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Il Diario di Apple ci ha convinti, ma non del tutto

Viviamo in tempi bizzarri.
Tempi in cui corriamo costantemente.
Tempi in cui diamo grande importanza al lavoro e alla carriera.
Tempi in cui non siamo mai davvero soli, eppure una buona parte della popolazione si sente abbandonata a se stessa.
Tempi in cui siamo bombardati di informazioni ma fatichiamo a trovare quelle giuste e assimilarle.

Tutto questo ha un impatto su ognuno di noi, anche se a volte rendersene conto è difficile, figuriamoci prendersi del tempo per ragionarci su, per ascoltarsi.

Qui entra in gioco la tecnologia.
Perché gli stessi strumenti che possono dividerci, distrarci, provocarci una varietà di emozioni, allontanarci dalla realtà, possono aiutarci.

Potrebbe sembrarvi paradossale ma in realtà le Big Tech stanno mostrando ultimamente più attenzione verso la nostra salute mentale di quanto non facciamo noi.
Lo fanno dicendovi quanto tempo passate davanti allo smartphone, lo fanno segnalandovi quanto siete stressati usando uno smartphone, lo fanno con app che includono mindfulness e meditazione o dandovi la cancellazione del rumore per prendervi una pausa dal caos del mondo.
Ora, non vogliamo certo dire che loro ci tengono e noi no.
Però, anche attingendo a tutto il nostro cinismo, potremmo quanto meno concludere che hanno individuato un bisogno e stanno cercando di rispondere ad esso.

Tra le aziende in prima linea c’è Apple che, con iOS 17.2, ha aggiunto un nuovo strumento votato proprio al nostro benessere psicologico: Diario. O Journal, se preferite la versione anglosassone.

L’app Diario di Apple: che cos’è e come funziona

Diario di Apple che cose

Diario è un’applicazione.
E no, non dovete scaricarla.
Se avete aggiornato il vostro iPhone ad iOS 17.2 la troverete sulla vostra homepage; se non avete ancora effettuato l’update, dovrete farlo per poterla utilizzare.

Non servono grandi spiegazioni o giri di parole per raccontarvi che cos’è il Diario di Apple.
Il nome è auto-esplicativo.
Avete presente il classico diario? Non quello di scuola, quello segreto. Quello che racchiude i nostri pensieri, le confessioni verso la nostra crush del momento, le nostre frustrazioni, le paure, le incertezze, gli sticker brutti, i ritagli di giornali, le foto stampante, le decorazioni con i pennarelli e i nostri disegni più orribili.
Diario vuole essere una versione digitale di tutto questo. Ma con dei limiti.

iOS 17.2 è disponibile da pochi giorni ma in realtà, grazie alla beta, sono settimane che noi utilizziamo il Diario di Apple. Settimane che non ci hanno visto particolarmente costanti, ve lo anticipiamo subito, ma c’è un perché. Anzi, ce ne sono diverse.
Proviamo a raccontarvi cosa ci è piaciuto e cosa non ci ha entusiasmato della nuova app ideata da Cupertino.

Cosa ci è piaciuto

Diario iphone come funziona

Diario è una delle app più minimali di Apple, eppure vi permette di fare una varietà di cose.
Proviamo a spiegarvelo meglio.
Una volta aperta vi troverete nel vostro feed – vuoto all’inizio.
Il feed è in ordine cronologico e vi mostra un’anteprima del contenuto delle singole annotazioni inserite.
Cosa potete fare qui?

  • con un tap espandete la nota, le foto o qualsiasi altro contenuto incluso;
  • con uno swipe a destra potete aggiungere un segnalibro alle note più importanti;
  • con uno swipe a sinistra visualizzate le icone per modificare o eliminare l’annotazione;
  • con un tap sui tre punti in basso a destra di ciascuna nota visualizzate tutte le cose elencate sopra ma in maniera differente.

In alto a destra abbiamo invece i filtri, per tipo di contenuto o per visualizzare solo ciò che avete aggiungo ai segnalibri.
In basso al centro invece avete un’enorme + per aggiungere una nuova annotazione.
Ed è qui che troviamo una delle cose che più abbiamo apprezzato di Diario.
Perché l’app di Apple non vi lascia soli con una pagina bianca, a meno che non lo desideriate.
L’obiettivo infatti è aiutarvi a scrivere, darvi degli spunti così ad aiutarvi a mettere nero su bianco ciò che provate.
Anche perché è questo il plus di un Diario: donare ad una pagina le nostre emozioni e riflessioni per riuscire a liberarci, a guardarle con più razionalità, con il giusto distacco, piuttosto che tenere tutto dentro e ospitare il caos nelle nostre menti.

diario apple come funziona


Cosa fa quindi l’app del colosso americano? Usa i dati raccolti dal vostro iPhone quotidianamente per darvi dei suggerimenti. Ad esempio, posti in cui siete stati oggi, foto fatte in giornata, persone con cui vi siete connessi, ricordi di mesi o addirittura anni precedenti o un mix di più cose che possano riassumere gli avvenimenti di quella specifica data.
Ma non solo: Apple vi da anche degli spunti di riflessione che possano aiutarvi ad esplorare i vostri sentimenti.
“Descrivi qualcosa per cui provi gratitudine e pensa al motivo per cui lo apprezzi tanto”.
“Prenditi un momento per descrivere qualcosa di speciale nella tua vita che hai dato per scontato”.
“Qual è il commento più gentile che potresti fare su di te?”

Insomma, sono suggerimenti che vi aiutano a guardarvi dentro, anche se molti all’apparenza vi paiono semplici o innocui.

Ma se già sapessi cosa voglio annotare? Beh, potete ignorare i consigli della Mela e scrivere ciò che volete. Oppure caricare foto e video, scattare una foto, aggiungere una nota vocale o registrare un luogo. Potete quindi arricchire una nota sfruttando la natura digitale dell’app Diario.

Cosa non ci è piaciuto

Ma fino ad un certo punto.
Dario non è un editor di testi completo.
Non ci sono colori diversi.
Non potete cambiare font.
Non potete aggiungere sticker.
Sia chiaro, non sono cose che potrebbero radicalmente cambiare la nostra esperienza d’uso ma non ci sarebbe dispiaciuto usare gli sticker creati con iPhone anche dentro quest’app di Cupertino.

Diario di Apple filtri

C’è un’altra mancanza nel Dario di Apple che invece pesa un po’ di più: l’assenza di un filtro per data o di un calendario. Per tornare indietro nel tempo devo scorrere tutte le annotazioni. Oggi, che ne abbiamo poche, non è un problema, l’anno prossimo potrebbe diventare problematico.
Manca anche una barra di ricerca. Se volessimo cercare le pagine digitali che parlano di una persona specifica, non potrei farlo. Se a gennaio vorrò filtrare le note in cui ho nominato il Natale, dovrò rinunciare.
Naturalmente ci aspettiamo che tutto ciò venga aggiunto in futuro ma è comunque strano sia assente ora, al lancio dell’app.

Arriviamo infine alla cosa che ci ha forse turbato di più: Diario è solo per iPhone.
Non c’è una versione per iPad, e nemmeno una per MacOS.
Abbiamo trascorso anni a scrivere un diario, prima da ragazzino o poi in età adulta, vuoi per sfogo vuoi per richiesta esplicita di uno psicologo o un terapeuta.
Quando pensiamo all’atto di tenere un diario, pensiamo ad un foglio e ad una penna. Perché, nonostante la digitalizzazione, buona parte di noi se la figura ancora così.
Il Diario di Apple ci obbliga a rinunciare a questo approccio.
Se vogliamo aggiungere una nota dobbiamo usare la piccola tastiera di iPhone e le nostre dita, operazione alquanto scomoda quando il testo inserito risulta piuttosto lungo.
Certo, potremmo dettare il nostro pensiero, potremmo usare le note vocali, ma questo limita un po’ la libertà del singolo utente, ed è un po’ una contraddizione: sono libero di usare più media ma non abbastanza libero da scrivere con una penna su un iPad. O con una tastiera grande su un computer.

Ha quindi senso provare il Diario di Apple?

diario iphone pro e contro

Il titolo di questo articolo afferma che il Diario di Apple ci ha convinti.
Eppure, l’avrete notato, ci sono elementi chiave che non ci hanno entusiasmato, mancanze che fatichiamo a spiegarci.
Perché quindi questa non è una stroncatura? Una bocciatura?
Ci sono quattro ragioni che ci portano comunque ad apprezzare quanto fatto da Cupertino.

La prima è la filosofia di fondo.
L’applicazione ha dei limiti ma nasce con l’obiettivo di aiutare le persone, di fornire uno strumento per il benessere psicologico delle persone, che troppo spesso ignoriamo e che solo in epoca recente abbiamo iniziato a considerare importante. Con difficoltà e resistenze. Persino nostre verso il nostro stesso equilibrio mentale.

La seconda è l’intuitività.
Diario è minimale ma molto semplice da capire e padroneggiare. Non ci sono troppe opzioni, impostazioni e cose con cui perdervi. Persino impostare un reminder o aggiungere il Face ID per evitare sguardi indiscreti è immediato.

La terza è l’accessibilità.
Stiamo parlando un’app che è sullo smartphone, un dispositivo che è con noi costantemente. Un’app che non dovete neanche installare perché arriva con un aggiornamento di sistema.
Immaginiamo quindi che le persone l’apriranno per curiosità e scopriranno di poter tenere un diario privato con estrema facilità, magari inizialmente solo aggiungendo foto, luoghi, persone per poi venire trascinate da riflessioni più profonde.
C’è chi potrebbe non aver mai desiderato avere un diario ma improvvisamente si scopre affascinato da questo strumento.
C’è chi si potrebbe vergognare ma la vergogna sparisce se è solo un’app per iPhone che chiede poche cose e pochi sforzi.
C’è chi vorrebbe tenere un diario ma non saprebbe da dove iniziare.
Insomma, il suo essere lì, a portata di mano, potrebbe fare la differenza e aiutare molte più persone di quante pensiate.

L’ultima ragione è la sicurezza.
Le informazioni che vengono utilizzate sono e rimangono nel vostro iPhone. Persino l’app Diario non ha accesso ai suggerimenti per le annotazioni finché non gli dite che sì, volete crearne una con quei dati.
E poi c’è la crittografia end-to-end to iCloud e il già menzionato Face ID (o Touch ID).
Questo significa che i vostri pensieri sono al sicuro, sempre.

Il futuro di questa app, e di molte altre

Siamo certi che questo sia solo l’inizio.
Molto probabilmente il Diario di Apple si evolverà nel corso del tempo, tenendo come sempre in considerazione anche i feedback provenienti dagli utenti.

Non rimarrà da solo a lungo.
O meglio, già oggi l’App Store è pieno di applicazione che hanno il medesimo scopo, applicazioni che ora possono sfruttare la nuova API Journaling Suggestions. In sostanza gli sviluppatori potranno beneficiare degli stessi suggerimenti forniti ora dall’app ufficiale, andando quindi a potenziare e semplificare l’esperienza d’uso.

Non sappiamo voi, ma noi non vediamo l’ora di scoprire come si evolveranno questi software.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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