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La recensione di Beyond a Steel Sky: si torna a Union City

Durante gli scorsi giorni abbiamo avuto modo di trascorrere diverse ore in compagnia di Beyond a Steel Sky, il sequel di Beneath a Steel Sky arrivato a distanza di più di vent’anni (il primo capitolo è uscito nel 1994). Il nuovo lavoro di Revolution Software era già approdato su PC lo scorso anno, ma finalmente abbiamo avuto modo di giocarlo anche su console. La nostra prova in questo senso è avvenuta su Nintendo Switch. Ma entriamo subito nel merito delle nostra recensione di Beyond a Steel Sky.

Beyond a Steel Sky: la nostra recensione

Beneath a Steel Sky, per chi non lo sapesse, è uno dei capisaldi del genere cyberpunk nei videogiochi, che il prodotto ha contribuito a creare nel lontano 1994, anno in cui è uscito. Nato dalle menti di Dave Gibbons (il disegnatore di Watchmen) e di Charles Cecil, questo titolo viene ancora ricordato come uno dei capolavori dei tempi andati, e per delle buone ragioni.

Ora la coppia di autori è tornata, dopo più di venticinque anni, per raccontare una nuova pagina della loro storia, nel pieno di un’Australia alternativa dove l’inquinamento ha raggiunto livelli critici trasformando l’intero continente in un ambiente ostile e pericoloso. Il protagonista è ancora Rober Foster, invecchiato e impegnato nel vivere una vita relativamente tranquilla dopo gli eventi del primo capitolo.

Beyond a Steel Sky recensione

Questo fino a quando un drappello di militari rapisce un ragazzo del suo villaggio, evento che porterà il nostro eroe di nuovo alle porte di Union City, che però non è più la stessa che l’uomo ricordava. Gli abitanti della città vivono in un regime di semi libertà, a causa dell’obbligo di farsi impiantare un chip nella mano, segno che qualcosa è andato molto storto durante gli anni di assenza di Robert.

Come da tradizione per questa serie, Beyond a Steel Sky usa il pretesto di una storia fantascientifica per raccontare e criticare le assurdità del presente e della nostra società. A differenza del primo viaggio in compagnia di Robert, qui la trama assume toni decisamente più disillusi, che si traduce in un racconto per certi versi più crudo, ma sempre splendidamente ispirato.

Di più, naturalmente, non possiamo rivelarvi.

Dalla pixel art al 3D

Naturalmente questo sequel si presenta come una versione completamente rimodernata dell’offerta ludica del suo predecessore che, ricordiamolo, è stato una delle prime avventure grafiche ad essere doppiate. Ad occuparsi del porting da PC a console è stata Microids, che trasposto piuttosto bene la nuova grafica completamente tridimensionale e con un impostazione in terza persona.

Gradevole anche l’effetto cell shading, una scelta stilistica che ci sentiamo di promuovere, dato che rende le ambientazioni del gioco ancora più suggestive. Peccato per un livello di dettaglio minore per gli ambienti più grandi e per una gestione delle ombre non proprio al top, difetti che però vengono perdonati dalla coerenza visiva rispetto al primo capitolo, davvero straordinaria considerando il grandissimo gap temporale.

Per quanto riguarda le meccaniche di gioco, Beyond a Steel Sky si configura come un’avventura grafica dura e pura, che non punta ad innovare il genere con soluzioni ardite, ma piuttosto si accontenta di restare nel solco tracciato dal Beneath, puntando tutta sulla potenza del racconto. Un scelta saggia, che però risulta essere anche l’unico limite dell’opera, se proprio dobbiamo trovargliene uno.

L’unica novità in questo senso è l’hacking mode, che permette di hackerare ogni dispositivo elettronico del gioco. Un’aggiunta piacevole e che non snatura l’anima intima della serie, dando piuttosto respiro ai vari enigmi in cui ci imbatteremo durante il gameplay.

In breve

Beyond a Steel Sky ha il grande merito di segnare il ritorno sulla piazza di Revolution Software, uno studio forte di due talenti d’eccezione, che con questo sequel hanno dato il meglio di loro. Per tutti gli amanti delle store sci-fi a tinte cyberpunk non possiamo che consigliare questo titolo, visto anche il porting di innegabile qualità.

La speranza a questo punto è che la software house inizi presto a lavorare sul suo nuovo progetto.

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Francesco Castiglioni

Incallito videogiocatore, appassionato soprattutto di Souls e Monster Hunter, nonché divoratore di anime e manga. Scrivere di videogiochi è la mia vocazione e la porto avanti sia qui su Tech Princess che sul mio canale YouTube.

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