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La storia di Musk su Twitter (e i tweet che gli sono costati milioni)

Il nuovo proprietario del social ha un rapporto complicato con la piattaforma che ha appena comprato

Elon Musk ha appena acquisito Twitter, ma la sua storia complicata con il social ha inizio più di dieci anni fa. Il CEO di Tesla ha più volte utilizzato un tweet per farsi pubblicità, per lanciare provocazioni, per proporre idee. E anche per mettersi nei guai. Guai costati anche diversi milioni di dollari.

Elon Musk e la sua storia su Twitter

Musk ha creduto fin da subito in questa piattaforma social, cui ha aderito nel 2009 (la società nasce nel 2006). E almeno dal 2017 ha iniziato a far capire il proprio interesse per questo social, scrivendo che “Amo Twitter” per poi commentare il suo stesso post con un “quanto costa?”.

Con un account da 84 milioni di follower, Musk sembra davvero adorare la piattaforma. Dove parla di politica, economia, dove lancia progetti individuali e parla da CEO di Tesla e SpaceX. Ma che usa anche per condividere deep fake della sua faccia sul volto di Dwayne The Rock Johnson o dove invita a sganciare bombe atomiche su Marte.

Ma negli anni con i suoi tweet ha causato più di un problema. Per se stesso, gli azionisti per cui lavora e anche per suoi oppositori più o meno vocali.

Elon Musk Twitter storia

Tweet che costano caro

Spesso i tweet di Musk sono di un umorismo piuttosto grossolano, ma la sua posizione fa sì che sia difficile capire se stia scherzando o meno. Questo è il caso di un suo tweet di agosto 2018, quando scrisse di star “considerando di privatizzare Tesla per 420 dollari. Trovati i fondi”.

Nel gergo americano, 4-20 è un numero per parlare di marijuana e sembra evidente con il senno di poi che Musk volesse semplicemente fare una battuta. Ma quando questa battuta la fa il maggior azionista e CEO di una società, gli effetti sono tutt’altro che comici.

La SEC (Securities and Exchange Commission) ha multato 40 milioni di dollari Musk, per avere mal informato gli investitori: 20 milioni personalmente e 20 milioni a Tesla. Musk però dice che “ne valeva la pena”.

La Commissione ha chiesto che controllasse con un team di legali prima di twittare sulla società che gestisce. Ma Musk non ha mantenuto la promessa nel 2020 quando ha scritto “i prezzi delle azioni di Tesla sono troppo alti secondo me”.

elon musk twitter fondi trovati

Risultato? 14 miliardi di dollari persi a Wall Street. E non si ferma qui. Nel 2021 ha twittato un sondaggio chiedendo ai suoi follower se avrebbe dovuto le azioni di Tesla, cosa che poi ha fatto. Attualmente lui e il fratello sono sotto indagine, perché c’è il sospetto di insider trading: Musk avrebbe avvisato il fratello prima del tweet, e lui avrebbe venduto le azioni quando valevano di più.

Su questi due casi la SEC deve ancora intervenire. Potrebbero diventare i tweet più costosi della storia, battendo il precedente record di 40 milioni di dollari.

La questione delle grotte

Se il tweet sulle azioni di Tesla di solito costano caro, sono altri quelli che l’hanno portato in tribunale. Nel 2019 infatti Musk finì a processo su denuncia dello speleologo britannico Vernon Unsworth.

Su Twitter si discuteva di come recuperare un team di giovani giocatori di calcio da una grotta in Tailandia. Musk aveva proposto di aiutare il gruppo con un sottomarino, ma Unsworth aveva fatto notare che il sottomarino era troppo grande per passare nell’anfratto e raggiungere i giocatori dispersi.

Musk invece sostenne che avrebbero risolto tutto con il sottomarino, no problemo“. Per procedere a chiamare lo speleologo “pedo guy“, sostenendo senza alcuna prova che fosse un pedofilo. Musk ha poi rimosso il tweet dopo che molti hanno fatto notare come fosse irresponsabile accusare qualcuno di un reato tanto grave davanti ai suoi allora 22 milioni di follower.

Musk ha ammesso di essersi sentito insultato e di aver reagito insultando“. La corte lo ha esonerato.

La storia di Musk su Twitter: il rapporto con la politica

Musk negli ultimi due anni ha iniziato anche a twittare di politica, anche se non sempre con eleganza. Nell’autunno scorso, quando alcuni Democratici avevano proposto una tassa sui guadagni finanziari dei miliardari, Musk aveva risposto: “Esatto. Prima o poi finiscono i soldi degli altri e vengono a prendere i tuoi”. Per poi passare agli insulti personali, scrivendo in risposta al senatore indipendente Bernie Sanders: “Continuo a dimenticarmi che sei ancora vivo”.

Elon Musk person of the year Time

Più di recente aveva pubblicato una foto di Hitler per insultare il presidente canadese Justin Trudeau, scrivendo “Smettetela di paragonarmi a Justin Trudeau”. Non proprio comicità elevata.

La questione Covid

Ma i suoi rapporti con la politica su Twitter sono moltiplicati durante la pandemia, dove spesso ha lamentato le misure di distanziamento sociale imposte dalla California (ha poi spostato la sede di Tesla in Texas).

Nel marzo 2020, all’inizio della pandemia, aveva scritto: Questo panico da coronavirus è stupido“. Più tardi nello stesso mese aveva twittato che i “bambini sono essenzialmente immuni”.

La storia di Elon Musk su Twitter va avanti da anni, con continue controversie. Dalle presunte manipolazioni del mercato delle criptovalute quando ha prima promesso e poi smesso di vendere le auto Tesla pagando in Bitcoin, fino alle sue esternazioni filosofeggianti sul fatto che viviamo tutti dentro Matrix.

Musk ha utilizzato Twitter per sponsorizzare le sue società e ottenere una visibilità mediatica enorme. Ma anche come giocattolo di cui qualche volta perde il controllo (e ne paga, a volte, il prezzo). Nell’ultimo mese i suoi tweet si sono concentrati sul futuro di Twitter e sulle novità che vorrà mettere in campo. Tuttavia, con ogni probabilità i dipendenti di Twitter sperano sia più stabile come dirigente che come twittatore.

L’acquisizione del social segna l’inizio di una nuova fase del rapporto di Elon Musk con Twitter, oppure sarà ancora la stessa storia? Vista la sua propensione a twittare di tutto, lo scopriremo molto presto.

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Source
Politico

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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