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Resident Evil, cosa non funziona della nuova serie TV Netflix?

La nuova serie TV di Netflix non ha riscosso particolare successo tra il pubblico, specialmente tra i fan. Cos'è che è andato storto?

La nuova serie TV targata Netflix ispirata al famoso franchise di Resident Evil non ha riscosso il successo sperato. Cos’ha di sbagliato questa serie TV e per quale motivo non dovreste assolutamente guardarla? Scopriamo insieme tutti gli elementi che hanno rovinato il prodotto targato Netflix.

Ci teniamo a sottolineare che all’interno dell’articolo ci saranno degli spoiler relativi alla serie TV. Se quindi non l’avete vista (cosa buona e giusta) e non volete rovinarvi la pessima sorpresa, interrompete la lettura. Se invece non l’avete vista ma volete comunque sapere perché non continuare a vederla, prego, procedete.

Resident Evil – La Serie di Netflix: perché non dovreste guardarla?

Resident Evil è una delle serie di videogiochi di maggior successo di tutti i tempi e il capostipite del genere survival horror. Nel corso degli ultimi vent’anni, come sappiamo, il prodotto di Capcom è stato vittima di vari adattamenti seriali e cinematografici, tra cui la serie di film interpretati da Mila Jovovich che sono diventati dei cult ma che, però, non godono di particolare considerazione da parte dei fan sfegatati del gioco.

Dopo il ritorno del franchise con il settimo e l’ottavo capitolo, c’è stato un rinnovato interesse per il franchise e per la creazione di adattamenti cinematografici. Tra di essi troviamo Resident Evil: Welcome To Raccoon City, il più recente film uscito nel 2021 e un altro incredibile fallimento. Ora, nel 2022, Netflix ha rilasciato la sua nuova serie televisiva ispirata a Resident Evil che però sta facendo scalpore tra i fan per tutti i motivi sbagliati.

Cosa c’è che non va in questo adattamento?

Addio fedeltà, benvenuta fantasia

Le aspettative per la serie Netflix erano piuttosto alte e sono aumentate esponenzialmente con l’avvicinarsi del debutto ufficiale della serie. In fan erano curiosi di una serie TV che, secondo le loro aspettative, avrebbe offerto un prodotto più fedele ai videogiochi. Invece, ciò che ha offerto Netflix ha solo sconcertato il pubblico, che si è ritrovato ad odiare completamente il prodotto – noi compresi.

Qual è il più grande problema della serie? Semplice: non ha nulla a che vedere con i videogiochi.

La nuova serie di Netflix si svolge in due archi temporali differenti, il 2022 e il 2036, e segue le figlie di Albert Wesker. Le due sorelle, Jade e Billie, sono le tipiche adolescenti intrappolate in una trama già nota: hanno dovuto lasciare la loro casa e trasferirsi in un posto nuovo a causa del lavoro del padre con la Umbrella.

Prima che venga a conoscenza di ciò, però, la serie ci mostra Jade del 2036 che sta tentando di eseguire una sorta di esperimento su un’orda di zombie infettati dal virus T. In seguito un gigantesco insetto mutante (simile ai mostri presenti nel film Tremors) attacca improvvisamente la ragazza.

Questo incipit è un grande depistaggio, che porta ad un altro grande problema della serie – e uno dei tanti motivi per cui non dovreste guardare questa serie TV nemmeno per curiosità (in particolare se siete fan). Gli zombie presenti all’interno di questa serie TV non sono zombie. Quelli che abbiamo conosciuto con i videogiochi sono scomparsi. Oltretutto dovrebbero essere il piatto forte, i veri protagonisti della storia: in realtà sono delle inutili comparse.

Un altro grande problema di questo prodotto, poi, è proprio il virus T.

La serie vuole ingigantire il problema relativo al virus e ci confida che il mondo intero – circa 6 miliardi di individui – sono ora zombie. Improvvisamente il virus si è diffuso in tutto il mondo e, a differenza di quanto ci ha narrato il videogioco, è anche cambiato. Nel corso dei primi episodi Jade ci svela che il virus T riprogramma la mente delle persone, le quali diventano, a distanza di anni, sorde e anche cieche. L’unico senso che continuano a sviluppare sempre di più è l’olfatto.

Quindi, gli effetti del virus T – che nei videogiochi riporta in vita le cellule morte degli individui – scompaiono definitivamente. Gli individui presenti nella serie di Netflix non attraversano il processo di morte e di “rianimazione delle cellule” attraverso il virus.

Inoltre i videogiochi – almeno i primi capitoli – ci hanno abituato con zombie lenti: qui, invece, gli zombie corrono e riescono anche ad afferrare le persone (un po’ come fanno i giocatori di rugby, per capirci).

Vorremmo anche parlare della CGI ma ci limitiamo a stendere un velo pietoso, è meglio così.

Un grande dramma adolescenziale e cloni su cloni

resident evil serie tech princess

Niente tensione, niente paura, niente angoscia. La maggior parte della serie targata Netflix è un grande dramma adolescenziale con uno sfondo di spionaggio farmaceutico e con qualche zombie che ogni tanto ci ricorda che esiste.

Adesso parliamo di un altro grande problema, il personaggio di Albert Wesker, ovvero una delle scelte più sconcertanti dell’intero prodotto. Lance Reddick ha il compito di interpretare questa strana versione del personaggio e fa un lavoro più che ammirevole. In effetti, Reddick è uno dei punti di forza della serie, ma la scelta di chiamare il suo personaggio Albert Wesker nel tentativo di attirare i fan del franchise gli si è decisamente ritorta contro.

Nei giochi, Wesker è ancora uno scienziato, ma viene introdotto principalmente come membro della STARS, capitano della Squadra Alfa. È anche un folle traditore che, nei capitoli successivi, diventa deciso a cambiare il mondo liberando il virus.

Nella serie, Wesker è un uomo devoto della Umbrella, uno dei loro migliori scienziati e padre regolarmente assente di Jade e Billie. Nel corso della serie inizia a mettere in discussione l’etica della Umbrella e gli effetti potenzialmente dannosi della loro nuova droga Joy. Wesker si allontana dalla Umbrella quando diventa chiaro che le sue figlie, soprattutto Billie, rischiano di essere catturate e sottoposte a vari esperimenti.

Nella seconda metà della serie, viene rivelato che il Wesker che il pubblico ha seguito è in realtà un clone del Wesker originale. In un flashback, viene mostrato che ci sono tre cloni di Wesker che lavorano insieme in un laboratorio, mentre il Wesker originale si occupa dei suoi affari.

Il Wesker originale è un personaggio completamente freddo, che sembra godere della violenza e non si fa problemi a sparare immediatamente in testa a uno dei suoi cloni quando non ottiene i risultati desiderati.

I due cloni rimasti, il Wesker principale della storia e Bert, vengono rapidamente catturati dalla Umbrella. All’insaputa del Wesker principale, Bert è stato tenuto rinchiuso per anni nella struttura della Umbrella, mentre a lui (il Wesker della storia) è stato permesso di continuare a vivere la sua vita, anche se alle dipendenze della società.

È una scelta estremamente strana quella di includere i cloni nella trama principale. Sembra infatti essere un cenno al fatto che nei giochi Wesker faceva parte di un gruppo di bambini cresciuti dal dottor Spencer e su cui sono stati condotti degli esperimenti. Tutti i soggetti sono stati chiamati Wesker dal nome del capo del progetto e non si sa nulla delle loro identità originali.

Resident Evil – La Serie di Netflix: salti temporali inutili

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Un altro elemento che non aiuta la serie a riprendersi e, anzi, la aiuta ad affondare ancora di più sono i salti temporali.

Per la maggior parte, gli eventi che si svolgono nel 2036 sono incredibilmente noiosi. Jade rimbalza da un luogo all’altro, cercando di sfuggire alla Umbrella e al contempo di saperne di più sul virus e di trovare una cura; o almeno un modo per far vivere in sicurezza i pochi esseri umani rimasti.

Quelle che dovrebbero essere le sezioni più ampie e d’azione dello show cadono nel vuoto, risultando banali e inutili. Non c’è mai del vero pericolo o tensione. Gli “Zero”, il modo in cui vengono chiamati gli infetti, sono una minaccia appena presente di cui si parla ma che si vede appena. Inoltre le loro apparizioni sono brevi e decisamente poco spaventose. Nulla a che vedere con i brividi e la tensione dei primi videogiochi della serie.

Un altro elemento che fa sbadigliare dall’inizio alla fine è il rapporto e il conflitto tra Jade e Billie. I loro personaggi sono monodimensionali e già visti: Jade è l’adolescente testarda e arrabbiata con il mondo; Billie è quella tranquilla e sensibile. Alla fine, ovviamente, è la tranquilla figlia di papà a essere infettata dal virus e a subire un effetto diverso, che la porta a diventare l’antagonista del futuro.

Questa era un’occasione d’oro che Netflix avrebbe dovuto prendere al volo. Il colosso dello streaming avrebbe potuto offrire al pubblico un adattamento fedele al franchise di Resident Evil. Invece ha solo sprecato denaro e tempo, urtando al contempo il pubblico.

Per noi è inconcepibile. Per quale motivo è così difficile realizzare un adattamento fedele ai videogiochi?

Resident Evil – Welcome to Raccoon City è stato un altro enorme flop ma almeno ci ha offerto alcuni luoghi iconici dei videogiochi. La serie TV di Netflix, invece, è stato l’ennesimo buco nell’acqua. Con un altro nome, la serie TV di Netflix avrebbe potuto offrire qualcosa di più ed essere quasi piacevole.

Scegliendo però il nome di Resident Evil, il colosso dello streaming si è semplicemente scavato la buca da solo.

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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Commenti

  1. Proprio non ce la fanno a darci un prodotto soddisfacente. Welcome to Raccoon City sembrava promettere bene invece un gran minestrone di situazioni, luoghi e personaggi mescolati insieme. Personaggi che non si incontrano mai nella storia originale o che mettono piede in posti dove in realtà non sono mai stati. Leon in RE2 è si un novellino ma è anche risoluto e determinato! Nel film l’hanno reso uno smidollato inetto e per di più l’attore mi ispira odio solo a guardarlo, quasi quasi mi aspettavo che invece di uccidere gli zombi si mettesse a predicargli pace e bene a suon di namaste! Dio mio che roba!

  2. Nessuno ha notato un errore che dire grossolano è poco. Nel finale, la figlia di Jade viene attaccata a bordo della nave dalla donna/zombie recuperata dal fondale marino, quindi non è invulnerabile… Quando il megacoccodrillo se la potrebbe pappare invece non lo fa, come se lei fosse immune. Grossissimo errore di trama che vanifica ogni pseudo spiegazione scientifica

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