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Come è cambiato: la casa

Dalla caverna alla smart home

Com’è cambiata la casa? Con questa domanda, cari lettori, non ci permettiamo certo di chiedervi la cronistoria dei vostri lavori di ristrutturazione, o come avete mutato nel corso degli anni la disposizione delle stanze e della mobilia.

Faremo semmai un breve excursus su come è cambiata la casa nella storia. Vedremo, cioè, come il progresso ci ha portato a costruire e abitare ambienti sempre più confortevoli.

Prima di scoprire come è cambiata la casa, però, onoriamo una nostra consuetudine. Diamo cioè la definizione di cosa sia una casa.

Casa e abitazione

Le definizioni sono importanti, e stavolta lo sono ancor di più. Perché sinora abbiamo parlato di casa, ma sarebbe stato più corretto parlare di abitazione.

La casa è infatti un edificio eretto a scopo abitativo. E a sua volta l’edificio è una costruzione edilizia. Mentre l’abitazione, o unità abitativa, è qualunque luogo in cui l’uomo risiede.

castello

Le prime abitazioni

I primi luoghi in cui gli esseri umani hanno abitato sono, naturalmente, abitazioni e non case.

Gli uomini preistorici hanno iniziato a ripararsi dagli agenti atmosferici, e a riposare, usando un grado zero di tecnologia. Semplicemente, cioè, trovando rifugio in alberi cavi, grotte o caverne, senza in alcun modo costruire nulla con le proprie mani.

Per capire come è cambiata la casa, anzi in un certo senso come è nata, occorre andare all’avvento dell’agricoltura. Infatti nel Neolitico (dal 10.000 al 3.500 a.C. circa) l’uomo passa dal nomadismo alla sedentarietà. E si inizia a porre il problema di creare abitazioni più confortevoli.

Ecco quindi apparire le prime capanne e tende, costruite con rami, frasche, canne, paglia, argilla e legno. Potevano essere di forma circolare o quadrangolare, e nelle sue varianti più evolute avevano una copertura esterna in pelle animale.

Le palafitte e i nuraghi

Un vistoso salto in avanti dal punto di vista architettonico lo si ha con l’avvento delle palafitte.

Le prime sorgono intorno al 2000 a.C., e vengono edificate in zone umide. Si tratta di gruppi di capanne col pavimento sorretto da pali infissi sul fondo di un lago, una palude o comunque un corso d’acqua. Lo scopo è quello di difendersi dai nemici e dagli animali feroci.

Una menzione a parte va fatta per i nuraghi, che nascono nel medesimo periodo e sono propri unicamente della Sardegna. Sono costruzioni in pietra, dalle varie forme ma prevalentemente troncoconiche, che hanno dato vita appunto alla civiltà nuragica.

In realtà nei villaggi nuragici le vere e proprie abitazioni attorniavano i nuraghi, la cui funzione è ancora oggi oggetto di dibattito. Per alcuni erano torri di avvistamento militare, mentre per altri venivano utilizzati a scopo religioso o astronomico.

I mattoni

Per capire come è cambiata la casa occorre chiamare in causa il mattone, la cui cottura è stata inventata dai Sumeri.

In una necessaria sintesi, possiamo dire che se ne è fatto uso in tutto il mondo antico, dalla civiltà egizia a quelle greca e romana.

Proprio i romani, inoltre, sono i primi a ragionare con metodicità alle infrastrutture, dalle strade agli acquedotti.

Dal Medio Evo all’età barocca

Durante il Medio Evo la casa è sempre meno un semplice luogo in cui trovare riparo, e diventa sempre più il simbolo di una determinata condizione sociale.

Nascono così i castelli e le case-torri, che hanno anche una funzione difensiva.

In età rinascimentale e barocca, poi, si sviluppano in tutta Europa i grandi palazzi e le regge nobiliari.

smarthome

Dalla rivoluzione industriale a oggi

Intorno alla metà del Settecento, con la rivoluzione industriale, nascono le case operaie, nei pressi delle fabbriche. Mentre la borghesia occupa con i suoi palazzi le vie più prestigiose delle città.

Nell’Ottocento il ferro si aggiunge ai materiali di costruzione. Ed ecco innalzarsi, nel 1882 a Chicago, il primo “grattacielo”: le virgolette sono d’obbligo, dal momento che aveva solo 10 piani.

Nel frattempo gli appartamenti vengono dotati di acqua, elettricità e servizi igienici di concezione moderna.

Nel corso del Novecento si alternano diversi stili, dal Liberty al razionalismo, con un’attenzione crescente alla collocazione delle abitazioni in contesti urbani sempre più affollati. Nascono così i condomini.

La smart home

Col progredire della tecnologia, come è cambiata la casa? Beh, le abitazioni stanno diventando spazi in cui non solo ripararsi o riposare, ma anche godere di una serie di agi. Si punta a ridurre sempre di più le operazioni manuali, a favore di una serie di comandi a distanza.

La domotica, ad esempio, prevede un sistema di cablaggio dell’impianto elettrico che permetta di automatizzare diverse funzionalità (ad esempio degli elettrodomestici e della climatizzazione).

Da lì si arriva alla smart home. Che, facendo riferimento all’Internet of Things, permette la connessione alla Rete di una serie di dispositivi domestici, azionabili a distanza grazie alle app.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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