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Avete notato tutti gli easter eggs di Strappare lungo i bordi?

Non sarà sfuggito ai più che Strappare lungo i bordi è ricca di easter eggs. A rivelarceli è lo stesso Zerocalcare, tra citazioni lampanti e dettagli impercettibili.

I numerosissimi easter eggs sparsi in Strappare lungo i bordi

Anni 90, il primo internet, MSN, musica, serie TV e adolescenza. Strappare lungo i bordi è un mondo intriso nella vita vissuta del proprio autore, Zerocalcare, che non ha lesinato nello spargere in giro per la narrazione numerosi easter eggs. Alcuni di questi sono facilmente riconoscibili, come il poster di Bastardi senza gloria e Il divano di Spade. Altri riferimenti sono invece più sottili e di difficile interpretazione. Alcuni derivano dalla vita personale dell’autore, e quindi incomprensibili. Altri invece sono nascosti in un montaggio così veloce che è facile perderseli.

In soccorso ci arriva lo stesso Zerocalcare, che ci elenca e spiega alcuni easter eggs. Non tutti però, perchè “alcuni non li conosco neanche io, altri invece è giusto che gli spettatori se li vadano cercando”. Ecco un elenco:

Il ragazzo con la scimmietta in metro: in una scena di transizione vediamo un ragazzo in metropolitana con una scimmia e il volto sfigurato. L’autore spiega che la scena è tratta dalla vera storia di un ragazzo con la faccia bruciata che, per racimolare i soldi per l’operazione chirurgica, girava per la metropolitana di Roma con una scimmia ammaestrata.

La geologia della memoria di Zero: per un breve momento, nella prima puntata, si vede il substrato geologico di Roma. Esso è in realtà rappresentativo della storia di Zerocalcare: Gameboy, mano appiccicosa delle patatine, giochi. Tutti elementi della sua infanzia posti come reperti storici di un’intera collettività.

Shinji Coniglio: durante la scena in cui Zero si ritrova tra i festeggiamenti per lo scudetto della Roma, il protagonista tiene in mano un cartello con scritto Shinji Coniglio. Il riferimento è al personaggio di Shinji di Neon Genesis Evangelion. Da giovane il fumettista riteneva quel personaggio come pavido e da disprezzare.

Il concerto: la scena del primo episodio nel quale Zero conosce Alice riprende un vero concerto, quello della band romana Klaxon presso il Centro Sociale La Strada. Zerocalcare ammette di avere un vivido ricordo di quella serata e di averla voluta rappresentare nell’opera.

Il principe degli sgambetti: il fumettista ammette che la storia si riferisce alla vera storia di un ragazzo che da piccolo tormentava alcuni bambini a suon di sgambetti, ed è altrettanto vero anche l’appellativo datogli. Da ventenne Zerocalcare tradusse davvero questo personaggio sotto forma di favola. I disegni che si vedono nella serie, relativi alla storia, sono quelli originali del giovane Zerocalcare.

Lo sfondo del cellulare: come sfondo del cellulare, Zero, ha una vignetta tratta da Gli scarabocchi di Maicol & Mirco. Anche nella vita reale il fumettista ha uno sfondo simile, ma ha ammesso di essere troppo spinto per poter essere mostrato (salvo però descriverlo a voce).

Le ripetizioni e L’Odio: non sarà sfuggito ai più che la fusione delle due ragazzine topo è un chiaro riferimento a Dragon Ball. Tuttavia il fumettista rivela che egli ha davvero impartito ripetizioni per un periodo, e davvero consigliava il film L’Odio ai propri studenti, con la speranza che potesse spronarli.

Il pallone-armadillo: per un breve momento, dopo un incontro con Alice, il protagonista è steso a letto e sembra che la sua coscienza lo porti alla deriva. Per un momento è possibile vedere un pallone rappresentante la sagoma dell’armadillo: si tratta di un riferimento al celebre pallone Wilson in Cast Away, con Tom Hanks.

La suora del treno: Zerocalcare spiega che è un personaggio ricorrente dei suoi fumetti, che lui definisce La suora pesce gatto. Il fumettista spiega che il personaggio ritorna spesso quando c’è da affrontare un viaggio.

Street Fighter: la scena in 8 bit in cui la mamma di Alice e Zero combattono è ovviamente ispirata al videogioco di Street Fighter. Il costume della donna riprende quello di Dalson del videogame.

Scritte e tag sui muri: Strappare Lungo i Bordi è una produzione costellata di scritte e tag di vari street artist sparse per le strade della città. Tutte le tag sono reali e vengono direttamente da crew che hanno prestato la propria arte all’opera Netflix.

Personaggi secondari e comparse: molte delle comparse sono in realtà personaggi che hanno già abitato gli universi di Zerocalcare. Durante tutto il corso della serie è possibile, anche solo di sfuggita, notarli e riconoscerli.

Leggi anche la nostra recensione di Strappare lungo i bordi.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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