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Impazzano i meme Evil be like: cosa sono, come crearli

Spopolano su Instagram e Twitter le immagini in negativo di vip (e meno vip)

Ormai, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con i social sa che – non appena accade un fatto di un certo clamore – ci sono due modi di commentarlo e diffonderlo. Il primo e più istituzionale è quello di reperire informazioni dagli organi di stampa che riteniamo attendibili. Il secondo, se proviamo il desiderio di sdrammatizzare l’accaduto, è quello di cercare sui social i più divertenti meme a corredo di quell’avvenimento, e passarli ai nostri amici (che nel frattempo avranno fatto lo stesso con noi).

Da qualche giorno però gli utenti di Instagram e Twitter si saranno accorti dell’esistenza di una tipologia diversa di meme. Che non nasce più come commento di un determinato fatto accaduto, bensì è riconoscibile per una specifica caratteristica tecnica. Si tratta di immagini – di personaggi noti e meno noti – in negativo, quasi sempre con due didascalie. Se la seconda è più esplicativa, la prima (di solito quella piazzata in alto) ribadisce il tormentone del momento, “Evil be like”. Dove, sempre nella maggioranza dei casi, tra “Evil” e “be like” è inserito il nome della persona raffigurata.

Scopriamo qualcosa in più sui meme Evil be like. Da dove provengono, cosa sono e anche come è possibile crearli.

Nascita e significato dei meme Evil be like

I meme Evil be like nascono negli Stati Uniti. Davvero arduo stabilire chi abbia dato il via alla catena. Anche se il primo meme di questo tipo sembra sia apparso lo scorso 12 settembre su una pagina Facebook. Nella quale era raffigurato il negativo di Martin Luther King con le due didascalie ormai tipiche. La prima recitava “Evil MLK be like” (dunque con l’acronimo MLK anziché il nome per esteso), e la seconda con su scritto “I have a nightmare”. Fin troppo chiaro che si trattasse del rovescio della storica frase “I have a dream”, che il leader storico del movimento per i diritti civili degli afroamericani ha pronunciato a Washington il 28 agosto 1963, durante la marcia per il lavoro e la libertà.

Da lì, il successo è stato clamoroso e rapidissimo: valanga di like, “plagio” della modalità di innesco della battuta, passaggio di social in social (da iFunny a Reddit) e approdo in Europa.

Evil be like

Come funzionano i meme Evil be like

La scintilla umoristica alla base dei meme Evil be like è spiegabile bene proprio con l’esempio di Martin Luther King. Esattamente come nel gioco visivo, cioè l’immagine resa in negativo, anche la frase fatta pronunciare dal personaggio in questione dovrà dire l’opposto di quanto ha detto, o direbbe, chi viene raffigurato.

E di solito, il capovolgimento di prospettiva crea motti ambigui, inquietanti o sulfurei. Da qui il nome “Evil be like”, traducibile più o meno con “Che il male sia come…”

Qualche esempio

La tipologia di gioco è chiara. Sta poi alla fantasia, alla cultura e alla verve comica di ciascuno creare meme Evil be like più o meno ficcanti.

Diciamo che ne esistono di due categorie. Vediamo per ciascuna di esse qualche esempio comprensibile al pubblico italiano.

I meme con vip

Della prima categoria fanno parte tutti i meme Evil be like che, come nel caso di Martin Luther King, prendano in giro (o spunto da) personaggi celebri. Dei quali il grande pubblico dovrebbe conoscere abitudini e frasi tipiche.

Ecco un esempio dal mondo della musica nostrana: l’immagine in negativo di Eros Ramazzotti che canta “Più brutta cosa non c’è, più brutta cosa di te” (rovesciamento di “Più bella cosa non c’è, più bella cosa di te”).

Saliamo di qualche gradino e citiamo un meme più sottile, che raffigura l’immagine della regione Molise accompagnata dall’orgogliosa didascalia “I exist”. Qui la battuta è di segno opposto, diventa per così dire positiva. E significa che una piccola regione italiana spesso esclusa dalle cronache rivendica fieramente la propria appartenenza al Belpaese.

I meme con specifiche tipologie umane

Ma non tutti i meme Evil be like prendono spunto da vip. Ce ne sono anche di spassosi che sfruttano luoghi comuni radicati su specifiche tipologie umane. Ad esempio, chi non ha avuto una nonna che – vedendoci magri e smunti – ci cucinava pranzi nuziali ogni volta che andavamo a farle visita? Ebbene, la suddetta nonna nel meme Evil be like dirà invece: “Sei ingrassato ‘a nonna, mettiti a dieta”.

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Come creare i meme Evil be like

Ora che siamo diventati conoscitori esperti dei meme Evil be like, non ci resta che sapere come crearne a nostra volta.

I passaggi sono due: si dovrà prima approntare il negativo di un’immagine e poi aggiungere le scritte.

Per il negativo è sufficiente utilizzare le opzioni di ritocco integrate nella galleria fotografica del proprio Android o su iPhone, aumentando per esempio il contrasto. Per creare al volo un negativo perfetto si può fare ricorso ad app gratuite come Snapseed.

E per aggiungere le didascalie? Potete ad esempio usare Imgflip Meme Generator, che da browser è scaricabile sia per iPhone che per Android, e come app solo per Android. Si clicca su Upload new template, si seleziona la foto modificata e si aggiungono le scritte. Infine, un clic su Generate Meme e il gioco è fatto.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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