È stato un viaggio quasi lungo e complicato come quello affrontato dai protagonisti del manga, quello del live-action di One Piece. Un tipo di avventura che è ormai diventato un passaggio rituale per i fumetti del Sol Levante di grande successo. Una tradizione piuttosto curiosa, considerato che nella quasi totalità dei casi si traduce in uno schianto fragoroso contro gli scogli. Ma la Ciurma di Cappello di Paglia a quanto pare è riuscita a uscirne vincitrice.

Da dove parte il live-action di One Piece?

Questa avventura è ambientata in un mondo particolare, costituito per la gran parte da acque. Il suo Equatore è costituito dalla Rotta Maggiore, un temibile tratto di mare che circonda il pianeta, dove si trovano grandissimi pericoli ed è difficilissimo navigare. Proprio alla fine di questo percorso, nel luogo più inaccessibile di tutti il Re dei Pirati Gold Roger ha nascosto il suo immenso tesoro, chiamato One Piece.

Sono passati circa vent’anni dall’esecuzione pubblica di quest’uomo, conclusasi con un invito ad andare a caccia del bottino. Quello è stato il segnale d’inizio dell’Era della Pirateria e tantissimi hanno deciso di prendere il mare, alla ricerca delle favolose ricchezze di Roger. Fra questi, oggi anche Monkey D. Luffy, un giovane spensierato che sogna – anzi, è certo – di diventare il prossimo Re dei Pirati.

Chiaramente la sfida non è semplice. Soprattutto se come Luffy si parte con una barchetta malandata, senza una ciurma e senza un’idea precisa di come navigare o come raggiungere la Rotta Maggiore. Ma lo spirito intraprendente del ragazzo è la sua vera arma segreta. E questo lo spingerà avanti, ignorando ogni difficoltà e continuando dritto verso il proprio obiettivo.

Lungo la strada raccoglierà nuovi amici e compagni. Qualcuno all’inizio si dimostrerà riluttante a unirsi alla ciurma, ma basta vivere un’avventura con Luffy per sentirsi legati a lui e iniziare a credere al sogno. La ciurma si allarga, raccogliendo quindi diversi nuovi membri (i più iconici, che chi ha letto il manga o visto l’anime conosce molto bene). E nascerà anche un’amicizia speciale, con un giovane che dovrebbe essere sulla carta il peggior nemico di Luffy. Ma non è un concetto che si addice al futuro Re dei Pirati.

Come ha fatto questa serie a funzionare?

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Courtesy of Netflix © 2023

Come si diceva in apertura, tradizionalmente questo tipo di progetti non funziona. La storia è piena di adattamenti in carne e ossa di manga e anime massacrati da pubblico e critica, subito cancellati e condannati alla damnatio memoriae. Eppure, come probabilmente avete notato, non sembra essere andata così in questo caso. Come ha fatto il live-action di One Piece a farsi amare così tanto?

Partiamo con il dire che non è certo per la sua qualità. Si tratta di un progetto che è indubbiamente superiore alla media, ma è ben lontano dall’essere perfetto. Si possono notare tanti piccoli problemi (oggettivi) nella computer grafica o nella resa dei combattimenti ad esempio. C’è un passaggio nella prima puntata dove c’è un evidente e innegabile errore di regia.

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Non è neanche per la sua fedeltà all’opera originale. Premesso che non sempre aderire perfettamente alla fonte è una buona cosa, può essere utile per accalappiare i fan che viceversa sono sempre molto critici quando ci sono variazioni, anche minime. Eppure il live-action di One Piece cambia moltissimo della saga a cui si ispira, mantenendo solo la struttura generale, ma quasi nessuno se ne è lamentato.

E allora forse la risposta è ancora lì, nel suo Capitano, in tutti i sensi possibili. Perché Luffy è un personaggio che ti conquista. Perché il suo interprete Iñaki Godoy è perfetto, restituendo la miglior versione live-action possibile del protagonista di One Piece. E per estensione, anche tutti i suoi compagni e gli attori che li hanno interpretati lo sono. Ma soprattutto perché il Capitano “in real life” della Going Merry Eiichirō Oda, autore del manga originale, ha evidentemente dato una mano dietro le quinte. E non ha perduto il suo tocco d’oro.

One Piece, un live-action adatto a tutti

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Joe Alblas/Netflix © 2023

Quindi sì. Se avete letto in giro in questi giorni che il live-action di One Piece è perfetto, sappiate che non è così. Ma non importa, perché ha centrato perfettamente la resa della sua ciurma di protagonisti. Eroi particolari, che si dicono criminali ma che combattono per la giustizia. E che forse anche per questo riescono tranquillamente a conquistare il nostro cuore.

Se avete letto il manga o seguito l’anime, dall’inizio o solo di recente, siete in pari o ancora a metà strada, ritornare nel Mare Orientale e vivere in questa nuova maniera le prime avventure della ciurma di Cappello di Paglia sarà bellissimo. Se invece è non avete mai approcciato questa storia, preparatevi: state per iniziare uno dei viaggi più belli di sempre. Con i migliori compagni possibili.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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