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La maga Chappy: un anime dal drammatico finale

Uno degli anime più maturi degli anni '70 e '80, che mette lo spettatore di fronte a temi molto delicati e drammatici

È tempo di tuffarsi nuovamente tra i protagonisti degli anime degli anni ’80 e rivivere le avventure di un’altra amata maghetta di quegli anni: La maga Chappy. Arrivata in Italia nel 1982 sulle televisioni locali, in realtà va in onda in Giappone molto prima. È il 1972 quando il primo dei 39 episodi de La maga Chappy, anime prodotto da Toei Animation, arriva sul network giapponese TV Asahi, regalando al pubblico le avventure di questa famiglia magica che decide di trasferirsi sulla Terra.

Il cartone animato, che appare destinato ad un pubblico di soli bambini, ha invece dei risvolti drammatici, soprattutto sul finale, toccando tematiche anche molto delicate e sicuramente poco adatte ad un pubblico di minori.

La maga Chappy: la storia dell’anime

Una maghetta annoiata

La nostra giovanissima protagonista non è una terreste ma, come spesso accade con le maghette degli anni ’80, viene da un altro magico pianeta, il cui nome non è dei più originali: Magilandia. Chappy appartiene ad una famiglia della nobiltà dei maghi e ha un fratellino, Juno, che è a lei legatissimo e la segue in tutte le sue marachelle. Una sera, durante un ballo tenuto dai suoi nonni, Chappy e fratellino, stanchi e annoiati, decidono di lasciare la festa e cambiare addirittura pianeta.

Così, a bordo di una scopa volante, i due piccoli maghi decidono di trasferirsi sulla Terra, un pianeta che da tempo osservano con grande curiosità. La gioia dell’arrivo si trasforma però subito in stupore: il pianeta che osservavano con ammirazione non è proprio ciò che si aspettavano.

chappy maga anime

Il trasferimento sulla Terra

La maga Chappy e suo fratello Juno sono negativamente sorpresi dal pianeta in cui si ritrovano. La Terra è sporca, ricca di problematiche che portano il minore dei fratelli a chiedersi: “Perché gli umani trattano in questo modo un così bel pianeta? Forse sono un po’ stupidi…” Fatto sta che ormai ci sono e vogliono visitare questo pianeta così interessante. Chappy decide di usare la magia per creare una casa in cui vivere e questo attira le prime curiosità e anche i primi imprevisti per i due bambini.

A salvarli da alcuni malintenzionati che si introducono in casa sono però i loro genitori, giunti sulla Terra dopo la loro fuga. Mamma e papà prendono una decisione: vivranno anche loro per un periodo sulla Terra.

Una maga che ama la Terra

In pochi episodi tutta la famiglia di Chappy si trasferisce sulla Terra, nonni compresi. La nostra maghetta inizia dunque ad ambientarsi su questo nuovo pianeta e a fare le sue prime amicizie. Si finge infatti una bambina umana, nascondendo le sue abilità magiche anche perché mal viste dagli umani e, per questo, pericolose. Ciò non vuol dire che la maga non ricorrerà mai ai suoi poteri, anzi: nel corso dei 39 episodi saranno parecchi i momenti di difficoltà che la bambina riuscirà a risolvere solo con la sua particolare bacchetta dal doppio bocciolo di rosa. Va detto che Chappy, proprio per l’amore che sviluppa per la Terra, cerca di aiutare il pianeta e i suoi abitanti di fronte a inquinamento, incidenti, disgrazie ed inondazioni.

Il gesto drammatico di Chappy

Tra avventure e peripezie arriviamo al finale de La maga Chappy. Nell’ultimo episodio dell’anime la nostra protagonista, il suo fratellino e gli amici sono insieme in una baita di montagna, durante il periodo di Natale. Fuori però infuria una tempesta e i bambini cercano di proteggersi barricando finestre e porte. Uno di loro però decide di uscire in controllo ma finisce nei guai. Sta quasi per essere colpito da un fulmine quando Chappy lo salva usando la sua magia. Il bambino scopre dunque che Chappy è una maga, mettendo a rischio lei e la sua famiglia.

Il segreto di Chappy ormai è stato svelato: il bambino sparge subito la voce e tutti i bambini si allontanano da lei e Juno. Disperata, Chappy prende una decisione disperata: togliersi la vita. Scrive una lettera d’addio ai genitori ed è decisa a suicidarsi in mare aperto.

chappy maga finale

Il finale

Chappy sta per togliersi la vita quando i suoi genitori, a bordo della loro scopa, la trovano in riva al mare e la salvano. Una volta tornati a casa, l’intera famiglia pensa ad un piano per salvarsi dall’imminente punizione che arriverà dal re dei maghi di Magilandia. A turno l’intera famiglia si reca a parlare col re in persona, pregandolo di perdonare Chappy. Il re non ha dubbi: la bambina non verrà punita perché ha utilizzato la sua magia per salvare la vita di un umano e, quindi, in un’occasione in cui era necessario usarla.

Chappy, Juno e i loro genitori sanno però che ormai la loro vita sulla Terra è compromessa. La protagonista decide così di salutare i suoi ormai ex amici attraverso un sogno e di tornare insieme alla famiglia sul suo pianeta d’origine.

La maga Chappy: curiosità e considerazioni sull’anime

Gli occhi di Chappy specchio dei problemi del pianeta

Quello che all’apparenza può apparire come un anime molto infantile, dai disegni non eccelsi e dalle avventure spesso anche un po’ ripetitive, è in realtà uno dei più maturi degli anni ’70 e ’80. Chappy porta con sé tante tematiche delicate, che la protagonista vive e vede con i propri occhi. Una appare sin dai primi momenti del cartone animato, quando Chappy e il suo fratellino arrivano sulla Terra. Quel meraviglioso pianeta che vedevano da lontano con grande ammirazione è ben diverso dalle loro aspettative.

Sin da subito Chappy e Juno denunciano le cattive condizioni in cui versa il pianeta. Ne sottolineano la sporcizia, l’inquinamento e, più avanti, vivono anche fenomeni atmosferici e naturali pesanti. Attraverso i loro occhi lo spettatore vive il malessere del nostro pianeta e assume il messaggio, inviato anche ai più piccoli, di doversi prendere cura del luogo in cui si vive prima che le conseguenze siano disastrose.

Un anime per bambini con tematiche adulte

I problemi del pianeta, come dicevamo, non sono l’unica tematica che Chappy vive e affronta nel corso dell’anime. La protagonista ci porta a spasso tra i quartieri poveri della città, mettendo in evidenza alcune realtà nipponiche difficili. Tuttavia sono due i temi più toccanti dell’anime.

Il primo è quello del suicidio. Impossibile pensare ai giorni nostri di trovare in un anime dedicato ad un pubblico di minori un tema come questo, soprattutto se poi pensiamo che a tentare di togliersi la vita è una bambina. Chiaro che la tematica è particolarmente matura e porta alla luce un tipo di scelte da parte degli addetti ai lavori del tempo anche drastiche ma non inusuali per quei tempi. L’immagine di una bambina pronta a togliersi la vita in mare per espiare la colpa commessa è una scelta narrativa estrema che, tuttavia, si innesta perfettamente in quel leitmotiv del sacrificio, punto cardine degli anime degli anni ’80.

Secondo e ultimo tema è quello dell’emarginazione. Anche negli anime la ‘diversità’ fa paura e porta gli altri a rimanerne ben distanti. È ciò che accade anche alla piccola Chappy quando uno dei suoi amici scopre che è una maga. La vera identità dell’amica pesa anche più del fatto che lei le abbia salvato la vita, ed è per questo che sparge la voce, portando chiunque intorno a lei a trattarla da ‘diversa’, ad allontanarsi da lei. “Noi non giochiamo con la gente strana” è la frase che Chappy si sente dire più volte da quelli che sono stati in più di 30 episodi suoi inseparabili amici. Eppure la protagonista, seppur affranta, non dimentica l’affetto, non si vendica né prova risentimento. Prima di andare via, decide di incontrarli in un bellissimo sogno in cui tutti si vogliono di nuovo un gran bene.

La sigla

La sigla, dal titolo ‘Chappy’, ha testo e musica di Riccardo Zara ed è cantata dal celebre gruppo I Cavalieri del Re.

Volete rivivere altre storie legate agli anime degli anni ’80? Siamo andati all’avventura con la piccola Memole, combattuto al fianco di Re Artù e riso insieme ai Predatori del tempo. Abbiamo vissuto i tormenti d’amore di Johnny e della dolce Kyoko. Ci siamo immersi nelle battaglie su pattini a rotelle di Muteking; vissuto il drammatico percorso di Remi e ci siamo appassionati alle sfide sportive di Holly e BenjiShingo e Mila e Shiro. Ma anche molto, molto altro!

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Anna Montesano

Scrittrice da quando ne ho memoria, dai diari al web. Viaggiatrice incallita e malata di serie tv, appassionata di tv e cinema. Nella vita un solo motto: "Perché rimandare a domani quando puoi vederlo oggi?"

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