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La Cina spegne Internet ai suoi giovani: stop al web notturno per i minorenni cinesi

E non più di 40 minuti al giorno per chi ha meno di 8 anni

Se pensiamo alla Cina in ambito tech, in questi ultimi mesi ci viene in mente soprattutto TikTok.

Ovvero il social sì diffusissimo, ma anche contestatissimo per il suo presunto legame a filo doppio con il governo di Pechino. Presunto legame che ha spinto prima una serie di Paesi e organismi a vietare l’app sui device aziendali. E poi ha portato lo stato americano del Montana a una decisione ancora più drastica: il social di ByteDance non potrà più essere utilizzato in tutto il territorio.

Il legame con Pechino, dicevamo. In virtù del quale la piattaforma tratterrebbe e metterebbe a disposizione i dati degli utenti occidentali. Legame più vero che presunto, dal momento che proprio un ex dirigente di ByteDance ha affermato che TikTok è “uno strumento del Partito Comunista Cinese”. E che all’interno dell’azienda vige la “cultura dell’illegalità”.

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La Cina e le limitazioni a Internet

Stavolta però è stato il governo stesso di Pechino a prendere la parola, e lo ha fatto perché la Cina introdurrà importanti limitazioni a Internet.

Per ora si tratta solo di una bozza, e non è dato di sapere quando la proposta potrebbe diventare esecutiva. Anche se da più parti si legge che già dal 2 settembre dovrebbe entrare in vigore.

La notizia è stata diffusa nella giornata di mercoledì 2 agosto da alcuni media americani, come la CNBC. Vediamo di cosa si tratta.

La proposta della Cyberspace Administration of China

La proposta è stata avanzata nella stessa giornata del 2 agosto dalla CAC, acronimo per Cyberspace Administration of China.

Si tratta del principale organo regolatore di Internet in Cina, che in sintesi intende regolamentare l’utilizzo della Rete da parte di giovani e giovanissimi.

Per farlo, si dovrebbe installare uno “youth mode” capace di calmierare l’uso di Internet a seconda dell’età dei ragazzi.

Se non è chiaro come dovrebbe funzionare in concreto il dispositivo, abbiamo qualche informazione in più su come la Cina intende limitare Internet per i ragazzi.

Come sarà Internet in Cina per i giovani

L’accesso a Internet in Cina per i giovani dipenderà dalla loro età.

Più nel dettaglio, agli under 18 sarà del tutto proibito l’uso della Rete dalle ore 22.00 alle ore 6.00 del giorno successivo.

Dopo di che, ci sarà un tempo massimo di utilizzo quotidiano a seconda dell’età. Ovvero due ore al giorno per chi ha 16 e 17 anni, 90 minuti dai 12 ai 15 anni, per scendere a un’ora per la fascia 8-12 anni. Infine, solo 40 minuti ogni 24 ore per chi ha meno di 8 anni.

Come funzionerà

Ma come farà la Cina a vigilare su queste limitazioni imposte a Internet? Come funzionerà, insomma, il già citato “youth mode”?

Tutto dovrebbe essere reso agevole dal fatto che il governo di Pechino ha imposto con una certa severità che ci si debba iscrivere ai vari social con le proprie autentiche credenziali. E ha attivato severi controlli, a cui le stesse piattaforme devono attenersi.

Nella proposta della CAC, è anche compreso uno strumento che ogni 30 minuti avvisa i giovani, e invita ad allontanare gli occhi dallo schermo del device per qualche minuto.

Inoltre, per scaricare le app, chi ha meno di 12 anni dovrà chiedere ai propri genitori di farlo, e i ragazzi dai 12  ai 16 anni potranno scaricare solo quelle che hanno una modalità per minorenni.

Pare infine che alcune piattaforme considerate “idonee allo sviluppo fisico e mentale dei minori” saranno esentate da questi divieti e limitazioni.

Norma virtuosa o propaganda?

La limitazione di Internet in Cina avverrà, secondo il governo, per “creare un ambiente online positivo”. E per preservare i giovani dalla dipendenza dalla Rete e dalla disinformazione.

Ma in molti sospettano che dietro questo giro di vite ci sia la volontà di limitare la libertà di informazione, oltre che quella di rafforzare il controllo e il condizionamento ideologico dei più giovani.

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Le precedenti restrizioni

Ricordiamo che nel 2021 c’era già stata una stretta simile, ma limitata ai videogiochi.

In un primo momento, ai minorenni era permesso di giocare online nei giorni feriali per un massimo di 90 minuti, con divieto assoluto di connettersi dalle ore 22.00 alle ore 8.00. Dopo di che, si è scesi addirittura a 3 ore di gioco settimanali.

Inoltre alcune app, come Douyin (la versione cinese di TikTok), hanno introdotto strumenti di regolamentazione per gli adolescenti, che possono fruire dei contenuti per non più di 40 minuti al giorno.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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